Capitolo 32

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Nel frattempo il cielo aveva iniziato a ricoprirsi di nuvole grige e un vento fresco mi faceva rabbrividire lungo la spina dorsale.

Ero tornata a casa, che fortunatamente era vuota. Mi tolsi gli auricolari dalle orecchie e mi lasciai cadere a peso morto sul divano.
Le lacrime scorrevano fino al mio collo, bagnandomi tutto il viso.

Sobbalzai quando sentii per l'ennesima volta il campanello suonare. Cercai di rendermi più presentabile, ma con scarsi risultati. Mi avviai alla porta di casa e scorsi dallo spioncino la figura sfocata di Sarah.

Aprì la porta, mostrandomi a lei. I miei occhi erano rossi, i capelli disordinati e il naso completamente arrossato, a causa di tutte quelle lacrime versate.

"T/n.. Io.. Mi dispiace così tant-" cercò di abbracciarmi, ma indietreggiai, sottraendomi al suo gesto. "hai rovinato tutto, te ne rendi conto?" dissi puntandole il mio dito contro il suo petto. "lo sai che non era mia intenzione, stavo cercando di rimediare"

"non hai rimediato proprio nulla, anzi, forse l'hai peggiorata. Guarda come mi hai ridotta" i miei occhi erano puntati dritti nei suoi, pieni di disprezzo.
"io-io ti ho soltanto riportato le parole di Finn" disse balbettando.

A quelle parole mi bloccai un attimo. Alcune fredde gocce di pioggia iniziavano a bagnare il viso e i vestiti di Sarah.
"Finn? Seriamente? Come puoi credergli dopo che avete discusso?"

Lei era immobile sotto la pioggia che ormai scendeva sulle nostre pelli.
"io.. Non ci ho pensato." ammise lei.
Ci fu un attimo di silenzio, dove solo il picchiettare della pioggia sui nostri vestiti lo copriva.

"non so che dirti. Forse solo che non voglio vederti più." chiusi la porta lasciando Sarah senza parole per replicare.
Me ne ritornai in camera mia, senza sapere come rimediare a quel che avevo fatto.

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Il giorno dopo non avevo per niente voglia di ritornare a scuola, forse soltanto per rivedere Sophia.

Mi diressi direttamente in classe, anche se non era ancora arrivato nessuno. La classe era infatti completamente vuota e avvolta dall'oscurità, così mi misi a sedere nell'ultimo banco in fondo alla classe.

Misi lo zaino sul banco e ci appoggiai la mia testa. Sobbalzai quando qualcuno aprì la porta per entrare in classe, ma non la riconobbi subito per via del buio della stanza.

La persona si avvicinò a me, e subito capii che era Sophia, dalla sua inconfondibile chioma rossa.
Si sedette nel banco accanto a me e mi abbracciò.

"come va?" disse semplicemente. "oh, benissimo guardami." dissi ironicamente. Mi sorrise timidamente e mi prese la mano. "mi dispiace tanto t/n."
"anche a me, ma non posso rimediare in alcun modo." dissi guardando in basso.

"non dire così, troveremo un modo fidati." disse lei cercando di confortarmi. "no Soph, mi sono fidata della persona sbagliata e ora non posso rimediare, è finita."

"di chi ti sei fidata?" chiese lei confusa.
"di Sarah" dissi imbarazzata. "ero molto confusa in quei giorni e Sarah venne a casa mia per dirmi che Wyatt mi usava, così io le ho creduto, ma in realtà non era vero ed erano solo parole di Finn-" dissi tutto d'un fiato.

"ok ora puoi respirare." disse accennando un sorriso "Ma, hai detto Finn?" disse con un espressione corrucciata. "sì, lui ha detto a Sarah queste cose."
"ok allora gli andrò a parlar-" "no Sophia non farlo, ti prego." dissi guardandola negli occhi.

"mi dispiace t/n ma devo, voglio sapere che sta succedendo."
In quel momento la campanella suonò e tutti gli alunni entrarono in classe.

Dopo le lezioni me ne tornai diretta a casa, senza incrociare lo sguardo di nessuno.
Avevo perso di vista Sophia, che al termine dell'ultima ora si era precipitata a cercare Finn per chiedere spiegazioni. Non sono riuscita a fermarla. In fondo anche io volevo sapere.

Di tardo pomeriggio il mio telefono squillò è sullo schermo comparve il nome di Sophia.
"pronto?" chiesi. "t/n, ciao sono io, Sophia." rispose.
"lo so chi sei-" "ascolta, ho parlato a Finn" mi bloccai, mi ero completamente dimenticata.

"t/n ci sei?" chiese lei quasi preoccupata. "mh sì, continua" mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"non so come io l'abbia convinto a dirmelo, ma ha detto che ha detto quelle cose perché era ancora arrabbiato con Sarah perché era tornata con Noah. "

"lo sapevo. Come ha potuto fidarsi lei?" potevo farmi la stessa domanda. "non lo so. Ma devi parlare con Wyatt."
"come faccio? Mi evita continuamente. E comunque non ci riuscirei nemmeno." dissi appoggiandomi al muro della mia stanza ed iniziando a diventare nervosa.

"ma t/n, devi provarci almeno, Sarah non potrà rovinarti anche questo."
I miei occhi iniziavano a diventare lucidi, ma riuscì a trattenere le lacrime.
"ok, ci proverò."

~gre

𝐭𝐚𝐬𝐭𝐞 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐲𝐨𝐮 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora