Capitolo 22

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Ormai mi ritrovo a quattro zampe su questo pavimento da almeno mezz'ora, i miei occhi sono bendati, indosso un completino intimo color carne con delle fantasie floreali che mi ha regalato Manuel qualche giorno fa.

Intorno a me non si sente nulla se non silenzio, ho come l'impressione che i due uomini mi abbiano lasciata da sola, l'ultima cosa che mi hanno detto è stata di attenderli in ginocchio e non dire una sola parola. Voglio sottostare al loro volere e fare esclusivamente ciò che vorranno loro.

Non ho protestato quando a casa mi hanno detto di portarmi un cambio e di farmi trovare con gli occhi bendati davanti alla porta pronta, ero appena tornata da un venerdì noioso al master quindi questa proposta mi è parsa eccitante e lo è tutt'ora.

Finalmente sento dei passi avvicinarsi a me.

"Sei stata ubbidiente", mi dice Rafa accarezzandomi la testa come farebbe con un animale domestico.

"Posso togliermi la benda?", chiedo.

Delle mani forti e calde mi aiutano ad alzarmi dal suolo:

"Assolutamente no", mi dice la voce Manuel.

Accompagnata dalla sua stretta avanzo, passo dopo passo, il suolo è diventato freddo, forse è di marmo, non ho la minima idea di dove possa essere, immagino una camera da letto ma che scusa avrebbero potuto inventare alla reception? No, credo di essere a casa di Manuel o, per lo meno, in una delle sue case in affitto. Mi torna in mente l'attico in centro ma da ciò che ricordo il pavimento in legno dovrebbe essere più caldo.

L'uomo mi fa sdraiare su di una superficie dura, allargano le braccia e sento che vengono bloccate da una cinghia.

"Okay cosa stiamo facendo? Mi volete sacrificare?".

In cambio ricevo il lungo bacio di uno dei due, non riesco a fare in tempo a sentirne il profumo che dei baci partono dal mio piede e iniziano a salire, altri baci invece mi arrivano al collo. Sono inerme mentre questi due uomini fanno di me ciò che desiderano.

Delle mani toccano i miei seni, facendo diventare i capezzoli turgidi, vengono stretti tra le dita, non mi interessa sapere chi stia facendo cosa, l'unica cosa che sento di volere è il completo abbandono a loro, gli slip iniziano a scivolare dalle mie cosce, una lingua si insinua tra le mie gambe, i peletti della barba incolta mi fanno sorridere ma il divertimento dura poco, quel sorriso si blocca tra le labbra di, ne sono sicura, Rafa. Ci baciamo avidamente mentre Manuel raggiunge il nocciolo della mia femminilità.

Entrambi giocano con me, mi danno un piacere intenso, non voglio fermarmi, voglio che continuino in questo modo.

"Voglio toccarvi...", riesco a sussurrare presa dal piacere potente che percuote ogni fibra del mio corpo.

"Non è ancora il momento, bambolina", mi risponde Manuel con la bocca ancora dentro la mia fica.

Mentre la mia mente rimane occupata dai baci di Manuel, le sue dita mi entrano dentro in entrambi i miei orifici, emetto un leggero ghigno di dolore misto a piacere.

In maniera del tutto inaspettata il cazzo di Rafa si fa spazio tra i miei denti, apro ancora di più la bocca per lasciarlo entrare, lo lecco con la lingua, mi muovo con la testa avanti e indietro per accompagnare il movimento che so gli porterà piacere.

Se solo non avessi le mani legate.

Mentre spompino uno, il piacere che mi regala l'altro inizia a pretendere il proprio posto tra le corde del mio corpo.

Manuel si blocca, stringe i miei capezzoli fino a farmi urlare, riportandomi nel mondo reale, sento i capezzoli doloranti venir schiacciati da qualcosa di sottile e freddo, non riesco a capire di cosa si tratti ma il dolore iniziale, lentamente, si trasforma in un'abitudine quasi addirittura piacevole.

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