La casa dei genitori di Rafa si trova in pieno centro, vicino Serrano, ricordavo vagamente la localizzazione, ci eravamo già stati la sera della cena con i professori, o meglio, eravamo stati nel garage. Ricordare quei momenti così eccitanti, mentre l'auto calda attraversa le strade poco trafficate della città, mi genera dei sussulti intimi.
Scruto il profilo dell'uomo intento a guidare, sorrido intenerita, quante cose sono cambiate da allora?
"Tutto bene?", mi domanda poi lui, fermando l'auto.
"Sì, certo, stavo pensando all'ultima volta che siamo stati qui", sorrido ammiccando, anche la mente dell'uomo deve esser tornata indietro con i ricordi.
"Potremmo ripetere", si avvicina con la bocca al mio orecchio. Il suo profumo mi inebria, il suo fiato mi eccita, solleticando la mia eccitazione.
"Mi piacerebbe molto", la mia mano finisce sulla sua erezione, scoprendola già in allerta.
"Stasera sei veramente bellissima", la sua mano calda si fa spazio sulla pelle della mia coscia, "Potrei decidere di prenderti in qualsiasi momento".
"Perché non qui?", lo bacio velocemente e le nostre lingue finalmente si ritrovano. L'effetto che mi fa quest'uomo e il suo corpo è sempre sorprendente, sempre in qualsiasi momento.
"Perché voglio farti attendere. Andiamo".
Mi ricompongo un po' triste, prendiamo l'ascensore per fermarci nell'attico. Quando le porte si aprono la casa è gremita di gente.
Una cameriera ci saluta educatamente, recuperando le nostre giacche.
"Altro che festicciola tra pochi intimi", sussurro ma non abbastanza affinchè anche l'uomo senta, lui ridacchia:
"Mai fidarsi di ciò che dice mia madre".
"Ah beh meglio a sapersi allora", faccio io.
Ci dirigiamo verso in quello che deve essere il salone, decorato con mobili in legno antichi, dentro questa casa ci saranno una trentina di persone.
"Ciao papà, auguri". Rafa saluta un uomo alto quanto lui, indossa un abito nero e un papillon verde, poi si gira verso di me:
"Lei è...".
Non fa in tempo a terminare la frase che la madre lo saluta:
"Finalmente siete arrivati".
La signora stasera è ancora più splendente di ieri mattina, indossa un tubino nero con brillantini su tutto il corpetto e gonna, un collier di perle e degli orecchini abbinati, il suo sorriso contornato da un rossetto rosa antico le dona un'aria sofisticata. Stringe il figlio a sé.
"Ciao mamma, ti ricordi di Maria?", l'uomo elegantemente mi porge la mano, invitandomi ad avvicinarmi.
Sorrido anche io, oggi mi sento più sicura di me:
"Salve signori Golden e auguri signore", mi rivolgo all'uomo che mi guarda teneramente.
"Ciao Maria", il padre di Rafa amabilmente mi prende per mano e me la bacia, da vero gentiluomo, "Sei veramente stupenda, ecco perché mio figlio ti teneva nascosta", mi guarda teneramente mettendomi totalmente a mio agio.
Noto una certa somiglianza con il figlio, li scruto velocemente, Rafa ha decisamente preso altezza, portamento e occhi dalla madre mentre il colore sono del padre.
"Beh sì, in effetti dovremmo rimproverarlo", mi rivolgo a lui che noto completamente preso dalla mia figura. Tutti e quattro ridiamo.
"Noto che oggi sei molto più presentabile", la mamma di Rafa continua a fissarmi a mo' di sfida ma di certo ha abbandonato il suo modo presuntuoso, fissa il mio abito rosso con fare soddisfatto.

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Mine
ChickLitLa vita per Maria e Rafa continua tra l'intento di far coincidere la vita da coppia nella vita e nel BDSM. Ma le cose saranno poi davvero così semplici? ATTENZIONE: TEMI AD ALTO CONTENUTO EROTICO Continuo di "Io appartengo"