"Quindi gli avete fatto credere di stare insieme?" Rise Sofi, guardandole con il suo solito sguardo malizioso.
"Beh in effetti, vi vedrei bene insieme... Vi shippo, è ufficiale." Si unì Dinah, facendo arrossire le due ragazze.
"Dovevi vederle stamattina, quando sono andata a svegliarle. Erano così tenere!"
"Mi ricordi perché glielo abbiamo raccontato?" Chiese Lauren riprendendo a mangiare, con la testa china sul piatto, imbarazzata.
"Perché se dovessimo incontrarlo di nuovo, dovrai continuare a fingere di essere la mia ragazza!" Camila cercò di ignorare sua sorella che faceva una tosse palesemente finta, che sottolineava poi la parola fingere mentre ridacchiava con Dinah. Lanciò un'occhiataccia a quelle due che continuavano a complottare. Portò la forchetta alla bocca. "Mio Dio, Ally! Queste lasagne sono la fine del mondo." Cercò di cambiare discorso.
"Grazie Mila, è una ricetta italiana, l'ho presa da youtube. Il secondo invece, è un piatto cubano che cucinava sempre Sinuhe. Mi ha aiutata Sofi a prepararlo." Rispose la bionda con la solita dolcezza.
Sinuhe, di nuovo quel nome. Chi è questa donna? Si chiese Lauren, notando lo sguardo rattristito delle due sorelle Cabello. I suoi pensieri furono interrotti dal telefono di Normani che riprese a squillare per la terza volta. "Nor, hai intenzione di rispondere?"
L'amica incrociò lo sguardo col suo, prese il cellulare e glielo lanciò. Lauren lo prese al volo, guardando il mittente, mentre la proprietaria del cellulare le rispose: "Non è certo con me che vuole parlare. È da ieri sera che non la smette, inizia seriamente a scocciarmi."
"Dà qua." Camila prese velocemente il telefono dalle mani di Lauren, che la guardava con gli occhi sgranati. "Vives." Disse rispondendo al telefono con voce dura. Ci fu un attimo di silenzio dall'altra parte della comunicazione, così come attorno a quel tavolo. Poi la donna in questione prese probabilmente ad urlare, perché Camila allontanò un attimo il telefono dall'orecchio, facendo una faccia disgustata. "Si, sono proprio io, e questi non sono assolutamente cazzi tuoi. Lauren non vuole parlare con te, Normani nemmeno, e ti assicuro che neanche io sono tanto contenta di farlo. Quindi, smettila, ok?"
Si sentiva perfettamente Lucy urlare all'altro capo della cornetta, anche se non si capiva assolutamente una parola. Camila si alzò per allontanarsi dalle altre, e Lauren la trattenne per la mano chiedendo con il solo movimento delle labbra cosa stesse facendo. La silenziosa risposta che ebbe fu: 'restane fuori Laur'.
"Sul serio?" Disse incredula la corvina mentre l'altra si allontanava. "No, sul serio? Mi ha detto di restarne fuori?" Scosse la testa, mentre Sofi alzò le spalle.
"Mia sorella è così... È protettiva con ciò che è suo." Disse facendo arrossire Lauren, che si affrettò a scuotere la testa.
"Io e tua sorella ci conosciamo appena, non stiamo insieme, né niente di simile. Lavoro per lei. E sono amica di Normani, per questo sono qui." Cercò di chiarire.
"Sarà anche così, ma voi due avete feeling, e non credo di averlo notato solo io. Siete cieche se non lo vedete." Dalla stanza adiacente intanto si sentiva la voce irritata di Camila. Tesero tutte l'orecchio per cercare di capire qualcosa. Quando si sentirono dei passi avvicinarsi, ripresero tutte a mangiare, fingendo indifferenza. Camila lasciò il telefono a Normani. "Non dovrebbe più scocciarti."
E andò a sedersi nuovamente accanto a Lauren, che la fissava a bocca aperta. "Nemmeno a te." Le fece l'occhiolino, prima di attaccare nuovamente la lasagna che l'aspettava nel suo piatto.
"Cosa le hai detto?" Le chiese Lauren curiosa, prima di portare alla bocca un altro pezzo di quella bontà italiana.
"Nulla di che." Alzò le spalle la cubana. "Vino?" Chiese alzandosi nuovamente dalla tavola dopo essersi pulita le labbra col tovagliolo di stoffa. Lauren fu come ipnotizzata da quel gesto, e non riusciva a smettere di fissarle le labbra, sembravano così morbide e sensuali. Si riscosse alla domanda della mora, annuendo. Avrebbe annuito a qualsiasi proposta in quel momento. "Direi che è l'occasione giusta per saccheggiare la collezione di papà." Fece l'occhiolino alla sorella, scomparendo rapidamente nel sottoscala, e risalendo pochi minuti dopo con due bottiglie pregiate. Ne stappò una e iniziò a versare il liquido nei calici.
"A questa vacanza!" Propose Sofi, mentre tutte facevano scontrare i loro calici prima di assaggiare quel vino a dir poco divino.
"Quel vino mi ha uccisa." Biascicò Lauren, buttandosi sul letto mentre Camila chiudeva la porta della loro camera.
"Beh, alla quarta bottiglia anche io mi..." Si fermò cercando di recuperare l'equilibrio fino al letto.
"Anche tu cosa, Camz?" Chiese Lauren alzando la testa.
"Anche io cosa, cosa?" Ridacchiò buttandosi a pancia in giù sul letto. Anche l'altra rise. Erano tutte brille, e avevano deciso di concedersi un riposo di un'oretta prima di ritrovarsi di nuovo tutte insieme.
"Oh, boh, non me lo ricordo." Risero entrambe. "Dormiamo un po', così magari dopo riusciamo a mettere due parole in fila. Ok?"
"Ok." Camila alzò la testa, fissando la corvina seriamente. "Allora fammi spazio, il mio posto è lì."
"Ma questo è il mio latooo." Si lamentò la corvina, non capendo, alzando le braccia che poi ricaddero pesantemente sul letto. Camila si mosse gattonando sul letto, fissandola negli occhi e avvicinandosi piano. Il cuore di Lauren prese a battere più velocemente, mentre si perdeva in quello sguardo marrone. La testa le girava, e non era convinta che stesse accadendo davvero.
"Io dicevo qui." Disse Camila, accoccolandosi sul suo petto, dopo aver distolto lo sguardo da quegli occhi verdi che l'ammaliavano. "Si sta così bene qui... credo di non aver mai dormito così bene come in questi giorni." La sua voce si affievoliva sempre di più, stava cedendo al sonno. Lauren riprese a respirare normalmente, passandole un braccio sulla spalla. Al contatto, Camila emise un gemito di approvazione e si strinse ancora di più a lei. Lauren si leccò le labbra sentendo la mano di Camila sul suo addome, rabbrividendo. Chiuse gli occhi, stanca e rilassata. Ma doveva togliersi quella curiosità.
"Camz?"
"Mhhhhh." Mugulò lei.
"Cos'hai detto a Lucy?"
"Che è una foft... una foff... una fottuta maniaca spifopatica."
"Psicopatica." Rise l'altra, che evidentemente reggeva meglio l'alcool. Camila era adorabile mentre incespicava sulle parole.
"E io che ho detto? Psssssifociatica." Lauren rise di nuovo, accarezzandole i capelli.
"Si giusto... E poi?"
"Che se non ti lascia in pace la vaccio interinale." Parlava con gli occhi chiusi, cercando di combattere il sonno.
"Eh?" No, stavolta non aveva proprio capito.
"La ffffffaccio in-te- inter. Come si dice... dove mettono i pazzi?"
"Aaaaah, la fai internare." L'altra annuì, facendole il solletico con i capelli. "E lei invece che ti ha detto?" La ragazza non rispose, ma Lauren ritentò. "Camz?"
"Mhhhhh."
"Lei che ti ha detto?"
"Chi?"
"Lucy." Alzò gli occhi al cielo.
"Quella pazssa della tua ex."
"Già... Allora?"
"Allora cossssa?"
"Cosa ti ha detto Lucy?" Oddio, le sembrava una spirale senza fine, ci aveva quasi rinunciato.
"Che sono una poco di buono e che tu tornerai ssssempre da lei. Che ti annuoi-annuoiei- annnnoieeeerai di me presto."
"No, Camz, non starla a sentire. Lucy è brava a giocare con la mente degli altri." L'avvertì Lauren. "L'ha fatto tante volte con me. Non crederle, ok?" Aspettò una risposta, stava per ripeterle la domanda ma avvertì il respiro pesante della cubana sul suo collo. "Sei bellissima, Camz." Le sussurrò, lasciandole un bacio tra i capelli e chiudendo gli occhi, abbandonandosi anche lei al sonno.
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Better together - Camren
FanfictionLauren, ventinove anni, non crede all'amore. Camila, ventotto anni, inguaribile romantica con un gran segreto.