Capitolo: 17 - Scuse e backstory

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Stolas riesce a trovare la figlia rapidamente, si scusa con lei, dicendole che non era previsto, dicendole anche che era successo solo perchè era ancora un po' bloccato da quello che capitava con la ormai ex moglie e nella sua testa poteva discutere solo in questo modo. Le chiede anche di avere pazienza e che sicuramente le cose cambieranno. Loona resta stupita da quella reazione, guarda Octavia riconciliarsi con il padre abbracciandolo per poi pensare. Blitz non avrebbe mai fatto la cosa del genere. Però lo sente parlare dopo un po'. Inizialmente sembrava incerto, ma non avrebbe mai mostrato quel filo di debolezza, infatti perde subito quel tono di incertezza e lo cambia con uno più rapido, sicuro, per quanto potesse in qualche modo sembrare arrogante

-Potete andare a quel concerto... a patto che ci teniate aggiornati su cosa succede. -

Loona non sapeva più come reagire, riusciva solo ad avere un'espressione stupita in volto.

-Aspetta, stai parlando sul serio Blitz? -

L'Imp alzò la testa, incrociando le braccia con fare altezzoso

-Certo che dico sul serio. Questa è la mia decisione! -

Continuava ad esagerare, come a dire che era stata sua e solo sua l'idea. La lupa ride, senza farsi notare troppo, per poi sentire un continuo della frase, detta sempre a bassa voce da Blitz

-Muovetevi ad andare, prima che cambi idea... -

Le ragazze non se lo fanno ripetere due volte, vanno a prepararsi ed escono veloci.

**

Stolas e Blitz ne approfittano, ma questa volta come prima cosa si parlano. Effettivamente non si erano ancora parlati troppo prima di faccende del genere. Il gufo inizia a capire le motivazioni dell'Imp nell'essere così apprensivo e soffocante. Scopre il suo passato, che non si sarebbe mai aspettato.

A partire dalla sua infanzia Blitz non è mai stato l'Imp più fortunato del mondo. È dovuto crescere in fretta, non era solo in casa, aveva diversi fratelli. Essendo tra i più grandi il padre lo aveva mandato al college anche per toglierselo dalle scatole. Gli pagava la retta scolastica e lo aveva lasciato a vivere lì. Blitz non si era opposto più di tanto, ha iniziato a lavorare e studiare nello stesso tempo. In quell'età aveva iniziato la carriera nel circo e tra una cosa e l'altra non aveva il tempo di rilassarsi. Peccato che questo fosse più deleterio che altro: spesso non riusciva ad addormentarsi e quando ce la faceva era talmente tardi che dopo pochissimo veniva svegliato dal suono stridulo della sveglia per la scuola. Aveva iniziato in quel periodo a prendere calmanti e tranquillanti vari, per riuscire a rilassarsi e dormire in breve tempo.

Non era stato comunque quello il periodo più duro della sua vita. Nel periodo delle scuole medie e delle superiori aveva subito talmente tanti atti di bullismo da fargli pensare che aspettare e sperare che smettessero non sarebbe stata la scelta giusta, si sarebbe solo ritrovato picchiato a sangue entro la fine dell'anno. In quel momento aveva deciso di comprarsi delle armi e iniziare ad imparare ad usarle. Armi da taglio, armi da fuoco, tutto. Il suo primo omicidio lo aveva commesso a 15 anni, uccidendo un bullo che lo stava minacciando con una pietra.

Dopo qualche secondo Stolas prova a chiedere qualcosa di diverso

-Ma quindi Loona? L'hai scelta per caso? -

L'Imp nega, raccontando anche quella storia.

L'aveva vista attraversare la strada, lei aveva poco più di tre anni. con uno sparo aveva fatto sbandare il camion che le stava andando addosso. Si erano solo accennati un saluto, dopo quello non l'aveva più rivista, fino a circa 13 anni dopo, Blitz ormai aveva finito il college e stava lavorando per conto suo. aveva ormai 28 anni e una vita, ma ogni tanto ripensava a quella lupetta che aveva salvato. La ricordava bene, davvero tanto per essere passato tanto tempo. Un pomeriggio, andando verso il lavoro, si era ritrovato a passare davanti ad un orfanotrofio, in modo del tutto casuale, generalmente non passava di lì perchè era la strada più lunga, quel giorno la strada principale era chiusa per lavori. Si era ritrovato a notarla e sentire parlare del fatto che entro un anno sarebbe potuta uscire da sola e andare a vivere per conto suo. Aveva dato uno sguardo a chi era che compiva gli anni, senza alcun motivo preciso, nota la lupa, dall'aspetto sicuramente cresciuto, ma ricordava il colore del suo pelo e degli occhi, non avrebbe potuto dimenticarsela. Era andato vicino al cancello come a salutarla, cercando di capire se anche lei si ricordasse di lui, ma niente, lei non lo aveva nemmeno notato. Quella strana coincidenza però per lui era abbastanza per pensare che ci fosse qualcosa di più, era già maggiorenne da molto, aveva quindi deciso di adottarla, dopotutto all'inferno non c'era burocrazia o altro, solo un pezzo di carta che attestava il nome dell'adottato, sempre se a questo era stato dato un nome.

-Mi ero trovato quel foglio davanti agli occhi, sorrisi leggendo quel nome, Loona. Non ci pensai due volte, ero sicuro fosse lei. Sai, quando l'ho incontrata, quel giorno, non era come adesso... e... solo ora inizio a pensare che probabilmente è perchè mi sono sempre imposto nella sua vita. -

Sospira appoggiandosi a lui. Stolas gli accarezza la testa e la schiena

-Già... ma puoi ancora rimediare. -

-Dici davvero? -

-Certo, oppure tutto quello che ti ha detto, che ha fatto non ti ha fatto capire nulla? -

Bubola un po' ridendo, lo accarezza dolcemente, lo sentiva teso. Si ferma qualche secondo, pensa. Gli fa appoggiare la schiena al suo petto e gli porta le mani a coprirgli gli occhi, inizia a canticchiare un po', aprendo poi un gigantesco portale sopra le loro teste, portale che mostra il cielo notturno con le galassie, le stelle e i pianeti. Quando è tutto a posto sposta le mani dai suoi occhi, Blitz non si era mosso. sospira appena guardando quel cielo, sorridendo e iniziando a rilassarsi e sentirsi sicuramente più calmo.

-Ora puoi riposare, Blitzy. Se vuoi, con calma, ricominci... -

L'Imp annuisce, dopo poco si volta verso Stolas, alzandosi un po' e andando a baciarlo dolcemente

-Mmmh... ora possiamo rilassarci... -

**

Intanto che loro restano a casa le due ragazze erano uscite, erano andate al punto di ritrovo per il concerto, avevano ovviamente scritto ai rispettivi padri, non avendo idea che gli altri due stavano facendo tutto tranne che guardare anche solo lontanamente il telefono. Octavia saltellava dalla gioia, Loona ride a vederla così felice

-Felice eh? Beh dovresti però prendere un altro aspetto... -

-Che vuoi dire? -

-Non vorrai venire nel mondo umano così... rischieresti fin troppo, soprattutto in un concerto -

-Beh, ma non posso... non l'ho mai fatto, non credevo nemmeno si potesse. -

Loona ride, le da una pacca sulla spalla

-Non ti preoccupare, ci penso io. -

In pochi istanti, mentre cambia la sua forma in quella umana, fa cambiare anche lei. aprono quindi il portale per il mondo umano, comparendo non troppo lontane dal vero concerto a cui volevano assistere. Iniziano a scatenarsi, ridere e cantare. non si perdono di vista un secondo, grazie ai loro poteri non devono nemmeno avere paura di perdere cose come il telefono e simili, si potevano godere quel momento, cantando insieme alla folla.


S.A.

(Allora, piccola precisazione. 

Non avendo la minima idea della possibile età dei personaggi mi sono basata su dei calcoli un po' rapidi gusto per far tornare un po' i conti visto che si sa solo che Loona è stata adottata a 17 anni e ne ha compiuti 18 quando era già con Blitz, il resto è tutto inventato da me di sana pianta, anche se sarei curiosa di capire veramente la backstory di Blitz. Detto questo il prossimo capitolo quasi sicuramente sarà un +18!)

S.A. StolasxBlitz: Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora