Capitolo 3

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Rabbia. Quello che provava in quel momento era tantissima, inesplosa rabbia. 

Lauren si rifugiò nei bagni, rinfrescandosi il viso sotto l'acqua corrente, scuotendo energicamente le mani per far scorrere l'acqua, e aggrappandosi poi al lavandino per evitare di tornare in ufficio per fare una scenata. La porta alle sue spalle si aprì, rivelando la persona che meno voleva vedere in quel momento. Aumentò la presa sul lavandino. Le nocche divennero bianche a causa della pressione che le sue mani esercitavano. Fissò i suoi occhi freddi in quelli dell'altra, attraverso lo specchio.

"Laur, amore..."

"Smettila di chiamarmi amore, non ne hai più il diritto." Si voltò, lasciando uscire piccoli spiragli di rabbia. La voce bassa e tagliente. "Come hai fatto, eh?"

"Fatto cosa?" La voce della sua ex ragazza, al contrario, era calma, conciliante.

"A convincere il nuovo capo, quella ragazzina, a farti lavorare con me. Ti sei scopata anche lei, vero?"

"Non essere ridicola, Lauren. L'ho appena conosciuta, come te del resto."

"Ne saresti capace. Non mi è passato inosservato il modo in cui le sorridevi. È solo questione di tempo, lo sappiamo entrambe."

Lucy fece un passo verso di lei, alzando la mano per accarezzarle la guancia. Lauren si tirò indietro, sbattendo forte il bacino contro la ceramica del lavandino. Trattenne un'imprecazione.

"Non mi toccare. Mi fai schifo."

"Laur... smettila di comportarti come una bambina! Smettila con questa storia." Si irritò l'altra, alzando la voce e avvicinandosi ancora un po' a lei.

"La smetterò quando la smetterai di provarci con me. Abbiamo chiuso, non voglio più ripetertelo." Fece un respiro, cercando di calmarsi. "Era già pesante lavorare nello stesso studio insieme a te, ora dobbiamo lavorare proprio allo stesso progetto, quindi te lo chiedo per favore... mettici una pietra sopra. Non tornerò mai più con te. Accettalo e sii professionale."

La mora di fronte a lei stava per ribattere, le aveva preso il braccio per tenerla ferma, stringendo forte la presa dalla quale Lauren cercava di liberarsi. I suoi occhi ora mostravano rabbia, aggressività. La corvina ne ebbe quasi timore.

"Che succede qui?" La voce alta della Cabello fece liberare il braccio dalla morsa di Lucy, che si voltò verso il proprio capo mascherandosi con un sorriso tranquillo, ammaliante.

"Oh, capo. Nulla, stavamo soltanto decidendo da dove iniziare con il progetto. Siamo così eccitate!" Le rispose. Il suo tono era talmente falso che la Cabello non poteva esserselo bevuto, giusto? Infatti alternò lo sguardo tra le due. Si avvicinò, facendole spostare ai due lati opposti del lavandino per poterlo utilizzare. Era una mossa studiata?

"Vi tengo d'occhio." Disse la cubana, scuotendo le mani per rimuovere l'acqua in eccesso. Le due lasciarono il bagno in silenzio, lanciandosi sguardi a dir poco arrabbiati.



"Mio Dio, la detesto!"

"Ma chi, Lucy o il tuo capo?" Le chiese Normani quella sera, dopo che Lauren le raccontò tutta la vicenda al telefono.

"Ma come chi? Il mio nuovo capo. Si vede lontano un miglio che è la solita ragazzina viziata, che è stata messa al comando dal padre. Ha la puzza sotto il naso, dei modi di fare così arroganti e dispotici! Avresti dovuto sentirla oggi!" Si fermò per fare un sorso dalla sua birra, e continuò a parlare male della ragazza per i seguenti cinque minuti.

"Secondo me siete solo entrambe troppo sicure di voi stesse. Se ci pensi bene, siete simili in fondo."

"Oh no, no, no, no. Quella lì.." Il tono di Lauren era agitato.

"Quella lì ora è il tuo capo! Fattela piacere, o almeno evita di farti odiare." La bloccò in fretta Normani dall'altro capo del telefono. Lauren prese un sorso di birra, affondando poi la mano nella busta di patatine piccanti. Sentì attraverso l'apparecchio il campanello di casa dell'amica e alzò gli occhi al cielo.

"Deve essere DJ, perché non vieni qui a conoscerla?"

"No, guarda Nor, sono già in pigiama sul divano, e ho intenzione di alzarmi da qui soltanto per prendere un'altra birra e poi per andare a dormire."

"Dai, conoscerai anche l'amica di DJ, quella che verrà in vacanza con noi." Sentì dei rumori di sottofondo, e capì che Normani stava accogliendo le sue ospiti. Attese al telefono, mentre cercava qualcosa di decente da guardare su Netflix. Sarebbe andata bene una serie tv.

"Ci sei ancora?"

"Si, sono qui... Nor, ti lascio alle tue ospiti, e io faccio un bel rewatch di Orange is the New Black, dalla prima stagione."

"Non essere noiosa, Laur." Doveva essersi allontanata, perché ora sussurrava al telefono. "Alza quelle chiappe chiare dal divano, vestiti e vieni qui."

"Notte Nor, buona serata." Schioccò un bacio vicino al microfono del telefono e mise giù prima che l'altra iniziasse a protestare. Perché l'avrebbe fatto.

Fissò il livido che le si era formato sul braccio, dove Lucy l'aveva stretta quel pomeriggio. Se la sua amica lo avesse visto, avrebbe dato i numeri e sarebbe andata a cercare quella stronza della sua ex per dargliene di santa ragione. Si passò una mano tra i capelli, in ansia.

Non sapeva come avrebbe potuto lavorare con la sua ex per tre mesi, le sembrava una pazzia. Ma allo stesso tempo non poteva rinunciare a quell'opportunità, l'aspettava da tanto per dimostrare le sue competenze, e lo avrebbe fatto. Ora ho anche una ragione in più per farlo: far vedere quanto valgo e chi sono al mio 'capo'. Quella ragazzina arrogante, dispotica, spocchiosa e sexy. Quasi si strozzò seguendo il filo del suo discorso. Aveva appena pensato che il suo capo fosse sexy?

Non che non fosse così, ma lei la detestava con tutta sé stessa. Detestava le persone che non si guadagnavano quello che avevano, e dubitava che la Cabello meritasse il suo posto in quell'azienda. Sbuffò, alzandosi per prendere un'altra birra. Sto davvero pensando al mio capo? Con quel culo... No, Lauren Michelle Jauregui! Non ti permettere di pensare a lei in quel senso... Niente birra, ho bisogno di qualcosa di più forte stasera.

Prese la bottiglia di vodka che aveva nel congelatore, e la portò sul divano con sé. Ne aveva davvero bisogno, se aveva preso a sgridarsi mentalmente. Forse dovrei raggiungere Nor e la sua fidanzata, e conoscere quella sua amica. Forse mi potrebbe distrarre. Ma no, era troppo comoda su quel divano con il pigiama. Fanculo anche loro. Le avrebbe conosciute durante le vacanze natalizie, avevano tutto il tempo.

Si concentrò su quel periodo, per non pensare a Lucy, alla Cabello, al lavoro. Non vedeva l'ora di distrarsi per due settimane da tutto quel casino.

Cliccò play, facendo partire la prima puntata della prima stagione di OITNB, attendendo in ansia di rivedere la sua preferita: Alex Vause. Dio, com'era sexy la Prepon in quella serie!

Better together - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora