Capitolo 13

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***Attenzione testo ad alto contenuto erotico e sadico, se non siete pronti vi consiglio di non proseguire con la lettura del seguente capitolo, potrete tranquillamente passare oltre***



L'acqua del rubinetto scorre lentamente, sono come incantata da quel manto trasparente che si posa sulle mie dita. Mi fisso allo specchio e cerco di guardarmi nella profondità dei miei occhi azzurri, respiro lentamente e tento di calmare il mio cuore che batte ferocemente contro il mio petto.

Se voglio posso anche andarmene da questa camera d'albergo.

Se voglio posso uscire dalla porta di questo bagno e dire che non voglio andare oltre.

Mi tornano in mente le serate con Rafa e quest'uomo, il nostro incontro poco prima al bar, le sue parole dure.

Non voglio.

Mi tolgo il reggiseno, lasciando i miei seni nudi.

Non dovrei volerlo.

Abbandono il mio perizoma sul pavimento e chiudo dietro di me la porta del bagno.

Lo ritrovo seduto sul letto a leggere qualcosa dal suo cellulare, la penombra della camera da letto lo rende ancora più enigmatico, posa finalmente il suo sguardo su di me e mi attira come un magnete.

"Tutto bene, Maria?", il suono della sua voce mi fa venire i brividi.

"Sì", riesco a malapena a dirgli.

Lo vedo alzarsi e abbandonare il suo cellulare sul comodino, è ancora completamente vestito con il suo perfetto abito Boss, il suo sorrisetto mi gela il sangue dentro le vene.

"Dov'è finita tutta la tua sicurezza?".

Posa le sue dita sulla mia schiena, ho la pelle d'oca, sento il suo fiato spostarmi di qualche millimetro qualche ciocca di capelli.

"Non sono sicura di poterlo fare", riesco a dirgli rapida.

"Non sei sicura di poterlo o non sei sicura di volerlo fare?", adesso mi fissa dritto negli occhi.

Senza aggiungere altro stringo il suo volto tra le mani e lo bacio, gli infilo la lingua in bocca e in un bacio passionale mi ancoro alle sue forti spalle. Freneticamente tento di slacciargli la camicia e la cravatta che porta impeccabilmente, ma le sue forti braccia frenano questa mia follia su di lui e mi riportano alla realtà.

Mentre il suo corpo gira dietro al mio e le braccia dietro alla mia schiena, le sue dita iniziano ad insinuarsi tra le mie, la sua bocca mi bacia il collo, mi lascia scie umide sulla pelle.

"Sei così bagnata eppure dici di no".

Le sue dita accarezzano il clitoride, stimolandolo e giocandoci, il piacere inizia ad arrivarmi alla testa, chiudo gli occhi e apro la bocca.

"Manuel io...", non ho il tempo di terminare la frase che l'uomo mi fa girare verso di lui.

Mi schianto dentro quegli occhi castani severi ma fottutamente passionali e dannatamente vivi.

"Spogliami", mi ordina.

Mi gelo ma non riesco a frenarmi, così lo bacio ma lui rimane impassibile, vado verso il collo ed è come una statua di marmo. Sento la carotide pulsare, le mie mani si ancorano alla sua cravatta, potrei strozzarlo e ucciderlo invece gliela slego, buttandola a terra e inizio a sbottonargli la camicia, scorgo un petto palestrato contornato da un leggero pelo nero, lo bacio senza capirne realmente il motivo. Non riesco a controllarmi anzi, semplicemente non voglio controllarmi perché la passione ha ormai preso il sopravvento su di me. Noto il tatuaggio con l'occhio egizio che non avevo notato le ultime volte.

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