Claustrophobia.

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Gilbert Blythe x Reader

Il caldo sole di giugno filtrava attraverso le tende della sua stanza, facendo svegliare Y/n infastidita da quella luce abbagliante in viso

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Il caldo sole di giugno filtrava attraverso le tende della sua stanza, facendo svegliare Y/n infastidita da quella luce abbagliante in viso.

Un'altra orribile giornata stava per iniziare.

La ragazza sbuffò sonoramente e si trascinò giù dal letto, osservando il suo riflesso allo specchio. Era così stanca...l'anno scolastico era stato un vero inferno, ma per fortuna quello sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola, poi si sarebbe goduta l'estate più bella della sua vita nella meravigliosa Avonlea.

Y/n e i suoi genitori si erano trasferiti a settembre da Charlottetown. Aveva amato Avonlea sin dal primo momento, era così verde, sicura, tranquilla...amava tutto di quella cittadina.

Tranne la scuola.

Sin dal primo momento in cui vi aveva messo piede, Y/n non aveva avuto un attimo di pace. Era costantemente seguita da Billy Andrews, che puntualmente faceva commenti poco piacevoli sui suoi vestiti o sul suo aspetto solo per attirare l'attenzione; C'era Josie Pye, che non le dava tregua riempiendola di insulti solo perchè verde dall'invidia;

Y/n, infatti, era ritenuta da tutti la ragazza più bella di Avonlea, anche se umile com'era, non lo avrebbe mai ammesso.

A scuola stava sempre con Anna e Diana, ma essendo entrambe amiche da molto tempo, più volte tendevano ad isolarla e lasciarla da sola.

Ed è proprio qui che entrava in gioco Gilbert Blythe.

Il dolce, affascinante, bellissimo Gilbert Blythe...

L'unica persona che non aveva mai trattato male quella ragazza, che era sempre stato lì per lei, che la accompagnava a scuola ogni mattina e che amava andare a trovarla spesso per portarle le mele del suo frutteto e i dolci fatti in casa di Mary La-Croix.

"Madre, io sto andando a scuola, torno per l'ora del te!" gridò y/n per farsi sentire da sua madre in cucina

Quando uscì, sorrise vedendo il cielo azzurro. L'ultimo giorno di scuola...cosa poteva andare storto dopo tutto?

Camminò per pochi metri, fino a perdere di vista casa sua. Poi, improvvisamente, due grandi mani si posarono sui suoi occhi da dietro.

Una volta ripresa dallo spavento iniziale, Y/n scoppiò a ridere, poggiando a sua volta le sue mani su quelle del ragazzo.

"Tanto lo so che sei tu, Blythe. Le tue mani le riconoscerei tra mille" scherzò per poi voltarsi.

Gilbert aveva un grande sorriso stampato in viso, che si espanse ancora di più non appena incontrò lo sguardo della ragazza davanti a lui.

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