21-A luci rosse

324 8 0
                                    

BLACK

Il gatto e il topo.
Era questo il gioco che faceva la mia coscienza.
Lei era il gatto ed io il topo.
Forse un topo codardo ma pur sempre un topo che scappava dal gatto che voleva mangiarlo.
Il gatto e il topo.
Il gatto che rincorreva il topo per far ammettere tutto quello che provava, forse un gatto troppo autolesionista.

Già, un autentico autolesionista se fossi stato davvero in grado di aprire tutto quanto di me ai miei sentimenti.

Quindi io ero il topo che era rincorso dal gatto. Fantastico, non stavo già capendo più nulla, ma avevo smesso di farlo dalla sera precedente, da quando ho sentito il corpo di Sarah a contattato col mio e mi ha dato una forte scarica di adrenalina, quella stessa adrenalina che uso per vivere, o meglio sopravvivere.

Mi guardo nello specchietto sinistro della mia Harley, non indosso nessun gilet con nessun simbolo, solo il giubbino della domenica.
È il compleanno di John e niente, almeno per una sera, club o affari. Nulla solo essere delle normali persone.
Strano vero?

Entro nel locale, ormai pieno di gente, la musica come le luci sono soffuse e vedo già in fondo alla sala gli altri bikers.
Saluto con un forte abbraccio John mentre schiocco un bacio sulla guancia di Julia e mi siedo dall'altro lato del tavo, vicino Alex e Tig.

La serata inizia, passano i primi giri di alcool, qualche strusciata da parte di Anastasia e una sua amica mentre si ballava, ma era tutto completamente noioso, senza una miccia che facesse scatenare qualcosa dentro di me.

Tig continuava a ripetermi insistentemente come potesse modificare al meglio la mia Harley mentre Anastasia mi mordeva l'orecchio e la sua piccola manina premeva in direzione del mio membro, ma non sentivo assolutamente nulla...fin a quando dalle spalle di Tig non vidi quella maledetta mocciosa entrare con la sua amica e cavolo l'adrenalina era di nuovo tornata.

Camminava insieme a Gemma, che era leggermente dietro di lei, in mezzo alla sala scostando chi le era di passaggio.
Quel maledetto vestito di pelle che fasciava perfettamente le sue curve mi avrebbe fatto impazzire ma non appena arrivo davanti notai che solo guardando quella scollatura profonda che si ritrovava sul suo seno, lasciando in bella mostra le forme così perfette e tonde notando anche che non indossasse nulla sotto, quella cazzo di eccitazione stava aumentando e cavolo, solamente guardandola.

Questo non andava affatto bene.

Salutano calorosamente John e Julia e presenta Gemma a tutti gli altri. I suoi occhi non si sono neanche fermati su di me, neanche per un istante e mi infastidiva, infastidiva perché è come se non ne fosse attratta quando la sera precedente mi ha dimostrato il contrario.

Si siede proprio nella mia direzione e mentre Anastasia continuava a stuzzicarmi con i suoi giochini io la guardavo spudoratamente, senza ritegno.
Mentre porta la sua solita sigaretta alla bocca che alza lo sguardo verso di me, quei maledetti occhi brillavano, brillavano e si soffermarono sulla lingua della ragazza che era sulle mie gambe che leccava con velocità lobo del mio orecchio.
La sua bocca fa una leggera smorfia ma si ricompone subito, alzandosi e andando verso il centro del locale.

Dopo qualche minuto vedo un ragazzo sconosciuto accompagnarla verso di noi, rideva, e qualcosa iniziava a farmi pizzicare le mani. Prima di trovarsi vicino al tavolo, la prende in vita e le sussurra qualcosa all'orecchio.
Lei fa cenno di si con la testa e gli da un bacio sulla guancia per poi venire verso di noi.

«Devo dire che la ragazza è particolarmente eccitante stasera» mi dice Tig all'orecchio, la musica stava aumentando.
Mi volto verso di lui,guardandolo in malo modo. Lui non capendo il mio sguardo e continuandola a guardarla mentre si sedeva vicino alla sua amica
Continua a parlarmi«Cristo, hai visto che culo!» Stringo i pugni.
Tig non era poi così vecchio, aveva solo 35 anni, quasi quanto quelli di quel coglione di Collins

SCOMMESSA MORTALE(IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora