Capitolo 27

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POV Mika:

Quella mattinata passò davvero in un lampo.
Non avrei mai immaginato che stessi così bene in loro compagnia, c'era molto affiatamento.

Guren faceva un po' il padre della situazione: sgridava Yuichiro quando lo vedeva con le mani in mano o mentre stava chiacchierando con Shinoa e Yoichi, o quando 'litigava' con Kimizuki.

Molte volte mi ritrovai a sorridere, per esempio quando Yuichiro si metteva a cantare, o quando faceva le battute, ma mi ritrovai anche a essere infastidito dalla vicinanza di quest'ultimo con la ragazza e da come sembrassero in sintonia.

L'unico con cui Yuichiro non parlava, era il sottoscritto.
Ma penso che la colpa sia mia.
Dopotutto, il giorno prima ero io che me ne ero andato arrabbiato.

Infatti quando ci trovavamo vicini, non parlavamo molto.
Però mi sentivo così...tranquillo vicino a lui.

Ci siamo ritrovati qualche volta a guardarci a vicenda, e nel suo sguardo vedevo solo felicità e gioia.

Una volta finito, ci ritrovammo a tavola a mangiare i pancake.

"Allora?" disse fiero Kimizuki guardando tutti noi con le bocche piene.
"Wow ma...sono buonissimi" disse Yoichi con gli occhi che brillavano, facendo sorridere il rosa.

Si piacevano, era evidente.

Tutti noi gli facemmo i complimenti, tranne Yuichiro.
"Quindi immagino di aver vinto la sfida, no?" disse il rosa con le braccia incrociate.

"Umpf...per me quelli di Yoichi sono più buoni" borbottò l'omega dai capelli neri, prendendo senza rendersene conto un'altra forchettata.
"Yuu...sei già al bis" gli fece notare con un sorriso Shinoa facendolo arrossire

"Ecco...è perchè...dovevo sentire bene il sapore" disse facendo ridere tutti; già persino me.

In quel momento vidi gli occhi di Yuichiro farsi lucidi...che stava succedendo?

"Scusate vado un attimo in bagno.." disse cercando di nascondere le lacrime.

Ma io me ne ero accorto, e dal suo sguardo, anche Yoichi.
Sentendo il mio sguardo su di sé, l'omega mi guardò e mi sorrise triste, mimandomi con le labbra che era meglio lasciarlo da solo.

Bhe, se lo diceva il suo migliore amico dovevo fidarmi, no?

Nonostante questo, mi sentii irrequieto, tanta era la voglia di andare a vedere cosa era successo.

POV Yuu:

Corsi in bagno appena in tempo, prima che le lacrime cominciarono a uscire copiose sulle mie guance. Fortunatamente, sembrava che nessuno se ne fosse accorto.
Ma sapevo che Yoichi me lo avrebbe letto sul viso una volta tornato di lá.

Non sapevo cosa provassi, era un misto di tristezza e felicità.
Vederli tutti intorno al tavolo così...mi fece venire in mente l'orfanotrofio, con Akane e gli altri.

Però ero anche felice, perché finalmente il mio cuore stava un po' guarendo grazie a loro e a Mika.

Ma andava bene che io mi sentissi così felice?
Me lo meritavo?
Dopotutto Akane e gli altri non ci sono più...tutto per colpa mia.
Ho sempre pensato che per estinguere il mio peccato, avrei dovuto vivere con il senso di colpa fino al giorno della mia morte.

Ma con loro, questo senso di colpa spariva, e mi sentivo parte di una nuova famiglia.
Ma non era giusto sostituire i bimbi dell'orfanotrofio con loro, sarebbe stata una mancanza di rispetto.

Già era così che doveva andare.

Rassegnato, mi asciugai le lacrime e mi lavai la faccia guardando il mio riflesso allo specchio.

Sono molto bravo a nascondere le emozioni negative, e nessuno a parte Yoichi sarebbe stato in grado di vedere in profondità.
E oggi non sarebbe stato diverso.

Sospirai e uscii dal bagno, facendo la stessa espressione spensierata che avevo di solito.

"Visto? I tuoi pancake facevano così schifo che mi hanno fatto salire la nausea" dissi rivolto al rosa facendo la linguaccia.

Mentre mi sedevo nuovamente a tavola, percepì gli sguardi di Yoichi e ..Mika?

Ma cercai di non farci caso.

"Ah si?
Allora vorrà dire che ti li farò più spesso" mi rispose per le rime l'alpha.
"Dai Kimizuki, che cattivo che sei" disse Yoichi e io alzai un angolo delle labbra

Quanto può essere carino?

"Ah tra l'altro Yuu" disse il rosa e lo guardai, aveva sulle labbra un sorriso beffardo "Il capitano mi ha appena mandato un messaggio dicendomi che sono convocato per la partita di sabato" "Eeh? Ma cos'ha nella testa Hisashi?" dissi passandomi una mano nei capelli e guardando storto il rosa.

"Oh ragazzi avete un partita sabato?" disse Shinoa "Allora io e Mitsuba verremmo a fare il tifo per voi" la ringrazia sorridendo.

"E tu verrai?" chiese il rosa a Yoichi.
"Certo che verrà...ma per fare il tifo per me ovviamente, mica per te "dissi mettendo un braccio sul tavolo e sporgendomi un po' verso il rosa

"Ah si? Lo vedremo quando saremo in campo" mi rispose avvicinandosi anche lui.

In tutta risposta ottenni un pungo sulla testa.
Guardai male il proprietario del pugno mentre diceva "Su, su calmate la vostra rivalità testosteronica, ora è il momento di andare via, oggi pomeriggio arriveranno i traslocatori" ci interruppe Guren.

Mentre mi alzavo a sparecchiare, continuai a sentire lo sguardo di Mika su di me.

E questa cosa mi metteva in soggezione e mi faceva sentire a disagio.
Ma cercai di resistere all'impulso di ricambiare lo sguardo e mi misi a lavare i piatti.

Anche io avrei voluto chiedere a Mika se sarebbe venuto dopodomani, ma non volevo sembrare indiscreto, e poi non volevo sentire un rifiuto da parte sua.

Mentre lavavo i piatti, gli altri avevano già finito di portare giù nella macchina di Guren le scatole e ora mi aspettavano di sotto.

Mi guardai un po' intorno, realizzando che non avrei più messo piede in quella casa e mi assalii un po' di nostalgia.

Feci il giro di tutte le camere per vedere se avevo dimenticato qualcosa, spensi le luci e poi uscii.

Sul pianerottolo c'era Mika che aspettava e lo guardai sorpreso "Oh..che ci fai qui?"   

"Ero venuto a chiederti se avessi bisogno di prendere qualcos'altro, dato che non scendevi più"

Arrossii, avevo perso troppo tempo con i sentimentalismi "Oh no scusa, stavo facendo un ultimo giro"
"Okay allora scendiamo, gli altri ci aspettano" disse scendendo i gradini.

Facemmo il primo piano di scale in silenzio.

POV Mika:

Ero salito con la scusa di vedere se avesse bisogno d'aiuto, ma in realtà volevo sentire se stesse ancora piangendo ora che era  rimasto da solo.

Ma fortunatamente così non era, e così stavamo scendendo in silenzio le scale.
Ma la curiosità ebbe la meglio sul raziocinio "Stai bene?"  dissi, fermandomi su un gradino e girandomi verso di lui.

Lui si fermò in bilico tra un gradino e l'altro e sorrise "Sì, non ero molto legato a questa casa, non sono una persona materialista quindi.."

"No non mi riferisco a questo" lo interruppi "Mi riferisco a quello che ti è successo a tavola"

"Ahh ma non ti preoccupare, il fatto che avessi vomitato era un balla" disse grattandosi la nuca a disagio.

Non riuscivo a dirgli che avevo visto i suoi occhi lucidi, dopotutto chi ero io per chiedergli il motivo?

Una persona che conosce da un giorno, ecco chi ero io.

Non me lo avrebbe mai detto.
Così lasciai stare "Ah si?" sospirai e continuai a scendere le scale sempre in silenzio.
 
Ma mentre scendevamo sentii che il suo odore era leggermente cambiato...si era fatto più triste.

Non so se un odore può essere triste, ma se può esserlo, il suo di sicuro lo era.

La sofferenza che avvertivo in quell'odore mi fece andare in pappa il cervello, così feci ciò che mi diceva il cuore.
Mi girai e...

Mio amato serafinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora