7 LEGAMI

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Un nuovo giorno iniziava ad Hogwarts ma Lily non dormiva: era stata sveglia tutta la notte a pensare, a pensare a quello che era successo il giorno prima. Pensava a James e alla loro lite, alla rabbia di Sirius. Si alzò e scese a fare colazione. Sapeva che era presto e che a quell'ora la Sala Grande sarebbe stata praticamente quasi vuota. Ma si sbagliava. James era seduto al tavolo dei Grifondoro. Lily si meravigliò a trovarlo li alle 6:30 del mattino. Evidentemente nemmeno lui aveva dormito. Il ragazzo la guardò. Lily provò ad avvicinarsi ma proprio in quel momento Sirius apparve sulla soglia e le lancio un'occhiataccia. Lily si voltò e corse fuori dalla sala.

"Sir? Che fai sveglio a quest'ora?" chiese James all'amico.

"Secondo te? Ti sei agitato tutta la notte, ti ho sentito alzare. Ho pensato ti facesse piacere un po' di compagnia, così se avessi bisogno di parlare sono già a portata di mano"

"Grazie, Sir." James lo abbracciò e l'amico ricambiò. Quel giorno non ci sarebbero state lezioni, era infatti il giorno della prima uscita ad Hogmeade. James sarebbe andato come sempre con i Malandrini e Lily con le sue amiche. Quel giorno però James era più triste del solito, lungo i corridoi continuava a fissare Lily che faceva lo stesso. Nessuno dei due aveva il coraggio di avvicinarsi. Gli amici dei due ragazzi assistevano alla scena impotenti. Remus, Peter, Frank e le quattro ragazze si accordarono per provare a farli riavvicinare ma niente, ogni tentativo di approccio era un fallimento. James non cercava di avvicinarsi alla ragazza ma l'amore che provava per lei lo rendeva più motivato alla riconciliazione. Lily invece evitava James come il Vaiolo di Drago e per i ragazzi risultava impossibile provare a farli avvicinare. Solo Sirius sembrava non aver voglia di aiutare gli amici, anzi, guardava Lily con sguardi di fuoco ogni volta che la vedeva.

"Non capisco perché ancora ci provate" commentò infatti.

"Perché questa situazione deve finire" rispose Marlene.

"A che pro? James sta soffrendo."

"Appunto, Sirius" si aggiunse Remus. "Se chiariranno si sentiranno meglio entrambi" 

"Ah, sì? Io non credo. Quella ragazza lo sta uccidendo,  che cosa ci trova James, con tutte quelle che può avere."

"Sir, Lily è una brava ragazza, è solo  troppo impulsiva" 

"Non me ne frega un accidente, Marl!" disse Sirius con tono severo.

"Sirius..."Remus cercava di tranquillizzarlo.

"Il mio migliore amico sta soffrendo per colpa sua. James è come un fratello per me e non sopporto vederlo soffrire"

"Lo so, Sir. Anche io voglio bene a James e voglio bene pure a Lily, quindi posso capirti, voglio che questa situazione si risolva proprio per non vederli soffrire" disse Marlene. 

"Vederli soffrire?" aggiunse Sirius. "VEDERLI SOFFRIRE?" Iniziò ad urlare. "JAMES STA SOFFRENDO, NON LILY!" Non ci vedeva più.

"No, Sir, ti garantisco che pure Lily sta soffrendo. Credimi" continuò la ragazza. 

"È vero, Sir, l'ho notato anche io"

"Non mi importa, Rem. Lo ha voluto lei." Marlene tentò di ribattere ma Remus le fece cenno di no con la testa e lei rinunciò. Sirius era cosi, non le piaceva vedere le persone che amava soffrire e James era il suo punto debole. Non che gli altri fossero da meno ma con James c'era quel rapporto speciale, i due si capivano solo guardandosi. E per quanto anche con gli altri Malandrini spesso ci fossero giochi di sguardi non riuscivano mai ad avere le stesse "conversazioni silenziose" che avevano tra loro. Il loro legame era incredibile, era come se fossero la stessa anima all'interno di due corpi differenti. Sirius si buttò sopra il divano della Sala Comune in cui i ragazzi parlavano e si voltò dall'altro lato. Il momento della gita arrivo e i ragazzi si avviarono nel parco con le loro autorizzazioni in mano. Il custode Gazza, un ometto bassino con pochi, lunghi capelli grigi, guardava i permessi dei ragazzi, controllava con il magic detector e, solo se superavano la sua ispezione, li lasciava uscire. James camminava con occhi bassi. A Sirius venne un'idea, sapeva infatti cosa poteva far sentire un po'meglio l'amico.

"Che ne dite se ci andiamo a rifornire da Zonko?" propose Sirius. "L'anno scolastico è iniziato da un mese e non abbiamo ancora fatto niente, non pensate che ci starebbe un bello scherzetto?" Come il ragazzo aveva previsto James alzò gli occhi, lo guardò e sorrise.

"Sir, mi sembra un'ottima idea." James gli passò un braccio attorno alle spalle. Remus li guardò ma non disse nulla, conosceva gli amici dal primo giorno ad Hogwarts sette anni prima e sapeva che era impossibile fargli cambiare idea, molte volte ci aveva provato ma alla fine era sempre finito travolto dall'entusiasmo degli amici e si era sempre unito a loro. Quel giorno decise di non provarci nemmeno, vedere James tranquillo grazie a quella distrazione gli dava un buon motivo per non provare a fermarli.

***


Nel pub "I tre manici di scopa" le cinque ragazze erano sedute ad un tavolo sorseggiando delle Burrobirre.

"Avete visto la moda di quest'anno?" chiese Alice, che era un'appassionata di moda. 

"Qualcosina ,Alice, non siamo informate quanto te" rispose Emmelline. La porta del pub si aprì e Lily s'irrigidì. James e gli altri ragazzi entrarono all'interno del locale. James vide la ragazza e si bloccò sulla soglia, poi si girò verso Sirius, tentò un finto sorriso e sedette con l'amico.

"Ragazzi, c'è Alice, io vado." Frank Paciock, un ragazzo muscoloso ma con l'aria dolce, portiere della squadra di Grifondoro e compagno di stanza dei Malandrini, era il fidanzato di Alice. Quel giorno aveva accompagnato gli amici fino al villaggio per poi incontrarsi con Alice. Anche la ragazza salutò le amiche e si avvicinò a Frank.

"Ciao, amore mio" lo abbracciò. 

"Ciao amore, andiamo?" La coppia si appartò in un tavolino. I ragazzi e le ragazze decisero di ascoltare Sirius e non provare a far riavvicinare Lily e James, anzi provarono a tenerli completamente lontani. Per quanto la lontananza sembrava rendere più sereni i due ragazzi, la situazione non si poteva dire risolta o migliorata, il loro umore infatti era comunque basso. Il sole calava piano piano sul villaggio e, più tardi, gli studenti si versarono nella strada principale per incamminarsi verso il castello, con le tasche piene e i portafogli sicuramente più leggeri. 

FINO ALLA FINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora