19 TRA LA VITA E LA MORTE

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Albeggiava e, fra atroci convulsioni, Remus riprendeva la sua forma umana. Dove si trovava? Era ancora la Stamberga?

"Rem!" lo soccorse Sirius. Lentamente Lupin mise a fuoco anche Peter. Sì, erano nella Stamberga Strillante e lui aveva la bocca impastata, ma non di saliva. Di sangue.

"James..." Si guardò intorno "James!" gridò correndo verso la porta della stanza.

"No... Ditemi che non l'ho fatto!"

"No, ma hai mangiato per bene un signor corvo che non era niente male" lo canzonò Sirius senza perdere il suo fascino.

"Maledizione... dov'è James?!" ripeté Lupin. "L'ho colpito, non è vero? Ricordo di averlo colpito! Che io sia dannato, dov'è?!"

"Lily lo ha portato in infermeria."

"ma come sta?"

"non lo sappiamo Rem"

"Devo vederlo..."

"Certo, ma prima ripulisciti. E, soprattutto, rivestiti".

***

Lily era seduta dietro la porta dell'infermeria da ormai tre ore. Quando era uscita dalla stanza James stava morendo ma non poteva esserlo, no... Seduta per terra davanti alla porta con gli occhi gonfi di pianto e gli abiti sporchi di sangue, Lily si disperava. Sentì dei passi. Remus, Sirius e Peter correvano verso di lei.

"Lily!"

"Sirius! Ragazzi!"

"Lily!" Remus l'abbracciò "Mi dispiace, mi dispiace tanto..." La ragazza ricambiò la stretta. "Sei ferita?"

"No, no, sto bene"

"Come sta James?" chiese Sirius.

"Non lo so. Madama Chips mi ha buttato fuori tre ore fa, non so niente."

"Non sai proprio nulla di come stà?" chiese Remus sentendosi sempre più in colpa. Lily doveva dirglielo, dovevano sapere.

"Quando Madama Chips mi ha buttato fuori, James stava morendo"

"No." Remus si afferrò la testa con disperazione. Peter resto fermo con gli occhi spalancati, mentre Sirius strizzò gli occhi. Non era finita, c'era un'altra cosa che Lily doveva dire, l'aveva promesso a James.

"Ragazzi. C'è una cosa che mi ha chiesto di dirvi."

"Cosa?" chiese Sirius.

"Mi ha chiesto di dire a Remus di non sentirti in colpa. A Peter, non farti mettere i piedi intesta da nessuno, e a Sirius, che sei stato il miglior fratello che avesse mai avuto. Vi vuole bene" Remus restò seduto con la testa tra le mani. Pete era fermo in un angolo con lo sguardo fisso nel vuoto. Sirius invece, strizzò gli occhi per un secondo serrando i pugni e tirando un calcio ad un armatura... Non piangeva, non aveva mai pianto ma perdere James non l'avrebbe mai sopportato.

"Non può morire, non può. È mio fratello." Avrebbe voluto dirlo a lui, avrebbe voluto dirgli che ricambiava ma non sapeva nemmeno come stava, non lo aveva nemmeno visto. Sentiva un senso di rabbia e di ingiustizia salire. Voleva vederlo, doveva vederlo. "Al diavolo!" Urlò e spalancò la porta del infermeria

"Signor Black, signori, che fate qui. Via, è presto."

"Come sta?" chiese Sirius. Madama Chips li guardò uno alla volta, avevano i visi decisi, non li avrebbe convinti a lasciare quel posto.

"Non bene, purtroppo, sono riuscita a rianimarlo e evitare il peggio, ma non è finita, è molto debole"

"Ma è g-grave?"

"Ha perso molto sangue, qualche altro minuto e non ci sarebbe stato nulla da fare. Mi dispiace signorina Evans, sì, è grave". Lily urlò, un urlo straziante, urlò tutto il suo dolore, ma non era l'unica. Sentì i ragazzi urlare accanto a lei.

"Ci sarà qualcosa che possiamo fare?" disse Sirius disperato e arrabbiato.

"C'è, è l'unica possibilità che abbiamo"

"Cosa?"

"Serve urgentemente una trasfusione, per ridargli un po' del sangue che ha perso. È la sua unica possibilità"

"Con unica possibilità vuol dire che potrebbe non funzionare?"

"Sì, signor Black"

"E se non funzionasse James, James..."

"Sì, signorina Evans. Morirà" Lily riprese a piangere. Sirius, per la prima volta, l'abbracciò.

"Possiamo vederlo? Per favore" chiese il ragazzo.

"Va bene, venite." I ragazzi in lacrime la seguirono. Madama Chips li accompagnò davanti al letto di James. Il ragazzo era pallidissimo, con gli occhi chiusi e delle bende che le fasciavano le ferite.

"James" Sirius gli corse contro e così gli altri tre. "James mi senti?" Sapeva che era inutile, che non avrebbe risposto ma se lui sentiva allora ne valeva la pena. Sirius appoggiò la sua mano su quella dell'amico. "James, se mi senti, stringi la mia mano. Ti prego Jemie stringimi la mano. Non accadde nulla. Sirius restò a fissarlo, Remus, ai piedi del letto, guardava l'amico senza far niente, il senso di colpa che lo attanagliava. Ogni tanto Peter gli accarezzava la schiena. Lily dalla parte opposto del letto rispetto a Sirius, non aveva ancora parlato. Con gli occhi pieni di lacrime, stringeva la mano di James con la sua, mentre con l'altra gli accarezzava la testa. Era freddo.

"Jamie? Jamie, amore" Finalmente Lily parlò. Continuava a stringergli la mano. Si allungò e lo baciò sulle labbra fredde. "È freddo come il ghiaccio" singhiozzò a pochi centimetri dalle sue labbra. La McGrannitt entrò di corsa in infermeria.

"Potreste spiegarmi cos'è successo qui? Cosa ci facevate fuori durante la notte?"

"È stata colpa mia, professoressa" disse subito Lily. Non le interessava di essere punita "durante la ronda, sono uscita nel parco, sapevo che è vietato ma non avevo voglia di parlare con uno dei caposcuola dei Serpeverde, sono uscita solo per un secondo, solo per evitarlo. Ho perso solo un paio di minuti, ma sono bastati. Non so perché James fosse fuori, forse mi ha visto e voleva venire a parlarmi, ma se non avesse infranto le regole, sarei morta, e se loro non l'avessero fatto, sarebbe morto lui. Non prendetevela con loro, né con Remus, non voleva fare del male a nessuno, ero io ad essere dove non avrei dovuto essere."

"Signorina Evans, mi meraviglio di lei, infrangere le regole per evitare di parlare un compagno. 50 punti verranno tolti aGrifondoro. Nonostante tutto però, vista la sua prontezza nel soccorrere il signor Potter, e il coraggio dei signori qui presenti, per questa volta non vi punirò. Siete già stati puniti abbastanza" Guardò verso James e uscì dalla stanza diretta all'ufficio di Silente.

FINO ALLA FINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora