Capitolo 59

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Nessun si muoveva o parlava,finchè non fu Ferid a rompere il silenzio
"Spiegati meglio Eiji,cosa vuol dire che ci hanno scoperto?"
Essendo alla sue spalle e stanco,probabilmente Eiji non si era accorto di me.
Così mi appoggiai al muro per sentire le sue parole
"Mi hanno fatto..un interrogatorio per..per chiedermi se sapevo qualcosa sul rapimento di Yuu,io ho..ho negato ma loro avevano già tutte le prove"
Calmatosi un poco si tirò su
"Hanno detto che entro sta sera sarebbero entrati qui con la forza, ma che se fossi stato a casa non mi avrebbero imprigionato..."
Provai un pochino di ammirazione per lui,ha corso il rischio di venire arrestato per avvertire i suoi compagni.
Questo è l'Eiji che conoscevo.
Ad un certo punto si irrigidii,e si girò lentamente verso di me.
Quando mi vide spalancò gli occhi,con un'espressione tra il sorpreso e lo spaventato.
Il mio sguardo mi cadde sul livido violaceo sulla sua mascella,ma non dissi niente.
"Yuu..cosa ci fai qui?"
Non risposi ma lo guardai in modo eloquente
"C'è no..lo so perchè sei qui.
Ma perchè proprio qua e non nella tua stanza?"
Ma che razza di domanda era?
"Non abbiamo tempo per questo Eiji,dobbiamo subito scappare nella seconda sede"
Disse qualcuno che non riuscii a riconoscere.
E esplose il panico,mentre io non mi muovevo.
Avrei fatto tutto in mio potere per rallentarli e far arrivare i soccorsi.
Sentii il cuore che si riempiva di speranza,dovevo solo fare un ultimo sforzo e poi sarebbe tutto finito.
Nel fuggi fuggi generale,il mio braccio venne stretto da una mano possente.
Mi girai e vidi Crowley.
Cazzo. 
Mi costrinse a muovermi,portandomi verso una porta sul retro dove c'erano già dei furgoni neri.
Vedendoli piantai i piedi,cercando di fare resistenza.
No no,non potevo andarmene ora che stavano arrivando i soccorsi.
Cercai di sbilanciare il gorilla al mio fianco,ma era come spostare una roccia.
Dio ma di cosa era fatto di titanio?
Mi vennero le lacrime agli occhi,non era giusto,perchè dovevo salire su quel maledetto camion?
Mi divincolai con tutte le mie forze,ma fu tutto inutile.                   
Venni spinto,molto poco gentilmente dentro la macchina, e prima che me ne accorgessi,avevo le mani legati con dello scotch super resistente e lo stesso applicato sulla bocca.
Dopo di me entrarono Crowley che si mise alla guida, Ferid e...Eiji.
Mi ritrassi di scatto,facendomi piccolo piccolo sul mio sedile.
Vidi il suo sguardo soffermarmi su di me,e poi con uno sguardo sofferente,guardare il finestrino.
Crowley girò la chiave della macchina. No
La macchina si accese.
No.. 
Il veicolo partì sgommando,mentre tutto ciò che potevo fare,era piangere in silenzio,implorando aiuto nella mia mente.
Più kilometri facevamo,più il mio cuore sprofondava, e più le mie lacrime non accennavano a smettere.
Avevo avuto un assaggio della libertà, e mi era costato caro.
Appoggiai la testa sulla portiera della macchina,quando un pensiero malato si affacciò alla mia mente.
Guardai la maniglia interna della portiera,se fossi riuscita ad aprirla sarei stato libero.
O morto,mi ricordò la mia coscienza. 
Ma sarei stato comunque libero. 
Presi un profondo respiro per quanto il nastro me lo permetteva e chiusi un attimo gli occhi.
Ripensai a tutti i miei nuovi amici a Guren che per un breve periodo è stato come un padre, a Shinya che si è preso cura di me, a Mitsuba e Shinoa che erano le prime persone che avevo visto, a Kimizuki,che anche se ci insultavamo sapevo che ci volevamo bene, a Yoichi..dio quanto mi mancherà.
Avrei voluto davvero fare l'università con lui,aver l'ansia degli esame,saltare le lezioni per andare da Starbucks.
Chissà quanto piangerà quando saprà la notizia. Spero che quel cono gelato gli stia sempre vicino.
E Mika...vorrei avere una bacchetta magica per poterti vedere un'ultima volta per salutarti come si deve,per perdermi in qui tuoi occhi meravigliosi,mentre mi sorridi facendomi sciogliere,per poterti baciare e fare l'amore con te altre mille volte.                             Vorrei ringraziarti per tutto quello che hai fatto me,anche solo per il fatto di esistere,sei e sempre sarai il mio angelo.
Chissà,magari se sarò fortunato quando sarò morto,potrei diventare il tuo di angelo custode.
Un lieve sorriso comparve sul mio viso,coperto dal nastro.
Con una mano tremante afferrai piano la maniglia,e con gli occhi chiusi tirai di scatto la maniglia verso di me

Mio amato serafinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora