Capitolo: 4 - Litigi

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la giornata per gli Imp sembra passare come al solito, lavoro, svago, risse, tutto quello che poteva esserci. Blitz sembrava sempre lo stesso, Loona aveva capito che c'era qualcosa sotto, ma agli altri due dipendenti sembrava tutto ok, quindi evita di dire qualsiasi cosa per non far preoccupare gli altri o comunque di costringere il suo padre adottivo a dire la verità.

Tutto il contrario di ciò che invece inizia a succedere nel palazzo dell'Ars Goetia. Octavia stava vivendo la sua vita come al solito, ma qualcosa non le tornava. Non sentiva urla, niente di niente, a parte la sua musica. Era rimasta perplessa da questo. Infatti spegne l'mp3 e inizia a vagare nel castello. All'inizio cercava la madre o il padre, ma non sembrava trovarli, per un momento nella mente le balenano i ricordi degli incubi che faceva da bambina, scuote la testa, cercando di scacciare quei tremendi pensieri. Si mette a cercare, fermando uno dei servi chiedendo dove fosse il padre, questo gli risponde che erano un paio di giorni che non usciva dalla sua stanza. Lei non perde tempo, scansa il servitore e arriva alla stanza del padre, stava per entrare ma da fuori quello che sente non le piace affatto. Accosta l'orecchio alla porta, come a capire se stesse sentendo bene. Si sentivano solamente dei singhiozzi, in aggiunta al leggero bubolare del padre. Rimane immobile ascoltando, incredula, stava per bussare alla porta ma si ferma, se il padre era in quello stato probabilmente l'ultima cosa che avrebbe voluto sarebbe stata farsi vedere da sua figlia così. Perciò si alza, va in camera sua. Avrebbe probabilmente aspettato che si calmasse prima di parlargli. Torna a fare più o meno la sua vita, fino a poco prima che tornasse la madre. Subito si sentivano le solite urla, ma dopo qualche istante aveva smesso di punto in bianco di sentire la voce del padre. Fa uno scatto, il suo cuore aveva perso un battito, corre in cucina, nascondendosi dietro la porta e controllando che almeno stesse bene. Non era decifrabile ciò che stava vedendo. Stella continuava ad urlare e incolpare Stolas, il padre sembrava aver smesso di lottare. Voltato di spalle rispetto alla porta e alla moglie, sembrava avere qualche segno che Octavia non avrebbe mai voluto vedere, alcune piume intorno al collo sembravano essere state graffiate via, non da Stella, ma dal padre stesso, come se, arrivato ad una determinata situazione non fosse più in grado di sopportarla. In questo si aggiungeva Stella, a cui non importava nulla di cosa provasse il gufo. Effettivamente in quel momento Octavia stava vedendo come si comportava la madre nei confronti del padre. Ora che aveva 16 anni e aveva deciso di provare a capire cosa avessero da urlare iniziava a capire come mai Stella, nei suoi confronti, era sempre stata più fredda rispetto al padre. Non c'era paragone tra i due, le parole della madre erano taglienti, denigravano in tutti i modi il marito, a partire dal fatto che gli piacessero li uomini, continuando con il fatto che fosse andato aletto con un Imp, su quello si soffermò maggiormente. Sembrava che ciò che più odiasse non era l'omosessualità del marito, ma il fatto che lui fosse attratto da, come li chiamava lei, "esseri inferiori". Iniziò ad insultare Blitz, a caso, gratis, non sapeva nemmeno di chi stesse parlando probabilmente. Stolas non poteva rimanere in silenzio. Per quanto quell'Imp fosse scappato via con la copia del suo libro, senza curarsi di lui, non riusciva a stare calmo di fronte a chi lo offendeva senza nemmeno conoscerlo.

All'ennesimo insulto da parte di stella non riuscì a stare fermo e non reagire, spostò rapidamente una mano davanti al suo volto, facendola roteare velocemente e sparando delle piume affilate dal suo stesso braccio. Gli si poteva vedere la furia cieca negli occhi

-Basta Stella. Non ti puoi permettere di dire cose del genere senza nemmeno avere idea di come sia una situazione di questo tipo. -

Le piume non avevano colpito Stella, l'aveva evitata apposta, Octavia aveva spostato la testa dalla porta appena in tempo, due piume del padre si erano conficcate nel legno spesso e una le avrebbe preso in pieno un occhio se fosse rimasta li. Si porta una mano sulla bocca per non far sentire il respiro affannoso provocato dallo spavento. Non sentiva le urla di Stella, sente solo i passi del padre, sempre più vicini alla porta. In un baleno e un colpo d'ala si allontana di qualche decina di metri, in fondo al corridoio, in modo da vedere comunque il padre e non destare alcun sospetto. Mette ovviamente le cuffie, facendo capire ancora meno che stesse ascoltando e tiene d'occhio dove va il padre. Non riesce a seguirlo più di tanto però, dalla camera esce la madre. La guarda di sfuggita, le passa di fianco e vede solo un leggero accenno ad un saluto, senza riuscire a decifrare la sua espressione. Non sapeva cosa fare, non poteva farsi vedere o sentire che andava dietro al padre, ma non poteva nemmeno seguire la madre. Però per curiosità prova ad entrare nella stanza dei genitori. Ciò che si trova davanti la fa davvero riflettere. Si avvicina al letto matrimoniale della coppia ormai devastata, notando la miriade di piume del padre sparse sul cuscino e tra le coperte, le macchie di sangue, dovute probabilmente a quando se le era strappate. Era sicura fossero strappate, non erano cadute, sulla base di ogni piuma c'era del sangue. Era tardi ormai, tornò in camera sua, portando con se alcune delle piume.
Si era resa conto solo in quel momento di ciò che aveva fatto. Aveva sempre dato la colpa al padre della rovina della sua famiglia, ma aver ascoltato quella conversazione non era più così sicura delle sue idee. Aveva visto una faccia della madre che non le piaceva affatto. Tornata in camera sua inizia a pensare se fare qualcosa o meno. Stolas sicuramente non era nelle condizioni di fare niente, non aveva nemmeno idea di dove andare o di cosa fare. Non sapeva se voleva stare all'inferno o andarsene da un'altra parte. Non aveva la forza di usare i suoi poteri, non in quel momento. Scuote la testa, cambia aspetto. Non avrebbe voluto farlo, ma vagare per i gironi nelle vesti del principe era pericolosissimo. Di solitosi divertiva a farlo facendosi scortare da Blitz, ma non era quello il momento giusto. Scuote la testa, cacciando il pensiero dell'Imp. Inizia a vagare, era tarda notte, in quel momento aperti c'erano vari locali notturni. Per quanto riguardava il suo rango non doveva saperne niente lui di queste cose, ma non era questa la verità, anzi, si poteva tranquillamente dire che ne sapeva quanto quelli che ci lavoravano.

Entra in uno a caso, ricordandosi fosse uno dei più tranquilli. Mascherato in quel modo, da peccatore, sembrava confondersi bene tra la folla. Aveva pochi tratti del principe Stolas, ma chi sapeva dove guardare li riconosceva subito.

Poco lontano, seduto in una zona privata del locale, una figura maschile, avvolta in un cappotto lungo, lo osservava. Un sorriso si fece strada sul suo volto, lasciando i denti illuminarsi di un rosa acceso, lasciando risaltare il dente d'oro, creando anche una nuvoletta di fumo attorno a se. Era probabilmente uno dei pochi che sarebbe stato in grado di riconoscerlo subito e in qualsiasi forma. Si alza dal suo posto ,raggiungendo il principe poco lontano

-Ma guarda chi c'è.. l'ultima persona che avrei pensato di vedere qui... ci rivediamo, Stolas... -

il gufo alza la testa dal suo bicchiere, lo sguardo gli si assottiglia illuminandosi un po'

-Valentino eh..? Non credevo di trovarti in un posto così tranquillo... di solito sei in altri locali... -

-Lo so, lo so. Ma sai, anche uno come me ogni tanto ha voglia di rilassarsi. E questi posti sono i migliori. -

Gli ospiti del locale infatti, seppure si stessero godendo uno spettacolo davvero bello ealcolici anche molto potenti erano tutto sommato tranquilli.

-Hai anche ragione. -

Aveva fermato la frase, sperando che se ne andasse e lo lasciasse in pace, non aveva voglia di pensare a qualcosa, voleva solo ubriacarsi e finire per dormire sul tavolo. Passato qualche secondo e visto che non andava via si volta di nuovo verso di lui

-Che ci fai ancora qui? Non hai nessuno da sfruttare oggi? O vuoi solo aspettare che il tipo sul palco finisca il suo spettacolo?

-Mmh... forse.. o forse aspetto che qualcuno sia abbastanza ubriaco da non dirmi di no...

Stolas a quella frase deve metterci molto impegno per non tirargli un cazzotto in pieno volto e andarsene indignato. Stringe le mani al bicchiere che aveva davanti

-Non... sarò mai abbastanza ubriaco. Non più. -

Valentino lo guarda ridacchiando tra se, gli si avvicina un po' con la sedia, appoggiandogli una mano sulle spalle e prendendogli il volto con l'altra

-Ah no? Quindi sarà divertente vederti da sobrio.. -

-No! Non mi vedrai nemmeno da sobrio! Lasciami in pace e basta! Non sono venuto qui per scoparmi il primo demone che trovo, tanto meno te. -

Il demone falena ride tra se, lo continua ad accarezzare in modo molto equivoco

-Ne sei davvero sicuro? Sai, mi sembra che tu abbia bisogno di qualcosa.. o qualcuno.. che in questo momento non è qui.. -

-Lasciami in pace Valentino... -

Si vedeva che si stava irritando, per qualche secondo però le parole dell'Overlord lo avevano fatto traballare. Era rimasto fisso su quelle, senza ascoltare ciò che aveva detto in seguito. Quel posto iniziava a trovarlo tremendamente fastidioso, la musica alta, le luci, le parole di Valentino, non aspetta molto, dopo qualche altra frase si alza, andandosene, o quantomeno cercando di andarsene. Viene fermato più volte dal demone, scuote la testa, ad un tratto, senza farsi problemi, sembra tirargli un pugno, in verità quello che fa e sfiorargli il volto di striscio, andando a colpirlo con le piume, sotto forma di lame, lasciandogli dei tagli netti sul volto

-Dimmi ancora una parola e con questi ti trapasso gli occhi e il cranio. -

Valentino era rimasto immobile, le piume lo avevano bloccato. Il gufo sposta la mano, ancora furioso, si allontana poi dal locale

-E ora lasciami in pace. -


Cammina, andando via da quel locale, cercando un altro posto dove rilassarsi e non pensare per quella notte.



S.A.

(non vogliatemi male per la descrizione del verso del gufo, si chiama proprio "bubolare", non ci posso fare niente XD. Per quanto riguarda i poteri di Stolas, non avendo ancora idea di quali dovrebbe avere ho semplicemente improvvisato, probabilmente in futuro ne serviranno ancora. stessa cosa ho fatto per la sua possibile strana relazione con Valentino, che a breve verrà raccontata meglio.)

S.A. StolasxBlitz: Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora