"Maria", la voce di Rafa mi fa saltare in aria ma resto in silenzio, non capisco il motivo.
Lui mi guarda stranito, preoccupato si avvicina a me:
"Va tutto bene?".
"Mi ero addormentata", mi sale una rabbia che non avevo mai provato in vita mia, "Potevi avvisarmi che avresti tardato".
Lo guardo fisso negli occhi, nei suoi splendidi occhi verdi nei quali mi sono rispecchiata un milione di volte.
"Hai ragione, scusami. Il mio cellulare si era scaricato e non ho avuto il modo di ricaricarlo"
Vorrei abbracciarlo. Vorrei urlargli. Vorrei sorridergli. Vorrei sputargli addosso. Vorrei stringerlo. Vorrei strangolarlo. Vorrei baciarlo. Vorrei strozzarlo. Vorrei parlargli. Vorrei trafiggerlo al petto.
"Rafa", lo chiamo in maniera preoccupato, il cuore mi stringe in petto, l'uomo cambia espressione in viso, si siede accanto a me cercando di raggiungere la mia mente.
Ciao Rafa, sono Maria, ho ventiquattro anni, vengo dalla Sicilia, sono un medico, sono una schiava, la tua schiava e anche la tua fidanzata.
Mille cose inutili mi vengono in mente ma lui è Rafa. E' il mio padrone e prima ancora è il mio uomo, il mio compagno di vita.
"Ciao", gli dico infine.
"Tutto bene? Mi stai facendo preoccupare".
"Sì", gli rispondo secca, "E' solo che ho paura della nostra relazione".
Il cuore mi scoppia, non riesco a respirare, ho il fiatone, cerco di mantenermi calma.
"Cos'è successo?", è palesemente preoccupato.
"Nulla, è solo che ho paura della nostra stabilità", nemmeno io riesco ad analizzare bene le mie parole.
Mi alzo dal divano:
"La tua specializzanda non ti toglie gli occhi di dosso", rido ma onestamente è l'ultima cosa che mi preoccupa.
Non so se lui se la sia bevuta o se abbia deciso di lasciarmi il tempo che chiaramente gli sto chiedendo.
"Figurati, è questo il problema?".
"No! Ovvio che no", gli do le spalle, stringo i pugni e finalmente mi decido a vuotare il sacco, voglio essere completamente onesta.
"Ho paura che la nostra relazione sia ferma", mi giro verso di lui, "Poco fa mi hai chiesto scusa per una cosa ridicola e mi permetti di fare affermazioni idiote sulla tua specializzanda. Io sono la tua fidanzata, è vero ma sono anche la tua schiava".
Lo sguardo dell'uomo rimane fisso su di me, fermo, mi fissa, mi penetra poi si alza e mi raggiunge, sorride.
"Stai dicendo che ti sto permettendo troppe cose?"
"Non lo so, io non ho mai avuto un rapporto del genere e non capisco come ci si debba comportare ma mi manca sentirmi...Tua".
"Quindi dici che non sto più facendo i tuoi interessi?".
"Non lo so".
Mi rendo conto di essere in un punto di non ritorno, forse finiremo per lasciarci perché chiaramente la duplicità della nostra relazione non potrà mai funzionare.
"Come ti senti?", mi chiede poi e io rimango turbata da questa domanda.
"Te l'ho detto".
"No", si avvicina lentamente a me, sorride perverso, mi accarezza il viso con una mano, "Tu mi hai detto che hai troppa libertà, che vorresti servirmi e basta ed essere anche la mia donna ma non mi hai spiegato come ti senti".
STAI LEGGENDO
Mine
ChickLitLa vita per Maria e Rafa continua tra l'intento di far coincidere la vita da coppia nella vita e nel BDSM. Ma le cose saranno poi davvero così semplici? ATTENZIONE: TEMI AD ALTO CONTENUTO EROTICO Continuo di "Io appartengo"