"L'amore non è tale se non va in guerra. Erano due fronti : noi e loro. Non ho mai capito chi abbia vinto Harry...
Louis"
2010 - LOUIS
"Hai preso lo spazzolino?" mi chiese Harry al cellulare
"Certo che l'ho preso Harry! Ti pare che non prenda le cose base?"
"Finchè non te l'ho detto io avevi messo solo 5 paia di calzini in valigia, Lou! C'è da diffidare di te!" alzai gli occhi al cielo, nonostante il cuore stesse tremolando come ogni volta che mi chiamava Lou.
"Non avrei dovuto darti il mio numero di telefono"mi lamentai, potetti quasi avvertire il suo broncio.
"Veramente sei tu che me l'hai chiesto, e poi a te piace parlare con me al telefono"
"Non ho mai confermato nulla" mi difesi seppur contando mentalmente le ore sottratte al sonno in quei giorni per parlare con lui, non che mi dispiacesse, ma non glielo avrei mai detto.
"Smettila di farneticare" continuò lui "Hai preso il costume elegante? Liam ha detto che nell'email sta scritto di portare almeno due abiti eleganti"
"Oddio Harold, sembri mia madre! Certo che l'ho preso!" ma contemporaneamente spalancai l'anta dell'armadio a muro per cercarlo. Dove cavolo era finito?
"Louis!" Come non detto. Mia madre entrò nella mia stanza in subbuglio spalancando la porta, con la gruccia e il costume che stavo cercando appeso "Perchè non hai ancora messo l'abito in valigia?" .
Tentai di zittirla per non far capire ad Harry che avevo bleffato, ma lui mi stava già rimbrottando "L'ho sentita Louis! E' possibile che non hai ancora finito le valigie? Hai l'aereo tra poche ore!"
"Ancora al telefono?" gridava mia madre dall'altra parte. Mi stava per scoppiare la testa "Chi è?"
"Harry" risposi, nello stesso momento in cui lui disse con vocina sottile "Salve, signora Tomlinson!"
"Ti saluta" l'avvisai mentre mi strofinavo la fronte per far passare il mal di testa.
"Oh il piccolo Harold!" si addolcì lei "Passamelo!" mi strappò il telefono dalle mani e andò a parlare con lui in corridoio.
"Oh andiamo!" le urlai dietro "Stiamo scherzando?"
Sbuffai mettendo roba a casaccio nella valigia ancora aperta sul letto.
Durante il periodo che io e i ragazzi avevamo passato separati dalla selezione in Spagna, avevamo fatto in modo di tenerci in contatto ogni giorno. Mi mancava passare il tempo con loro, dopo aver vissuto praticamente per due settimane, giorno e notte insieme. Era più difficile sentire Niall, perchè le tariffe telefoniche in Irlanda erano un po' differenti, ma la sera la Web Cam ci permettavano di vederci tutti insieme.
Passavamo le serate a parlare di noi, di XFactor e a rivivere i giorni passati insieme. Dopo, quando ci davamo la buonanotte, io e Harry restavamo al telefono o in webchat fino a tardi.
Era assurdo il bisogno che avevo di sentirlo ogni giorno : non riuscivo più a svegliarmi bene la mattina o ad andare a dormire senza avergli parlato. Inevitabilmente, mia madre cominciò ad insospettirsi e rispondeva alle mie chiamate ancora prima che potessi afferrare il cordless di casa.
Lei e Harry erano entrati subito in confidenza; se non avessi saputo che a Harry piacevano i ragazzi mi sarei innervosito.
Gli piacevano i ragazzi, o solo io? Non lo sapevo e non volevo neppure pensarci o parlarne. Dopotutto ero io quello che si avvicinava sempre di più a lui e ignorava Hannah da giorni. Non sapevo se chiudere con lei o meno : a cosa avrebbe portato questa storia con Harry? Che senso aveva?
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Alwaysinmyheart - Larry Stylinson
Fanfiction2010 - The X Factor - La vera storia di Harry Styles e Louis Tomlinson Il tempo non esiste, il tempo è soggettivo. L'attimo si dilata in base all'osservatore. Il tempo è interconnesso all'evento e al soggetto che lo vive. Questa è la versione fi...