L'appartamento dove Manuel mi ha portata è un attico, sito al decimo ed ultimo piano, di un palazzo in una via perpendicolare a Gran Via, composto da un'entrata, sul quale subito si affaccia un tavolo rotondo con quattro sedie, di fronte c'è un grande divano grigio appoggiato al muro che in realtà altro non è che un'unica grande vetrata che offre una vista pazzesca della via. In una piccola stanza alla mia destra c'è il cucinotto, alla sinistra una piccola camera da letto con un letto matrimoniale e un armadio e accanto all'entrata c'è un'altra porticina con un minuscolo bagno. L'appartamento gode di una magnifica esposizione e le pareti bianche non fanno altro che renderlo ancora più luminoso e grande.
"Questo appartamento è bellissimo".
"Lo so, infatti si affitta facilmente agli studenti".
Poso la borsa Burberry sul tavolo bianco e mi avvicino al divano per guardare attraverso la vetrata.
"Se l'avessi saputo, te l'avrei affittato io".
"Presto sarà nuovamente occupato".
Il corpo di Manuel si avvicina al mio, la sua mano finisce sul mio fondoschiena, senza troppi complimenti. So bene cosa cerca la sua mano. Velocemente mi sbottona i pantaloni.
Le dita di Manuel finiscono sotto il tessuto, il suo tocco mi fa venire la pelle d'oca, poi un dito trova il mio perizoma, con un unico gesto l'uomo butta giù i miei indumenti, lasciando che cadano tra le mie gambe.
Rimango ferma immobile, succederà così? Manuel è stato chiaro fin da subito con me ma allora perché Rafa era convinto di un'altra cosa poco prima?
Forse è questo che anche io voglio da lui?
Manuel si allontana di qualche centimetro da me:
"Spogliati, bambolina", mi dice poi.
Lascio cadere giù a terra la maglia resto completamente vulnerabile davanti a questo gigante d'uomo. Stamattina non ho indossato nemmeno il reggiseno.
"E adesso a quattro zampe, come la cagnetta arrapata che sei".
Non lo vedo nemmeno in faccia, scivolo tra i vestiti, sul pavimento in parquet chiaro, sento che l'uomo si sta sbottonando la cintura, mentre eravamo in ascensore non ho voluto guardarla appositamente.
Schiocca tra queste pareti bianche, si infrange sulla mia carne con forza bruta, chiudo gli occhi e stringo i pugni. Manuel colpisce ogni parte del mio corpo, senza dire nulla ma cosa dovrebbe dire poi? Lo sappiamo entrambi perché siamo qui.
Sento che il mio corpo indolenzito inizia a cedere sotto questi colpi senza nessun particolare significato profondo, solamente il puro aspetto fisico e violento del gesto. Ogni centimetro di pelle mi brucia.
Ed è esattamente ciò che voglio.
Sento il corpo grande dell'uomo dietro di me, la sua grossa mano calda si appoggia alla mia schiena, resto immobile senza sapere bene cosa fare, lui mi accarezza dal collo, passa alla colonna vertebrale, arriva al sedere, qualcosa di freddo si bagna dei miei umori, non tardo a capire che si tratta della fibbia della sua cintura. La mia fica si allarga per accoglierla, tengo gli occhi serrati, concedendo il piacere ai miei sensi.
Mi piace che mi scopi con un oggetto che porta tutti i giorni, inizio a gemere e ad accogliere il metallo dentro.
"Cosa vorresti fare?", mi sussurra all'orecchio sensuale e profondo.
"Vorrei venire guardando Madrid, vorrei che qualcuno mi vedesse dalla sua finestra".
Non controllo me stessa, le mie parole né tantomeno il mio corpo.

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Mine
ChickLitLa vita per Maria e Rafa continua tra l'intento di far coincidere la vita da coppia nella vita e nel BDSM. Ma le cose saranno poi davvero così semplici? ATTENZIONE: TEMI AD ALTO CONTENUTO EROTICO Continuo di "Io appartengo"