Lacrime

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Sarah

Perché io di stare ferma quando si tratta di Blacke non ce la faccio proprio.
Ero andata lì per parlare con John, seduti davanti al porticato della club-house e appena ho visto lui scendere dalla sua moto, entrare nel dormitorio con la porta che per poco non veniva via, le mie gambe hanno iniziato a muoversi da sole perché io, quando si tratta di Blacke Ralok non riesco a stare ferma per niente.

Dovevo invece starmene ferma, stringere al mani al presidente e andarmene ma no, purtroppo io voglio farmi male, voglio correre da quel ragazzo che mi ha umiliato perché che lo voglia o no, io davvero prenderei una pallottola per lui, davvero mi butterei nelle mani di Trevor per fare si che Blacke rimanesse ancora sulla sua Harley.

Ed ora, invece,mi ritrovo legata e imbavagliata, chiusa a chiave da tre ore nella sua stanza.
Guardo lo specchio di fronte al letto, vedo la finestra con il sole del primo pomeriggio, i polsi mi stanno facendo male e anche le caviglie ma non mi preoccupa tanto il dolore quanto il dilemma che si ritrova lui e il fatto che Trevor possa venire da un momento all'altro e non credo che sia un'ottima cosa quella di vedermi legata al suo letto.

Cerco di muovere la testa aiutandomi con la spalla per rimuovere quella stoffa che tiene chiusa la mia bocca.
Dopo qualche minuto, inizio a sentire che pian piano si sta abbassando ma mi blocco non appena il rumore della serratura fa clic due volte, la porta va a sbattere contro il muro e la sua figura rimanere sulla soglia.

Era lui, con il suo solito ghigno sul volto, i soliti jeans, la solita maglietta bianca e il gilet del club con sopra a sinistra la toppa di vicepresidente.

Era davvero un cattivo ragazzo, ma non come quelli dei film o serie TV. Blacke forse sarebbe riuscito ad amare ma non avrebbe mai abbandonato, non avrebbe mai lasciato andare quella parte che lo rende lui, quella parte che ama vedere il sangue, quella che lo terrà sempre incastrato in questo mondo.
Nessuno riuscirebbe a portarlo a galla tanto meno io, anzi sono sicura che lo avrei affogato in quello stesso sangue.

«Piccola mocciosetta hai imparato la lezione?» Il suo volto mi osserva, cade sulle mie gambe per poi salire fino al bacino e continuare a salire: il seno, il collo, le braccia ed infine i miei occhi, che lo guardano come se solo con il pensiero potessi dargli fuoco.

Il suo passo è felpato, lento ed io mi sento in trappola e allo stesso tempo forte.
«Ora io ti tolgo la stoffa dalla bocca ma tu non urlare, intesi, non vogliamo dare spettacolo non è vero piccola Sarah?» quella parola piccola con quel timbro di voce rauco mi ha fatto solobaumentare la voglia che ho di spaccargli la testa ma dopo di averlo buttato sul letto.

Cerco di muovere la testa di lato, le sue mani delicatamente, con piccoli tocchi sulle mie guance rosse, fanno scivolare giù la stoffa intorno al collo.
Il mio sguardo è sempre più incazzato ma faccio come dice.
«Bene» sussurra.
Si siede al bordo del letto al mio fianco, la sua mano destra si posiziona sul mio ginocchio sinistro. I miei occhi saettano da lui alla sua mano.

«Liberami ora!»  Ordino a denti stretti.
La sua mano preme sul mio ginocchio.
«Allora non hai imparato la lezione?! Tu non mi dai ordini intesi? Tu più che altro potresti ordinarmi di spogliarmi e masturbarti»  Il suo tono di voce inizia ad essere sempre più infastidito.
«Liberami ora o la prossima volta tocca alla tua moto»  minaccio e quando la sua faccia assume un espressione di timore ora le mie labbra sorridono.

«Sei la solita testarda eh? Piccola mia che devo fare con te? Non posso tenerti chiusa qui anche se l'idea non mi dispiace»
«Blacke!» Lo richiamo  ma nulla, il suo sguardo è assente, mi guarda ma non riesco a riconoscerlo era come se stesse sognando ad occhi aperti.
Il suo volto viene verso di me, inizia a lasciarmi piccoli baci sul collo, la sua mano abbassa la cerniera del mio giubbotto ed io mi sentivo gelatina.
«Co-cosa stai facendo?»  La mia voce trema ma non per paura ma per l'eccitazione.
«Sssh voglio solo sentire il tuo profumo»  sussurra al mio orecchio mentre la sua mano sale sul mio collo.
Non riesco a dire ne a pensare una frase di senso compiuto. Sento non solo una profonda attrazione ma qualcosa, un qualcosa di forte che neanche per Trevor abbia mai provato.

SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora