Capitolo 35

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Arrivammo davanti al palazzetto che era dall'altra parte della strada
"Wow, è così grande!" esclamai a bocca aperta.
Lui sorrise "È normale che un palazzetto sia così grande"                             
"Oh si si è naturale ovvio"

Mika mi guardò "Yuu non dirmi che...non hai mai pattinato?"
Voltai lo sguardo dall'altra parte "A Yoichi non è mai piaciuto e tutti gli miei amici sono alpha e non gli andava molto a genio"

Sorrise "Sarà molto divertente allora"
"Sí, per te forse"                         
"Allora perchè hai accettato?
Se non ti fa piacere possiamo lasciare..."
"NO!" lo interruppi. Mi guardò sorpreso a causa del tono di voce usato, così riformulai
"No...cioè...ti ho detto così, e un uomo non si rimangia mai la parola!"

Non perché voglio che tu mi stia vicino mentre mi insegni a pattinare. Assolutamente no.

"Bene allora bando agli indugi e entriamo!"
Non so cosa mi aspettavo entrando, forse una marea di gente che pattinare, o dei bambini che cadevano sul ghiaccio....ma rimasi stupito quando entrando lo vidi...buio e vuoto.

"Ma questo palazzetto è in funzione?" chiesi guardandomi intorno.
"Sì, solo che oggi non c'erano prenotazioni tranne il mio allenamento più tardi, così lo hanno tenuto chiuso"

"No aspetta, mi stai dicendo che tu hai le chiavi di questo posto enorme?
Che figata!"

Mentre andava a accedere le luci e io lo aspettavo un pensiero mi fulminò.                                           
Eravamo..completamente soli..sembrava quasi...UN APPUNTAMENTO?                                                    
Arrossii.
Oh mamma.
Ora si che sono agitato. 

Eppure questo non è neanche un appuntamento, e comunque non sarebbe di certo il primo..
Quindi perché avevo il cuore che mi martellava fin nelle orecchie e le mani sudate e tramanti?
È per via del posto?
Del fatto che non ho mai pattinato?
O sto ancora male a causa della febbre?  

O...è a causa di Mika?
Eppure lui è un amico di infanzia, ma non ho mai provato questo nei confronti di Yoichi..

"Yuu sei pronto?" disse Mika sbucando da dietro una porta con due paia di pattini in mano.           
"S-si! Sono nato pronto" e in silenzio ci avviammo a bordo pista.                                                                 
"Dato che non hai mai messo dei pattini guarda come li lego io e poi fallo tu, okay?"

Annuii e lo guardai sedersi sulla prima fila di spalti e legarsi velocemente i pattina con movimenti rapidi e aggraziati.

Si vedeva che aveva compiuto questo gesto molte volte.
"Fatto. Capito?"

Mi sedetti e provai a copiare i suoi movimenti.
Al primo tentativo mi legai due dita insieme, il secondo sbagliai gli incroci lasciando così i pattini larghissimi, al terzo tentativo fallito ci rinunciai "Basta. Non voglio neanche immaginare quanto difficile può essere pattinare se non riesco neanche a legarmi i pattini" 

L'altro ridacchiò "Dai lascia stare te li lego io" con grazia si accovacciò ai miei piedi e con la testa china me li chiuse in poco tempo "Vanno bene? È stretto abbastanza?" mi chiese alzando la testa e guardandomi negli occhi.

Cavolo i nostri visi erano così vicini. "S- sì" poi prese ad allacciarmi l'altro per poi chiedermi la stessa cosa.

Eh?
Perchè il suo viso sembra più vicino di prima?
Mi sono avvicinato io o lui?     
Oh cavolo, non potevo guardarlo negli occhi quando era così vicino...riuscii solo a fare un gesto con la testa.

"Ottimo. Sei pronto?" disse porgendomi la mano con un sorriso.
"Non tanto.." dissi ancora scombussolato.

Mi tirai su a fatica a causa dei pattini e barcollante mi avvicinai all'entrata della pista che fortunatamente era vicina, appoggiandomi a qualsiasi cosa mi capitasse a tiro.

Mio amato serafinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora