Epilogo

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SEI MESI DOPO.


Erano tese, davvero agitate, mentre entravano in quello studio medico, mano nella mano.

"Mi manca l'aria, Laur..." Camila era in iperventilazione, pallida e un po' sudata. Lauren l'accolse in un abbraccio, cercando di farla rilassare mentre le accarezzava la schiena.

"Amore, respira profondamente." Le baciò la cima della testa, mentre sentiva sua moglie tremare tra le sue braccia. "Andrà tutto bene, Camz. Ci sono io a sostenerti."

"E se... se non andasse tutto bene? Non potrei sopportarlo, Laur." Le lacrime le riempirono gli occhi e cominciarono a scorrerle sulle guance, subito bloccate da Lauren che le asciugò.

"Guardami Camz." Le disse, aspettando che gli occhioni di sua moglie si incontrassero con i suoi. "Non fasciamoci la testa prima del previsto. Vediamo come va la visita, e poi affronteremo qualsiasi cosa. Insieme. Siamo una squadra, no?"

Camila annuì, facendosi coraggio e cancellando le tracce del pianto. Si accorse solo in quel momento della donna che le aspettava con una cartellina in mano. Prese la mano dell'altra, raggiungendo la donna.

"Le signore Jauregui-Cabello?"

"Siamo noi." Confermò la corvina, stringendo la mano della cubana.

"Il dottore vi aspetta. La signora Camila può iniziare ad indossare questo camice, e accomodarsi sul lettino." Disse, chiudendo la porta dietro di loro.

"Buongiorno Lauren, buongiorno Camila." Le accolse il medico, facendo cenno alla prima di accomodarsi. Camila invece iniziò a svestirsi dietro il paravento, indossando quell'orribile camice a pallini. "Avete portato i risultati delle analisi?"

"Si, eccoli." Lauren gli porse i documenti, agitata. L'uomo indossò gli occhiali da vista, e iniziò a controllare i valori, riportandoli sulla scheda paziente.

"Quando li avete fatti?"

"Questa mattina alle sei."

"Perfetto. Sembra tutto perfetto. Lei invece come si sente?"

"Un po' spossata dopo ieri, ma tutto sommato bene. Agitata. Si, agitata." L'uomo le sorrise comprensivo, annuendo.

"Vedo." Le rispose, prima di togliere gli occhiali e infine alzarsi. "Bene, Camila, stenditi e scopriti." La cubana si stese, cercando con lo sguardo sua moglie, che la raggiunse e le prese dolcemente la mano nella sua.


DUE SETTIMANE DOPO.


"Laur, non so se posso farcela. Io non ce la faccio." Le disse, camminando nervosamente per la loro camera da letto.

"Camz, mantieni la calma. Un passo alla volta, ricordi?" Anche la corvina era agitata, ma cercava di contenersi per dare supporto alla sua metà.

"Camila, cazzo!" Dinah invece era arrivata al limite, non ce la faceva più ad aspettare. "Entra in quel fottuto bagno e vedi di farla su quel maledetto test, o giuro su Dio che vengo lì dentro con te e te lo infilo personalmente su per"

"OOOOOOkkkkkkk." Normani le coprì la bocca prima che sua moglie finisse la frase. "Manteniamo la calma, giusto? Camila... Dovrai fare la pipì prima o poi, e stai sicura che una di noi sarà lì con te." Annuirono tutte a confermare la cosa. "Quindi o con noi, o senza di noi, tu farai quel benedetto test."

Camila fece vagare il suo sguardo da Lauren a Dinah, Normani, Ally e Sofia. Quest'ultima si avvicinò col test in mano.

"Dai, devo sapere se diventerò zia a breve, devo essere pronta." Camila era terrorizzata, non riusciva a muoversi, aveva il fiato corto.

Better together - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora