Pista

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Blacke

Entro nella club House, mi siedo su divanetto e vedo la mia attuale ragazza posizionarsi tra le mie gambe.
Definirla proprio ragazza mi sembra eccessivo, non provo nulla se non piacere. Soddisfa la parte più selvaggia di me e questo ora mi basta.
Non sono mai stato forte con i sentimenti.

È bella, alta, formosa tutte qualità che ovviamente colpiscono un uomo ma non me, almeno non più. Mi sono sentito morire quando ho visto i suoi occhi su di me e Cristal, il suo sguardo di disprezzo e odio nei miei.

Vedo la mano di Cristal salire lentamente sulla mia coscia. Sorrido divertito. Iniziamo a baciarci, a toccarci, lingua con lingua. Non ha il suo sapore, non ha il suo odore.

«Blacke  ho bisogno di parlarti in privato»  mi chiede gentilmente Mark.
Mi stacco da Cristal con labbra gonfie e sporche di rossetto.

Mi alzo e ci dirigiamo fuori.
Mi siedo su una panca e prendo una sigaretta, Mark mi segue anche lui ma rimando in piedi davanti a me.
«Beh siediti no?»
«No»
«Allora di cosa vuoi parlarmi? Per il turno al pub?»
«No riguarda Sarah»
Fino a quel momento lo sguardo era rimasto inchiodato sulla mia moto, bellissima come sempre ma appena pronuncia il suo nome, mi volto verso di lui.
«Cosa c'entra Tredici?»
«Sono qui per dirti che voglio provarci. Te lo sto dicendo essendo che fra te e lei, beh insomma c'è stato quello che c'è stato».

Stringo il pacchetto di sigarette tra la mia mano e lo appallottolo.
«Parla chiaro» ordino freddamente.
«Vorrei provarci con lei, non credo che ci siano problemi»
«Ti dimentichi che è fidanzata»
«Aspetterò, non ho fretta»
Cazzo ora ci si mette pure lui.

«No, non puoi»
«Non te lo stavo chiedendo Blacke ti stavo solo avvisando»
Mi alzo e mi avvicino verso di lui.
«Non ti azzardare a toccarla»  dico a denti stretti.
«Non me ne frega un cazzo di quello che dici Blacke»
«Non ti azzardare a toccarla» stringo i pugni e sento le piccole unghie conficcarsi nel palmo della mia mano prima che gli spacchi la faccia e anche quello che si ritrova in mezzo alle gambe e poi anche le mani...
«Non ho paura di te»
«Se la cosa va oltre io ti porto al tavolo»
«Non ho paura, non l'hai mai presentata come tua, non ha il tuo gilet »

«Tesoro che succede?» domanda Cristal venendo verso di noi dal club house e vedendo io e Mark a pugni chiusi e con mandibole serrate.
«Nulla»
«Avanti Blacke digli che succede» incita Mark.
«Sta zitto o ti ammazzo ora» mi allontano da lui e me ne torno dentro scolandomi tre cicchetti di rum, forse è meglio la bottiglia

«Cazzo Blacke mi dici che ti prende?»
Non rispondo prendo una sigaretta e me la porto sulla bocca.
«Che ti ha detto Mark fuori? Da quando ti ha parlato sei diventato insopportabile»
Non dico nulla perché se parlassi scoppierei da un momento all'altro.

Con la coda dell'occhio la vedo aprire il primo cassetto del comodino ed estrarre quel pacchetto, il suo pacchetto
«Lascia quel pacchetto»
«Perché? Ho voglia di fumare»
«Lascia quel pacchetto» ordino alzando la voce.
La vedo estrarre una delle due sigarette.
Lo prendo immediatamente sia il pacchetto che la sigaretta.
«Fuori»
«Blacke sono solo due sigarette»
«FUORI ORA!»  Urlo.

«Te ne stai andando fuori di testa» esce sbattendo la porta.

Mi alzo vado in bagno per farmi una doccia.
Sono incazzato.
Perché innamorarmi di lei?
Mi guardo allo specchio, sono rosso in volto, ho le nocche così bianche che mi fanno male. Vedo lei su un letto, Mark che la tocca, la sfiora la bacia, entra dentro di lei e poi un pugno, sfero pugni così forti da non rendermi conto che lo specchio si è rotto e anche le mie mani.

Mi lavo velocemente, mi metto la divisa ed esco. Ho bisogno di andarmene.

Scendo velocemente le scale, con le nocche piene di tagli con sangue ancora fresco che esce a piccole gocce.

SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora