Quando subisci violenza senza che tu possa combattere, ti senti vuota, il cervello non riesce più a ragionare, a pensare ed entri nella confusione più totale iniziando a trovare piccole motivazioni ed io le stavo trovando tutte.
Forse non dovevo andarmene.
Forse non ricordavo più come io e Trevor facevamo sesso in questo modo.
Forse è stata colpa mia.
Forse ho ingrandito ogni cosa.
Forse. Ma è quel forse che la mia parte razionale non digeriva.Apro leggermente le palpebre, la luce del giorno entra nella stanza.
Pian piano muovo i miei occhi verso il mio fianco e noto Trevor dormire con un sorriso in volto mentre il suo braccio mi avvolge.Abbasso lo sguardo e la mia bocca si schiude, il mio corpo, il mio petto, le mie gambe erano piene di morsi, lividi e segni rossi.
Alzo il busto ma un forte dolore in mezzo alle mie gambe inizia a farmi male.Scosto la sua presa e provo a sedermi con fatica ma sento la parte al mio fianco del materasso muoversi
«Buongiorno, dove vai? Non penserai di scappare?!»
Mi drizzano i capelli, stringo le mie mani sulle cosce, sentendo le unghie penetrarmi la carne.
«Vado al bagno, devo chiederti il permesso, questa è casa mia !» Gli sputo acida.
«Attenta amore mio, basta un piccolo errore e il tuo motociclista farà un bel giro » sento le sue dita sfiorarmi la spalla e spostare i miei capelli. Sento il suo peso avvicinarsi al mio corpo e dei piccoli baci sulla mia spalla.Con le mani mi prende in vita e mi avvicina a sé.
«Imparerai ad amarmi di nuovo e ben presto quello sciocco di biker lo dimenticherai» .
Non potevo dimenticare anzi non volevo ma non potevo dirglielo.
Non stavamo insieme eppure Trevor ha trovato il modo di distruggere tutto, anche la rabbia che provavo nei suoi confronti. Sapevo che non potevamo stare insieme eppure una parte di me ci sperava ma ormai non si poteva tornare indietro.
«Trevor ho bisogno di una doccia» gli ripeto in tono freddo.
«Non preoccuparti appena finiamo di coccolarci, andremo a fare un bel bagno, io e te, solo io e te Sarah» era una minaccia, ogni parola era una minaccia.
Mi volto, aveva alcuni lividi sul volto, sul petto e un po' mi sentii sollevata.
«Lo capisci che non puoi tenermi legata a te se mi minacci ogni momento, sono qui, ho promesso ma se vuoi che rimango non puoi minacciarmi»
La sua mano accarezza il mio viso, i suoi occhi si addolciscono, piano piano le nostre labbra si sfiorano e mi bacia. Non era un bacio di rabbia o dolore ma delicato senza pretese. Chiusi gli occhi e immaginai che ci fosse Blacke.
Mi stringe a sé, la sua mano scende e fa piccoli cerchi sulla mia pelle.La mia mente ritorna a tre anni prima, ai suoi baci, alle sue carezze, alle sue parole dolci, ai suoi ti amo mentre stavano nel letto insieme.
Il suo sorriso mentre ero sulle sue ginocchia mangiando nello stesso piatto.«Sei bellissima, mi sei mancata tanto» mi ripete fra un bacio e l'altro.
Mi prende in braccio e le mie gambe istintivamente gli circondano la vita. Scende più giù fino al collo, succhia la pelle da lasciarmi un succhiotto.Penso che ci sia Blacke ma subito dopo ripenso al passato, il passato quello che non mi fa male, quello dei bei ricordi.
«Quanto ti desidero, ti voglio Sarah, ti voglio ogni minuto che passa» rimango con occhi chiusi.
Sento uno strappo di una bustina, si stacca un attimo per inserire e poi lo sento dentro di me.
«Trev non riesco, ti prego mi fa male» il mio tono era una preghiera, le sue mani premono sulle mie guance e il suo viso si avvicina al mio
«Prometto che farò piano» le sue labbra si scontrano con le mie e la sua lingua pian piano cerca di entrare.
Mi sentivo a metà, come se una parte di me volesse cedere. Cedere al fatto che forse tutto quello per cui sono scappata da lui era frutto della mia immaginazione, che quel ragazzo non è morto solo per un drink ma perché aveva un conto in sospeso con lui.
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SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)
General FictionDimenticate le storie della brava ragazza che salva dai suoi demoni il suo amato. Dimenticate le storie dove c'è sempre un lieto fine e fu "l'amore supera ogni cosa" Dimenticate le storie dove c'è qualcuno a coprire le spalle dell'altro. Nel mondo d...