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13 Giugno 2015 - Brussels - HARRY

(Primo live di No Control. Dovete vedere il video per capire a cosa si riferisce Harry)

Sto per avvolgere le mani intorno al suo viso.

Mi prende quella piacevole sensazione di impazienza che ti avvolge quando sai esattamente cosa stai per sentire e non vedi l'ora che accada.

Quando la sensazione di familiarità si accompagna a quella di sorpresa e continua scoperta.

Sento la sua barba appena accennata sulla pelle rasata.

Sento la pelle ricoperta da un leggero strato di sudore.

I miei polpastrelli si incastrano con le curve del suo viso, e sento le rughette formarsi al contatto.

Le punte delle mie dita sfiorano appena i capelli sulle tempie, ma riesco a sentire anche quelli.

Sento il suo respiro caldo e affaticato, quando faccio scorrere il pollice sulle sue labbra.

Posso perfino sentire il colore dei suoi occhi, quando si lascia accarezzare le palpebre stanche che reggono solo per l'eccitazione.

Li sento così tanto che potrei tracciare le sfumature più chiare e calcolare l'angolazione di quelle più profonde.

E Louis è sempre piccolo quando lo avvolgo così. Familiarità.

Ma oggi Louis è grande.

Così grande che non riesco a trattenerlo nella prigione delle mie mani, e la sua grandezza si riserva su di me come un'onda.

E io mi lascio travolgere, perchè non c'è niente di più necessario e profondamente essenziale di Louis fiero.

Fiero di se stesso.

Fiero, finalmente, dell'uomo che credeva di non poter diventare, ma che era già.

Non c'è niente che si necessiti di più in questo momento di Louis lasciato libero di essere il grande uomo che è.

E non voglio che questa volta riguardi me.

E' sua, suo, tutto per lui.

Tolgo le mani dal suo viso, slaccio le gambe dal suo bacino e smetto di chiamare il suo nome.

Non posso imprigionarlo e non posso racchiudere la sua grandezza in poche lettere, per quanto valgano anche quelle.

Lascio che l'onda diventi uno tsunami, e che i movimenti del suo bacino diventino terremoto e che la sua voce - non la mia - erutti fino ad infuocarmi come lava.

E lo fa.

Louis in questo momento è grande, in questo momento è l'Apocalisse.

E vorrei che non riguardasse me, ma lui è Louis e io sono Harry. E lui non è l'Apocalisse del mio mondo, io sono il mondo. E non esiste Apocalisse senza un mondo da travolgere e non esiste mondo senza che inizi o finisca con l'Apocalisse.

"Harry" la sua supplica, lasciata aperta.

Anche per lui è troppo, e gli do la mia mano per ancorarsi, gli do il mio respiro e lui mi dà il suo, che soffia sulle mie vele.

Sono come una nave, e lui mi sta portando sempre più alla deriva, fin quando non penso di aver rotto la corda dell'ancora per il forte piacere, quando l'Apocalisse mi raggiunge.

Ma la corda è troppo resistente, il nodo troppo saldo.

Il filo indistruttibile.

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Alwaysinmyheart - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora