Normani e Dinah si piazzarono sui sedili posteriori, mentre Lauren si accomodava sul sedile passeggero con estremo imbarazzo. Era una situazione così poco convenzionale. Stava andando in vacanza per due settimane con il suo capo, nella sua casa ad Aspen, come sua ospite.
La ragazza in questione mise in moto la sua Jeep Renegade, immettendosi in strada con sicurezza e tranquillità, dirigendosi verso l'autostrada. Lauren la osservò, era molto diversa dalla sera precedente, come lei del resto. Indossava un jeans e una felpa, struccata e con i capelli sciolti, gli occhi nascosti da un paio di occhiali da sole. Probabilmente Camila percepì il suo sguardo, perché si voltò leggermente a guardarla incuriosita, per poi riportare lo sguardo alla strada.
"Se per voi va bene, per la notte avrei pensato di fermarci a New Orleans." Le ragazze furono tutte d'accordo, anzi erano entusiaste, non avendo mai visto la città. Si misero subito in moto per prenotare un hotel per la notte.
Purtroppo per Lauren, la discussione fu rapidamente portata su di lei. Normani voleva sapere cosa le era accaduto al volto, e anche DJ sembrava interessata a sentire quella storia.
"Quella stronza!" Quasi urlò Normani quando scoprì che era stata Lucy a metterle le mani addosso. "Mila, torna indietro che vado a strangolarla!" Disse con foga, facendo ridacchiare la mora.
"È la tua ex, giusto?" Chiese Dinah per conferma. Probabilmente Normani le aveva raccontato qualcosa. Lauren annuì mentre Mani pregava ancora il suo capo di prendere la prima uscita dell'autostrada per tornare indietro. Non aveva notato il sorrisino soddisfatto sulla faccia della ragazza alla guida?
"Nor, non facciamoci rovinare la vacanza da lei. E poi ha avuto quello che si merita. Mi sono finalmente liberata di lei!" Sorrise imbarazzata Lauren. Dopo l'occhiata incuriosita delle due ragazze dai sedili posteriori, finalmente sganciò la notizia bomba. "Beh, il capo ha visto tutto e... l'ha licenziata!"
Le ragazze quasi esultarono alla notizia, mentre le due avanti ridacchiavano.
"Beh, Lauren... direi che fuori dall'ufficio mi puoi chiamare Camila, o Mila, e darmi del tu." Le disse sorridendo, alternando lo sguardo tra la corvina e la strada.
"Ehm, s-si, ok cap... Camila." Avrebbe dovuto abituarsi, e sforzarsi per non far sembrare strano tutto quello. Un urlo improvviso di Dinah la spaventò, mentre questa si agitava sul sedile posteriore urlando a Camila:
"Alza, alza, alza." La cubana alzò gli occhi al cielo, ridendo e alzando il volume su una canzone di Beyoncé. Poi le fece segno di lasciar perdere, aggiungendo che era un caso perso.
Durante la mattinata, Lauren scivolò pian piano in un sonno profondo. Fu destata da una fastidiosa suoneria che si diffondeva dalle casse dell'auto. Il suo capo - Camila, devo chiamarla Camila - aveva collegato il suo cellulare al bluetooth dell'auto e una certa Sofi, con tanto di cuoricino accanto al nome, la stava chiamando. Oh. Interessante.
"Ehi, piccola." Rispose la cubana, in vivavoce. Dinah si unì alla discussione, doveva essere in confidenza con la ragazza che aveva chiamato. Fu distratta dalla conversazione dal suo cellulare che vibrava nella tasca dei jeans.
- Amore, dobbiamo parlare. Possiamo vederci? - Il messaggio di Lucy la fece innervosire, bloccò il telefono senza risponderle e si perse nei suoi pensieri. Captò soltanto che quella Sofi, che probabilmente era la fidanzata del suo capo-non-tanto-etero-come-pensava, le avrebbe raggiunte allo chalet, e Camila sembrava esserne entusiasta. Non sapeva perché, ma la cosa la infastidiva parecchio.
Avrei fatto meglio a continuare a dormire. Anzi, a restarmene a casa mia.
Indossò gli occhiali da sole e poggiò nuovamente la testa al vetro, cercando di dormire un altro po', tutto d'un tratto nervosa.
Fu svegliata all'ora di pranzo. Avevano lasciato l'autostrada ed erano immersi nel verde. Camila aveva parcheggiato davanti a un locale molto rustico, e sembrava persa nei ricordi. L'insegna diceva 'Better Together'. Non notò gli occhi lucidi della ragazza, perché coperti dagli occhiali da sole. Scese senza dire una parola, subito seguita dalle altre ragazze. Lauren si guardò intorno, sembrava un posto da favola, davvero caratteristico. Si sentiva solo il rumore della natura, il vento che faceva frusciare le foglie degli alberi, gli uccellini. Doveva esserci un ruscello o un fiumiciattolo lì vicino, perché sentiva un rumore scrosciante di acqua.
I muri esterni erano ricoperti di edera e il vialetto di accesso pedonale era delineato da piante di rose in fiore che emanavano un profumo paradisiaco. C'era molto spazio all'esterno, e improvvisamente desiderò di tornarci in primavera, o in estate, per godersi tutto quello.
Dinah raggiunse l'amica, portandole un braccio sulle spalle e tirandola un po' verso di sé, schioccandole poi un sonoro bacio sulla guancia. Era un gesto quasi di conforto. Lauren si chiese il motivo di tutto ciò, ma non ebbe il coraggio di chiedere.
"Non venivo qui da quella volta che ci portò Sinuhe. Grazie di averci portate qui." Mormorò la ragazza di Normani, prima di entrare. E ora chi è questa Sinuhe? Una sua ex? Si chiese Lauren, seguendole all'interno. Il ristorante era davvero bello, riservato e con un'atmosfera davvero romantica. La corvina ne rimase affascinata, così come Normani, che si guardava intorno sognante.
Furono accolte da una signora di mezza età, che si asciugò le mani nel grembiule prima di correre ad abbracciare la cubana, che ricambiò l'abbraccio. Salutò anche Dinah e poi strinse la mano a Lauren e Normani.
"Venite, bimbe, per voi e le vostre fidanzate solo il meglio!" Le disse portandole sul retro. Lauren stava per precisare che non era la fidanzata di nessuna, ma le parole le morirono in bocca alla vista di quello spettacolo. La parete in vetro dava direttamente su una piccola cascata e un laghetto minuscolo che erano a poche decine di metri da loro. Il tutto circondato da una folta vegetazione. Quel posto era la pace dei sensi.
Dinah e Camila le guardavano sorridendo, contente della reazione avuta da Normani e Lauren, che erano rimaste letteralmente a bocca aperta.
"E dovete ancora assaggiare le loro specialità. Fanno dei piatti italiani che..." Lo stomaco di Camila brontolò, facendola arrossire dall'imbarazzo. Scoppiarono tutte a ridere, sedendosi e lasciando che la cubana ordinasse per tutte loro, fidandosi dei suoi gusti culinari. E non le deluse.
"Mio Dio, questa pasta è così... indescrivibile! Non ho mai mangiato nulla di più buono, giuro!" Esclamò estasiata Lauren dopo il primo boccone, trattenendo un gemito. Le sue papille gustative stavano avendo un orgasmo vero e proprio. Incrociò lo sguardo sorridente di Camila, e a fanculo quella Sofi, le sorrise anche lei.
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Better together - Camren
FanfictionLauren, ventinove anni, non crede all'amore. Camila, ventotto anni, inguaribile romantica con un gran segreto.