Capitolo: 5 - Pensieri

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Stolas era tornato a vagare tra le strade di quell'inferno frequentato da ormai poche anime a quell'ora. Ricordava la prima volta che aveva incontrato Valentino, non aveva però idea del motivo per cui fossero nel suo castello. Avevano parlato, anche abbastanza normalmente, finchè la situazione non era degenerata. Stolas si era lasciato trascinare dalle sue moine, da quello che diceva, da tantissimi altri fattori e anche dall'alcool che aveva bevuto non troppo tempo prima, ad una festa con altri nobili.

-non avrei mai dovuto farlo..

Questo si diceva tra se. Non era solo per quello che si era ritrovato, quindi Valentino che continuava a tormentarlo ogni volta che si incontravano, ma perché ricordava perfettamente quanto quella serata passata con lui, in quella stanza a caso del castello, fosse stata rivelatoria. Stolas non si era mai posto il problema di chi gli piacesse, un po' per gli insegnamenti che gli erano stati dati sin da piccolo dai genitori e un po' per l'ambiente in cui era cresciuto. Questo era anche il motivo per cui ad Octavia non aveva mai detto nulla sul doversi sposare e ideali simili, sebbene Stella, contraria a quel comportamento del marito, le avesse in qualche modo fatto credere quale fosse la situazione della "perfetta famiglia nobile". Stolas torna perso nei suoi pensieri, ricordando non solo quello, ma anche quando aveva capito di non amare davvero la moglie. Era successo poco prima di concepire Octavia, Stella non lo accettava, in nessun modo, era categorica, voleva la famiglia perfetta, era stata l'ultima notte in cui il marito aveva accettato di stare con lei, aspettandosi anche l'arrivo della figlia, fingendo ancora la famigliola perfetta. Ma lui non lo sopportava. Aveva iniziato a scappare di notte visto che lei non ascoltava ciò che aveva da dire. Quando era nata Octavia si era concentrato solo su di lei, senza pensare ad altro. Una volta che la piccolina era abbastanza grande aveva ricominciato con le sue scappatelle, andando ad incontrare chiunque gli interessasse. Arrivando ad incontrare anche Blitz. Credeva fosse solo una scappatella anche con lui, credeva che sarebbe stato come aveva sempre fatto. Non aveva ancora minimamente idea di quanto si sbagliasse.

Tra un pensiero e l'altro Stolas finisce per addormentarsi da qualche parte. Senza nemmeno accorgersene.


Si sveglia solo il mattino dopo, impiega non molto a riprendersi e capire dove si trovava, era un posto isolato, fortunatamente non lo aveva visto nessuno e nessuno aveva pensato di svegliarlo. Si passa una mano sugli occhi, torna a casa, andando immediatamente a farsi un bagno e cercando di far passare il rossore agli occhi con dell'acqua gelida, con scarsi risultati, se non quelli di un brivido di freddo. Torna poco dopo in una stanza, non la sua, non voleva rischiare di trovare Stella.


***


Octavia intanto era tornata nella sua stanza. Non aveva idea di dove fosse il padre, ma in quel momento aveva tutt'altri pensieri. Riesce a fatica ad addormentarsi, lascia passare un giorno, quando si sveglia lo nota di sfuggita, sospirando di sollievo per il fatto che stesse bene. Aveva iniziato a capire come pensava Stolas, in quel periodo in cui non era rimasto a casa aveva notato tante cose della sua vita, una volta deciso di spegnere le cuffie. Aveva capito che il problema non era il padre, ma la madre e adesso l'unica cosa che voleva era vederlo felice, la madre era andata via, come faceva ormai da un po', non sapeva se fosse vero o meno, ma credeva che si stesse facendo una nuova vita con qualcun altro o una vita sotto copertura, ma non volesse dirlo, probabilmente per non sfigurare.

Aveva iniziato a pensare che forse Blitz non era così male, dopotutto faceva tornare il sorriso ed il buon umore al padre, cosa che aveva perso appena finiti quegli incontri. In realtà aveva anche iniziato a notare che il padre non sembrava attratto solo fisicamente da Blitz, ma c'era dell'altro.

S.A. StolasxBlitz: Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora