Camila la sorresse mentre scendeva dall'auto, passandole il braccio dietro la schiena e infilandosi sotto il suo braccio con la spalla. Normani arrivò dall'altro lato, facendo lo stesso, mentre Dinah parcheggiava e Sofi correva ad aprire il portone d'ingresso per farle entrare velocemente in casa.
La accompagnarono dolcemente al divano, facendola sedere. Camila si preoccupò di coprirla con una coperta, mentre le accarezzava le braccia in modo rassicurante. Da quando aveva visto Lauren quasi braccata da quel tipo, non le aveva più tolto gli occhi di dosso. E ringraziava Dio di averlo fatto, così da essersi subito accorta dell'uomo che la trascinava nel retro. Non riusciva nemmeno a pensare a cosa sarebbe potuto accadere, se fosse arrivata pochi secondi più tardi. Scacciò quell'idea dalla mente. Ora doveva solo occuparsi di lei. La guardò, notando quanto ancora tremasse. Aveva gli occhi spenti, vuoti.
"È sotto shock." Mormorò Dinah, arrivando alla sua stessa conclusione. "Vado a prepararle qualcosa di caldo, le farà bene. Farà bene a tutte." Sorrise alla sua fidanzata e alla sua migliore amica, che si erano messe ai due lati della ragazza. Lei conosceva ben poco Lauren, ma era rimasta ugualmente senza parole. Le faceva male la mano per il pugno che aveva tirato a quell'uomo, ma lo avrebbe rifatto altre centomila volte, e senza pentirsene mai. Ally e Sofi si offrirono di aiutarla a preparare le cioccolate calde, lasciando il salone.
"Laur... Dobbiamo chiamare qualcuno?" Le chiese Camila dolcemente, sperando in una risposta che non arrivò subito. Incrociò gli occhi con quelli di Normani, che scosse la testa.
"Non sento i miei da anni, non mi hanno mai accettata." Le parole improvvise di Lauren sembrarono provenire da un'altra stanza, tanto sommessa era la sua voce.
"Oh, non ne avevo idea. Mi dispiace, Laur."
La corvina poggiò la testa sulle spalle della cubana, rilassandosi leggermente rispetto a prima, mentre intrecciò le dita della mano opposta a quelle di Normani, l'unica amica che aveva, l'unica persona che l'aveva sempre sostenuta. Le si riempirono gli occhi di lacrime, ma non voleva piangere di nuovo, e non voleva nemmeno ripensare a quello che le era appena accaduto. Chiuse gli occhi, ricacciando indietro le lacrime mentre la mano di Camila saliva e scendeva ritmicamente sulla sua schiena, facendola sentire protetta, facendola sentire a casa per la prima volta da tanti, troppi anni. Tremava ancora un po', ma si sentiva già meglio.
"Grazie." Mormorò, mentre respirava il profumo che emanava l'altra. Concentrata su quell'odore, captò subito il nuovo odore che arrivò alle sue narici. Aprì gli occhi, incontrando lo sguardo preoccupato di Dinah, che si era accoccolata davanti al divano con una tazza di cioccolata calda tra le mani. I suoi occhi, grandi e sinceri, la scrutarono dolcemente. Le sorrise riconoscente, nonostante non sapesse ancora come si sentisse rispetto a tutta quella situazione. Allungò la mano ricevendo la tazza, e tirandosi su a sedere. Avrebbe voluto soltanto tornare tra le braccia della cubana, al sicuro. Ma guardandosi intorno si rese conto che lì, con quelle donne, lo era.
Approfittarono del tempo restante per conoscersi meglio. Ally e Sofia gestivano un altro degli uffici dei Cabello, ma stavano premendo per raggiungere Camila, essendo molto legate a lei. Erano entrambe adorabili, anche se l'una l'opposta dell'altra. Ally molto dolce e timida, Sofi invece estroversa e molto spigliata. Dinah era stata una piacevole sorpresa per Lauren, attenta ai bisogni delle altre, protettiva, con un cuore d'oro. Lauren si rasserenò sapendo che la sua migliore amica avesse trovato finalmente la persona giusta per lei.
Tirarono tardi, alcune sedute davanti al camino piacevolmente acceso, altre sul divano. Fuori aveva ripreso a nevicare, imbiancando nuovamente tutto. DJ e Camila si scambiarono un'occhiata complice, prima di alzarsi.
"Tutte a letto, domani sveglia presto." Sindacò la più alta, guardando l'orologio.
"Amore, perché?" Le chiese Mani, incuriosita dagli scambi di sguardi tra le due, che poi annuirono a vicenda.
"Sta nevicando tanto, quindi domani tu e Laur imparerete a sciare!" Le due amiche in questione si scambiarono uno sguardo impaurito. "E non si discute." Impose ancora Dinah, prendendo la sua fidanzata per la mano per poi incamminarsi al piano superiore, dopo aver dato la buonanotte a tutte.
Anche le altre si alzarono per andare ad infilarsi sotto le coperte, stanche.
Lauren raggiunse Camila dopo essersi lavata i denti. La cubana era già sdraiata, era dalla sua parte del letto. Lauren si sdraiò dalla parte opposta, sentendo la distanza con l'altra.
"Laur... Come ti senti?" Chiese la cubana, spegnendo le luci e girandosi su un fianco, nella sua direzione.
"Ora molto meglio, davvero. Grazie ancora per... beh, lo sai."
"Non dirlo più, avrei voluto poterti evitare tutta la situazione." Calò il silenzio tra le due, mentre ripensavano entrambe all'incidente. "Non permetterò più che ti accada nulla del genere, prima la Vives, poi questo..." Continuò la cubana dopo un po', a bassa voce.
"Oh, e sentiamo... come vorresti evitarlo?" Chiese ironica la corvina.
"Standoti sempre appiccicata, mi sembra logico." Ridacchiò l'altra. "A proposito... mh... ti va di... di venire qui?"
"Mh?" Chiese confusa Lauren, sperando che Camila si spiegasse meglio.
"Beh, sai... Di solito sono io a... si, lo sai... ad accoccolarmi a te. Ma... non vorrei che per te sia un qualcosa di... forzato, ecco. Soprattutto dopo... dopo oggi."
Lauren sorrise, sentiva l'indecisione dell'altra, il suo imbarazzo. Non avevano parlato apertamente delle varie notti che avevano trascorso abbracciate, era un non detto tra di loro, una specie di connessione silenziosa. Lauren assecondò il suo istinto, scivolando più vicina all'altra, cingendole dolcemente la vita col braccio. Poggiò la testa sulla sua spalla, sentendo che Camila iniziava ad accarezzarle i capelli con quel suo tocco ritmico e delicato. Sospirò. Si sentiva bene.
Stava quasi per addormentarsi, quando sentì le labbra dell'altra tra i suoi capelli, delicate. Riaprì gli occhi, alzando lo sguardo in quello di Camila, che sembrava sorpresa. Le sorrise, continuando a perdersi in quel profondo nocciola.
"I tuoi occhi... I tuoi dannati occhi mi stanno fottendo il cervello." Confessò la cubana, non riuscendo a distogliere lo sguardo. Alla fine si sforzò, ma fu un grande sbaglio, perché si ritrovò a fissarle le labbra. Lauren sentì il battito cardiaco accelerare, mentre diminuiva piano le distanze tra le sue labbra e quelle carnose del suo capo. Era ancora in tempo a tirarsi indietro, o a farle capire che non doveva. Camila invece si inumidì le labbra, e Lauren non riuscì più a resistere alla tentazione.
Poggiò piano le sue labbra su quelle di Camila, dolcemente, saggiandone la morbidezza, la dolcezza. La cubana le mise una mano alla base della nuca per approfondire il bacio, tracciando le sue labbra dolcemente con la punta della lingua, e Lauren le aprì, dandole un silenzioso consenso. Le loro lingue si accarezzarono piano, iniziando un'intima conoscenza, mentre i loro respiri si erano sincronizzati, come i battiti dei loro cuori. Dopo quel bacio, durato diversi minuti, le loro labbra si allontanarono leggermente, ma le loro fronti rimasero vicine, gli occhi dell'una persi in quelli dell'altra.
Si scambiarono ancora qualche bacio a stampo, finché Camila, sorridendo e accarezzandole le spalle, la fece ripoggiare sulla sua spalla.
"Sarà meglio dormire. Domani sarà una giornata impegnativa."
Si strinsero ancora di più, dandosi la buonanotte e addormentandosi felici.
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Better together - Camren
FanfictionLauren, ventinove anni, non crede all'amore. Camila, ventotto anni, inguaribile romantica con un gran segreto.