Capitolo 29

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POV Yuu:

Erano passati due giorni da quando mi ero trasferito dalla mia vecchia casa; e a dirla tutta ero felice.

Il mio 'appartamento' era molto carino, posizionato esattamente di fianco a quello di Yoichi.

Ogni giorno facevo colazione, pranzo e cena con Yoichi, Kimizuki, Shinoa e Mitsuba, che non sembra essere così antipatica come me la immaginavo.

L'unica cosa negativa era che non vedevo Mika da quando era uscito dalla macchina.

Vorrei tanto sapere cosa fa in questi giorni; probabilmente lui è a scuola in questo momento.
Sembra che non gli piaccia mangiare in mensa, oppure non sono mai stato così fortunato da incrociarlo.

La curiosità di sapere quale fosse la sua camera era davvero tanta, ma il mio senso dell'etica comune mi ricordava che se lo avessi chiesto a Guren, sarei passato solo come uno stalker appiccicoso.

Inoltre, se Mika avesse voluto dirmelo, lo avrebbe già fatto.

Qualcuno mi passò una mano davanti agli occhi "Terra chiama Yuu, c'è qualcuno in casa?"
Sorrisi a Yoichi "Scusa ero sovrappensiero, cosa stavi dicendo?"
Lui mi mise sotto il naso un depliant "Stavo dicendo...guarda questa università, sembra così bella! Ed essendo un campus, contiene sia il mio indirizzo di studi che il tuo"

Guardai il depliant che mi stava mostrando "Effettivamente è molto bella, dov'è?"
"A solo 15 minuti di macchina da qui" mi rispose l'omega, scrivendo meticolosamente i pro e i contro su un foglio a parte.

Erano ormai diverse ora che stavamo dando un'occhiata alle università per decidere poi quale frequentare dato che ad aprile iniziavano le lezioni, ma nonostante fossimo già ad inizio marzo, noi non ci eravamo ancora iscritti a nessuna facoltà.

"Sai ti ci vedo proprio a fare il maestro" dissi io a un certo punto "Con la tua indole dolce e la tua immensa pazienza saprai di sicuro farti amare" continuai.
"Lo spero davvero tanto Yuu. Tu sei convinto di questa scelta?"

In tutta risposta sospirai, appoggiando la testa contro il letto dietro di me "Sì, penso di sì.
Dopo aver visto tutti questi psicologi, sono convinto che io sia fatto per aiutare gli altri.
E che quindi fare l'assiste sociale sia il mio destino"

Ovviamente non era solo quello il motivo.
Non volevo vedere altri bambini in orfanotrofi, per poi crescere senza genitori.
Volevo proteggerli, nello stesso modo in cui avrei voluto essere protetto io....    

Se mai un giorno diventerò un genitore, non farò mai fatto mancare mai niente a mio figlio: avrà tutto l'amore che si merita, e se il mio compagno/a non lo vorrà, faró sia da madre che da padre.

Che pensieri deprimenti, cazzo.

Guardai il telefono e vidi che fortunatamente Eiji stava per arrivare.
Mi alzai dal pavimento facendo scrocchiare le ossa delle ginocchia "Scusa Yoichi ma devo andare, Eiji sarà qui tra un paio minuti."

"Vai tranquillo. Allenati bene. Ci vediamo in palestra" disse mostrandomi il pugno.                          
Sorrisi "Certo, darò il massimo come al solito. A dopo" gli battei il pugno e uscì diretto al piano terra.

Vidi che Eiji era già lì che mi aspettava; lo salutai con la mano "Ciao Eiji, sono qui"
"Oi Yuu. Ma da quando vivi qui?" disse venendo verso di me con lo sguardo verso l'alto.

"Da un paio di giorni ormai.
Ma ora vieni, oggi facciamo allenamento in un posto speciale"                                    
"Oh davvero?"
Annuii contento; arrivati davanti alla palestra, mi ricordai di una cosa "Ah già ecco...emh...ci sarebbe il nuovo ragazzo ad allenarci con noi, ti dà fastidio?"
Lui scosse le spalle "Assolutamente. Ma piuttosto, mi stai dicendo che ci alleneremo in una palestra?"
Annuii fiero "Esatto, contento?"
Lui sorrise "Certo che sì.
Così potremmo sfidarci con degli attrezzi seri"

Entrai in palestra e vidi Kimizuki che di spalle parlava con qualcuno, ma non vedevo chi era.
"Kimizuki! Eiji è arrivato noi cominciamo ad allen...arci" mentre lo chiamavo, l'alpha si girò, rivelando con chi stava parlando.

Mika.

"Sì sì, iniziate pure adesso arrivo" mi rispose in tono sbrigativo, ma per una volta non ci feci caso. Continuai a guardare il biondo, il quale però non mi degnava di uno sguardo, troppo occupato a guardare il mio compagno intento a legarsi le scarpe.
Finalmente mi guardò e io gli sorrisi, mentre lui mi fece un secco cenno con la testa.
Questo mi fece morire il sorriso sulle labbra.

Speravo, anzi sentivo, che dopo quell'abbraccio il nostro rapporto prendesse un po' il volo.

Invece sembrava essere persino peggiorato.

Sospirai, e Eiji se ne accorse "Tutto bene?"
Io scossi la testa "Sì sì, sono solo un po' teso per la partita di oggi"
"Che strano, di solito sei sempre pieno di energie. È  perché sono i primi in classifica?"
Annuii "Cerchiamo di fare un bel allenamento, così il nervosismo mi passerá, che ne dici?" 

"Ottima idea.
Non c'è metodo migliore per scaricare l'ansia" disse il mio amico scrocchiando il collo.

Iniziammo a fare un po' di esercizi per le gambe, chiaccherando tra una serie e l'altra, finché non arrivò anche Kimizuki.

Cercando di non farmi notare dagli alpha, ogni tanto guardavo cosa stesse facendo il biondo; faceva degli esercizi diversi rispetto ai nostri, per esempio ora che lo stavo guardando stava facendo...oh...gli squat.

Dio, non posso continuare a guardare, ma non riesco a distogliere lo sguardo.
Dannazione a lui, ma perché si è messo dei pantaloni attillati?

Fortunatamente cominciammo a fare gli esercizi per gli addominali, almeno da terra non sarei riuscito a vederlo.
 
Poi arrivò il momento delle braccia "Bene si dia inizio alla sfida" disse Eiji spiegando a Kimizuki cosa avevamo intenzione di fare "Prima gara: trazioni; chi ne fa di più in 30 secondi"
"Comincio io" dissi e mi misi in posizione con le mani sull'asta.
"Pronti...via" cominciai a tirarmi su grazie alla forza dei bicipiti per poi ricadere e ritirami su per 30 secondi
"3..2..1..stoop!" 
"Yuu ne hai fatti 26, wow! Sei in forma" disse Eiji.

Non risposi per il fiatone ma sorrisi soddisfatto.
Poi toccò agli altri due Eiji ne fece 23 e Kimizuki 25.
Guardai tutto tronfio il rosa battendogli una mano sulla schiena, come per consolarlo "Ohh Kimizuki peccato; ritenta, la prossima volta andrà meglio"

"Tch nelle prossime sfide ti farò mangiare la polvere" mi rispose il rosa scostandosi e facendomi perdere quasi l'equilibrio.

Facemmo gare con la palla medica, con i pesi e con le flessioni.
Le prime due le vinse Kimizuki, l'ultima Eiji che disse: "Bene, come ultima dire che possiamo fare le flessioni in coppia"

Lo guardai da sopra la mia borraccia "Le flessioni in coppia? Cosa vuol dire?"
"Praticamente è un malus per chi fa le flessioni, vincerà chi farà più flessioni in 30 secondi...con una persona addosso" mi spiegò Kimizuki con il suo solito tono saccente.

"Sembra duro" dissi io.
"Infatti lo è, ci state?" disse Eiji.
Ghignai: io non mi tiro mai indietro davanti a una sfida.

Partì prima Kimizuki con me sopra e ne fece 12, poi Eiji con Kimizuki e ne fece 14.
Poi toccò a me...con Eiji addosso.

Mi sentivo un po' a disagio; sentivo il suo respiro troppo vicino al mio orecchio mentre contava le flessioni.

Inoltre avevo le sue...parti intime esattamente sul sedere.

Per un ragazzo etero forse non ci sarebbe stato niente di male, ma per me... maledizione a me e la mia mente perversa!

Che situazione imbarazzante.

Finii i 30 secondi e mi accasciai al suolo sudato e con il fiatone "Quante....quante ne ho fatte?"
Vidi Eiji che mi sorrideva "Anche tu ne hai fatte 14. Quindi ora siamo tutti a 2 punti.
Ma non abbiamo più tempo per un'altra sfida dobbiamo andare o arriveremo in ritardo" disse Eiji aiutandomi ad alzarmi.

Alzai lo sguardo, e per puro caso incrociai quello di Mika mentre era intento a fissarci.
E il suo sguardo non prevedeva nulla di buono.

Mio amato serafinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora