Capitolo 24

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Sorrise "Sono contento di sentirtelo dire" e pian piano si avvicinó.
Era molto più alto di me, per tale motivo dovette chinarsi per annusarmi vicino al collo, che è la zona dove si sente più l'odore dei feromoni di una persona.

"È molto flebile, quindi non so dire di preciso, ma è qualcosa di molto dolce" disse annusando un po' più profondamente.

Qualcuno dietro di me tossicchió; mi girai e vidi Kimizuki che mi guardava con disappunto.
"Ah scusa, non pensavo stessi insieme a lui.." disse Eiji in tono complicato.
"Infatti non sto insieme a lui. È...solo la mia garanzia"

A salvarci da questo momento fu il capitano che gridó "Incominciamo con gli attacchi liberi."

Mi misi ad aspettare il mio turno per attaccare e nel mentre osservavo gli attacchi del palo "Tch, ci sa fare" dissi a denti stretti. Le possibilità che non lo facessero entrare in squadra erano proprio basse.

Infatti continuava a prendersi i complimenti dei miei compagni di squadra. 

Che palle.

Finí l'allenamento senza particolari problemi e poi facemmo come al solito stretching.

Dopo aver finito gli esercizi in singolo iniziammo quelli in coppia.
Mi misi con le gambe aperte e andai giù con il busto mentre Eiji mi faceva pressione sulla schiena per farmi andare più giù.

"Fammi capire. Come mai non ti piace il nuovo arrivato?" mi chiese il mio compagno.

"Diciamo che siamo partiti col piede sbagliato".

Poi facemmo il mio esercizio a coppie preferito: uno dei due in piedi con le mani incrociate e l'altro l'ho prende da sotto le braccia e lo tira verso l'altro,facendo scrocchiare la spina dorsale.
È meraviglioso davvero.

Cominciai a mettermi io davanti e dopo avermi fatto scrocchiare la schiena rilasciai un sospiro.
"Ti piace vero questo esercizio?" mi disse Eiji vicino all'orecchio a causa della posizione
"Già è davvero molto piacevole" dissi un po' a disagio.

Sentivo i suoi feromoni farsi un pochino più potenti e questa cosa mi agitó un po'.

Sentivo lo sguardo di Kimizuki su di me...che palle, so che dirà qualcosa a Guren domani.

Mi allontanai da Eiji con la scusa di essere di fretta e andai per primo negli spogliatoi.
Presi il necessario per..
PER FARMI LA DOCCIA!
CAZZO NON CI AVEVO PENSATO.

Mi passai una mano nei capelli, oltre a non avere l'occorente, non volevo.
Però...perché dovevo sentirmi a disagio ?
Li conosco da 3 anni ormai, e ho fatto una miriade di docce con loro.
Quindi cosa c'è di diverso?

La risposta è che IO ora sono diverso.

E questo mi faceva incazzare.
Perché un genere secondario deve influenzare in questo modo la mia vita?

Pian piano questo maledetto essere omega mi porterà via tutto ciò che ho costruito di bello, già lo so.

Arrabbiato, mi cambia e buttai tutta la roba nel borsone; quando stavo per uscire entrarono tutti i miei compagni.

"Yuu? Non fai la doccia con noi?"

"No scusate, ho dimenticato la roba.
Ora vado a casa ci vediamo al prossimo allenamento" dissi a mezza voce e a testa bassa mia avviai verso l'uscita.

"Aspetta Yuu, se vuoi te la posso prestare io.." ci provò Eiji, ma io lo ignorai e uscii dalla palestra.

Arrivai a casa, buttai il borsone al solito posto e con una pazzesca voglia di vivere mi buttai sotto la doccia.

Per tutto il tempo non feci altro che sentirmi tra il frustrato e il triste.       
Di solito le emozioni negative mi passavano nel giro di qualche minuto, data la mia indole solare.
Ma uscito dalla doccia non facevo altro che pensare all'allenamento, alla doccia e a Eiji...più tardi dovrei scusarmi. Mi asciugai i capelli e fortunatamente il rumore del phone, coprì per qualche minuto i miei pensieri.

Mi buttai sul letto a pancia in su e mi misi a fissare il soffitto.

Però ho ritrovato Mika.
L'unica cosa positiva in tutto questo casino.

Sì, un Mika che non ricorda della tua esistenza.

Basta coscienza, l'importante è che io l'abbia ritrovato.
Sarei contento anche solo vedendolo ogni tanto.

Chiusi gli occhi e feci un sorriso amaro.

Ma chi voglio prendere in giro?

Non è vero che mi basterebbe vederlo ogni tanto, io voglio vederlo spesso e voglio tornare a ridere e scherzare con lui come un tempo e....

E cosa?

E niente coscienza, non c'è altro.

Okay Yuu autoconvinciti di ciò.

Spensi il cervello mettendomi le cuffie nelle orecchie, facendo partire la playlist di musica classica.
E cullato dalle dolci note di un piano forte mi addormentai.

Mi svegliai il giorno dopo con il suono del campanello.
"Si si...arrivo...arrivo" aprì la porta trovandomi, davanti il sorriso del mio migliore amico "Buongiorno Yuu"

Feci un sorriso stiracchiato " 'giorno Yoi.." mi interruppi con un sonoro sbadiglio.

"Scusa, ti ho svegliato?"
Mi feci da parte per farlo entrare "Tranquillo, anzi grazie.
Altrimenti non so quando mi sarei svegliato."                                

"Quindi non hai ancora fatto colazione?" scossi la testa  "Per fortuna che ho portato una cosa che ti piace"
A sentire queste parole mi brillavano gli occhi "Qualcosa a base di cioccolata?"
Il moro sorrise "Pancake al cioccolato"

Lo abbracciai "Yay, che bello, mi conosci così bene!"

Yoichi ricambiò l'abbraccio ridacchiando "Dai che tra un po' si fa l'ora di pranzo"
Mi misi seduto sul tavolo e guardai sorridendo Yoichi mettersi ai fornelli.

Avevo bisogno di questo.
Avevo bisogno della mia normalità.

Senza pensare a alpha, omega, perdita di memorie e soppressori.

Mentre cucinavamo, gli raccontai senza troppi pensieri cosa era accaduto ad allenamento la sera prima.

Si girò scoccandomi un sorriso malizioso "Bhe Eiji, potrebbe essere un buon partito, no?"
"Umh..si penso di sì" ma a disagio cambiai argomento "Ma a proposito di buon partiti.....il palo della luce starà nel mio stesso dormitorio"

"Dormitorio?"
Mi guardò confuso.
Ah già non glielo avevo detto, così gli spiegai la storia del dormitorio.
Mi guardò negli occhi senza dire niente per qualche secondo.                      
"Quindi questo vuol dire...che starai lì 24 ore su 24?"

Annuii.
Spero che non ci rimanga male.

"Bene è deciso"
"Cosa?" dissi perplesso
"Verrò a stare anche io al dormitorio" disse euforico.
"Ma...ma Yoichi..e casa tua? Tua sorella?"

Si strinse nelle spalle "Tanto mia sorella non c'è mai, e quella casa per una persona sola è troppo grande.
Inoltre ho venti anni e vorrei rendermi indipendente, quindi quale miglior occasione se non trasferirmi con il mio migliore amico?"

"Sarebbe bellissimo.
Cercherò di convincere Guren allora" mentre ci apprestavamo ad assaggiare i pancake, suonò il campanello.
E chi sarà?
Io non aspettavo nessuno..

Mio amato serafinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora