19-Solo e soltanto riposo

311 7 0
                                    

Sarah

Sdraiata sul letto della mia stanza, guardo il muro di fronte a me con le mie foto di me e di Gemma sulla mia moto cercando di non pensare a mia madre e a quel sogno.

«Non c'è la facevo più a stare da sola in casa... Grazie a Dio ti hanno dimessa subito,non riuscivo a stare senza di te.
Stasera sarà tutto perfetto. Pizza un bel film con un buon bicchiere di vino,che dici? Ti piace l'idea?» la gioia frizzante di Gemma mi metteva sempre di buon umore, anche ora con un mal di testa assurdo.

«Non è male...Gem mi prenderesti le pillole che stanno nel mobiletto del bagno,ho la testa che la sento scoppiare»
«Perché sei arrivata a questo? Se ti rilassi un pochetto,se vivi al sessanta per cento come una ragazza qualunque fidati i problemi rimarranno lì,quindi puoi prenderti qualche vacanza» Mi urla dal bagno, ormai diventata un sua abitudine.

Quando l'ho vista entrare nella stanza dell''ospedale aveva gli occhi pieni di lacrime ma cercava di non farne scendere neanche una. Lo sa che odio le lacrime, odio vederla stare male, è la mia migliore amica e poi sarebbero state lacrime inutili per una come me

Sbuca nella mia camera con una bustina di medicinale per il mal di testa. Si siede sul letto affianco a me, prende un bicchiere e la bottiglia d'acqua appoggiati al comodino, e me li passa.

Afferro tutto e dopo aver mescolato butto giù, gli cedo il bicchiere e appoggio delicatamente la testa sul cuscino con i miei occhi che guardano il profilo del suo volto.

«Allora ti va di raccontarmi cosa è successo quella sera. Quando ho visto il tuo numero chiamarmi alle 4 del mattino ho avuto uno spavento ma quando ho sentito quella donna sono stata peggio»

Mi fissa, sedendosi al mio fianco, le sue mani stringono la coperta che mi compre le gambe ed i suoi occhi ambra scavano, implorano di vedere la mia vera risposta, quella che evito di dire anche a me stessa, di spiegare perché ho rischiato di spaccarmi la testa e non crede che sia per la stanchezza, come io non credo che le vada bene una bugia.

Rimango per un attimo in silenzio e poi mi faccio coraggio e per evitare che si tocchi con prepotenza quel tasto, gli dico la cosa che più mi avrebbe irritato rivelare ma forse è meglio di farmi apparire debole.

«L'ho fatto. Ho fatto sesso con Blacke, quella sera, più di una volta» .
Abbasso lo sguardo sulle mie mani unite in grembo mentre la mia mente mi fa apparire quelle immagini, di me e lui nudi, sotto la doccia, sul letto, quel sorriso che mi fa volare e allo stesso tempo mi spezza.
E quella stessa mentre mi fa riprovare ogni sensazione di quella sera, la libertà che ho provato tra le sue braccia, il fatto che mi faccia sentire sicura e forte anche solo avendo vicino il suo profumo.

«Eh?!..» continua lei.
«Cosa eh?! È stato intenso, passionale ed eccitante. Stavamo entrambi scaricando la tensione, eravamo come due conigli ma poi è finito tutto,sono tornata alla realtà e quelle parole, quelle immagini si sono ripresentate e l'ho lasciato lì » rivelo voltando la testa verso la finestra della mia camera

«Sarah forse non sai com'è andata realmente» mi dice in un sussulto. Mi volto e la fulmino con uno sguardo.
«Gem mi stai dicendo che sto esagerando?! Mi stai dicendo che dovevo fare finta di niente, tanto una bella scopata ed è tutta acqua sotto i ponti vero? Si okay, l'abbiamo fatto ma è stato un momento di debolezza. Ti giuro ho provato a non pensarci,anche dopo mentre ero lì con lui, mi sono sentita in pace come la prima volta ma non c'è l'ho fatta, non mi è andata giù, non potevo fare finta di nulla» Gemma mi prende la mano e la stringe.

«Scusami non volevo farti innervosire,non volevo dire che era una sciocchezza,solo che mi sembra assurdo che un tipo come lui, ti cerchi anche dopo quello che ha fatto»

SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora