Sarah
Il mio corpo è avvolto da un asciugamano,lo stesso i miei capelli.
Le unghie sbattono sul lavandino del bagno mentre i miei occhi guardano il mio riflesso.Prendo un bel respiro e finisco di prepararmi.
Torno in camera, camminando in intimo.
Non mi vergogno e neanche Gemma anche se il mio intimo, diciamo che non è solo un banale reggiseno in pizzo nero.
Apro l'armadio ed esco i pantaloncini neri di Jeans, per lo più assomigliano a delle mutande ma dove andrò stasera non credo che il problema siano i miei pantaloncini.Infilo una maglietta bianca con sopra scritto "Fu*k" e il terzo dito alzato.
Fine vero? Ma non sono una ragazza vergine, delicata, pura e bianca.
Io sono il contrario: sporca,marcia,buia e soprattutto sono nera, tanto che se dovessi mettermi vicino a lucifero mi prenderebbero per sua figlia.Giusto?
Sospiro mentre infilo i miei soliti anfibi, comprati e spediti direttamente da Londra e fidatevi se vi dico che forse non capirò molto di moda ma di pelle, giubbini di pelle, anfibi di pelle, tutto in pelle... Bè li ci capisco eccome.«Wao, sembri tu ma non così tanto tu» fa il suo ingresso la mia coinquilina mentre finisco di sistemarmi il fondotinta davanti lo specchio che ho in camera.
«Lasciamo stare, puoi passarmi la catena che sta sul comodino per favore?»
Senza risposta, si dirige verso il piccolo mobile, afferra la catena che attacco ai jeans e l'altra attaccatura alle chiavi della moto, e me la cede.«Allora? Emozionata? Perché non mi ci porti mmh? Dai farò la brava»
«Gem anche se è una festa non vado lì per divertirmi ma per parlare okay e poi non posso, ci sono delle regole da rispettare e noi- indico sia lei che me- non facciamo parte del club chiaro? Ed è pericoloso» prendo il mascara e lo inizio a mettere sulle mie ciglia.
Niente matita, niente eyeliner, solo fondotinta, cipria, mascara e blusch.«Quando fai così sembri mia madre» sbuffa e si butta sul mio letto.
«Le ho promesso che non ti sarebbe successo nulla e sinceramente voglio mantenere quella promessa anche per il mio bene» alzo gli occhi al cielo appena mi volto e vedo il suo viso corrucciato.
«Ma adoro i ragazzi cattivi» ribatte come una bambina di cinque anni.
Afferro il mio giubbino di pelle con borchie e sistemo i capelli ricci, che stranamente sono più gonfi. Fico.«Bene allora chiudi gli occhi e immagina, sono meglio nei sogni che dalla realta. Ora piccola peste, io devo andare okay? Saluta Jasper, Nicole e gli altri da parte mia e fa la brava, non bere tanto vino perché io di svegliarti mentre dormi non lo faccio più» corro verso di lei, le schiocco un bacio sulla guancia e corro verso il salotto, afferro il casco che ho gentilmente lanciato sul divano appena tornata e mi sbrigo a scendere le scale.
*****
BLACKE
Siamo tutti fuori a scolare birre, con ragazze che fanno a gara a chi si struscia prima.
Un moretta, ben piazzata mi si struscia sul mio membro mentre la sua lingua mi lecca ripetutamente il lobo dell'orecchio.Non so neanche a quante birre sono già arrivato ma poco m'importa.
Ryan ride come un deficiente già mezzo ubriaco e questo vuol dire che da un bel po' che abbiamo perso di ragionare, entrambi.
Il capo ha in braccio la sua donna mentre parla con Tig che si sta sballando con una canna mentre Aron affianco a lui si mangia i suoi fantastici panini, ovviamente alla marijuana.
Tipico di Aron.
«Cazzo Blacke, stasera te le scopi entrambe!» urla Alex di fronte a me mentre un'altra ragazza li accarezza seducentemente la schiena.
Sorrido come un cretino ma mi si spegne appena sento quel motore. Vedo quella maledetta e allo stesso tempo bellissima Harley- Davidson, con quella piccola mocciosetta sopra, eppure era uno spettacolo coi fiocchi, da farti sballare sul serio, farti rimanere a guardare a bocca aperta senza ritegno, infatti la mia bocca si secca subito.
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SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)
General FictionDimenticate le storie della brava ragazza che salva dai suoi demoni il suo amato. Dimenticate le storie dove c'è sempre un lieto fine e fu "l'amore supera ogni cosa" Dimenticate le storie dove c'è qualcuno a coprire le spalle dell'altro. Nel mondo d...