Just like the waves.

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Non aggiorno questo libro da più di un'eternità, ma siccome mi sono ritrovata un sacco di gente in direct che mi chiedeva di continuare e tantissimi voti in più, ecco a voi
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Gilbert Blythe x Reader

Quante volte, nelle nostre vite, ci ritroviamo a guardare il mare

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Quante volte, nelle nostre vite, ci ritroviamo a guardare il mare...a fissare quell'orizzonte indefinito come se le onde, con la loro potenza, potessero far giungere fino a noi le risposte che cerchiamo?

E in quell'immensità quasi spaventosa, in quel luogo oscuro dove navi si perdono e isole si nascondono, ecco che in molti ritrovano sè stessi.

Y/n era seduta comodamente sulla riva, con i piedi affondati nella granulosa sabbia marroncina e le braccia strette attorno alle ginocchia. I suoi capelli erano sciolti, svolazzando in ogni direzione grazie al vento mentre la brezza salata investiva il suo viso facendole provare un senso di libertà tale da estranearsi da quello strano universo che la circondava.

Ormai era diventata una specie di tradizione, ogni estate: si alzava quando era ancora buio, percorreva a piedi nudi la larga strada che portava alla spiaggia di Avonlea e lì rimaneva fino all'alba, osservando il sole sorgere in tutta la sua bellezza...

"Quante meravigliose possibilità di immaginazione forniva quel paesaggio"...avrebbe detto Anna, la sua amica del cuore.

Adorava vedere il cielo tingersi delle prime sfumature di rosa come in un dipinto, ed erano infinite le volte in cui portava con sè un libro. Quella settimana era il turno di Cime Tempestose, in totale antitesi con la calma che regnava lì...ma non importava: era sempre stata convinta che le più grandi tempeste nascessero dal cuore, e non dal mare.

E ogni mattina, nonostante fosse un'osservatrice impeccabile, non sembrava accorgersi di un dettaglio quasi fondamentale: non era mai da sola.

Circa un chilometro piu indietro da lei, infatti, ogni singolo giorno un ragazzo era solito sedersi sulla stessa sabbia a scarabocchiare su un vecchio quaderno, disegnando paesaggi che poi colorava con tempere o pastelli...o meglio, quello era l'obiettivo che si prefissava. La verità è che si perdeva ogni volta a guardarla, a sorridere, non capacitandosi come Y/n Y/l potesse essere così timida in classe, ma così piena di emozioni e talento per conto suo...

Gilbert Blythe era lo studente migliore della piccola scuola della città, il ragazzo reputato più affascinante, intelligente e dolce...l'unico che, tra tutti, non giudicava mai secondo le apparenze. In classe avevano l'abitudine di prendere in giro Y/n per la sua timidezza, per il suo star sempre per conto proprio...Gilbert invece la trovava bellissima, la più bella ragazza che avesse mai visto, ma era veramente bravo a non far trasparire nulla.

Avevano parlato molte volte, e se c'era qualcosa che gli faceva venire le farfalle nello stomaco ogni volta era proprio vederla arrossire solo sentendo la sua voce...solo stringendogli la mano. Erano amici, si...ma allo stesso tempo lei non notava la scintilla nei suoi occhi che urlava chiaramente di essersene innamorato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2022 ⏰

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