Capitolo: 30 - Sento il tuo cuore battere

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Stolas aveva aperto la porta, di fronte a lui la scena tremenda, che lo porta a mettere le mani sulla bocca per non urlare. Non voleva crederci, si abbassa, andando vicino a lui, con la mano tremante gli sposta la spalla, facendolo finire a pancia in su, le dita si sporcano subito di sangue, nemmeno riesce a pensare che possa essere uno scherzo o qualcosa del genere. Tremante porta le mani verso il suo corpo, sollevandolo e trascinandolo verso di se. Trattiene le lacrime e le urla, forse per troppo tempo, anche se per pochi istanti. stringe il corpo inerme dell'Imp a sé, ignorando il lago di sangue che gli stava ricoprendo i vestiti. era in ginocchio sulla soglia del portone, stringendo il suo corpo quando lo raggiungono le figlie, non fanno in tempo ad avvicinarsi e dire due parole che Stolas libera tutto il dolore e tutta la rabbia che fino a quel momento era riuscito a contenere. un urlo straziante, un urlo tremendo, acuto, stridente quando l'urlo di un aquila, forte quanto il richiamo di un demone dilaniato da mille lance angeliche. Lo stringeva al suo petto, le sue piume si erano tramutate in nero, non controllava nemmeno più la sua trasformazione demoniaca, non era quello che riusciva a fare in quel momento, riusciva solo ad urlare, lasciar andare tutte le lacrime che non avrebbe mai voluto versare per lui, rimane in ginocchio a terra, stringendolo al petto, le figlie gli appoggiano le mani sulle spalle, senza interferire con il suo pianto. Si era deciso ad alzare la testa qualche secondo, vede qualcosa luminoso poco lontano da se, inclina la testa, cerca di smettere di piangere, si passa la mano sugli occhi, sporcandosi ancora con il sangue di Blitz. lo tiene stretto al petto, alzandosi e avvicinandosi a quell'oggetto luccicante.

Una lancia angelica.

Una scintilla attraversa rapidamente i suoi occhi. Non lasciando andare il corpo inerme di Blitz si avvicina raccogliendola, se la rigira tra le mani, un biglietto


Va a fare quello che devi, lascia lui qui, ci penso io.

-Lucifero


Non se lo fa ripetere, anche se per lui lasciare Blitz gli faceva paura. Gli tremavano le braccia, ma la sua rabbia era troppa. In meno di un istante aveva capito che ad ucciderlo era stata Stella, non aveva alcun dubbio. Sperava solo che quella lancia fosse davvero mandata da Lucifero e non che fosse un modo per far ammazzare poi anche lui, ma vedendo ancora il corpo di Blitz inerme ai suoi piedi in quel momento non gli importava. Preferiva morire piuttosto che continuare a vivere in quel modo. si volta verso le figlie, sporco di sangue

-Io ora devo andare. Voi controllate che non gli succeda nulla, quando non ci sono dovrebbe venire Lucifero a fare qualcosa. Se prova a portarlo via o altro fermatelo. -

Lo aveva detto con una freddezza disarmante, non aggiunge altro, cambia forma, tramutandosi nel gigantesco corvo nero e rosso, mantenendo la lancia nascosta nel piumaggio e volando via. sembrava sapere perfettamente dove trovare Stella, quasi l'avesse vista, se lo sentiva dentro. La trova, in quella forma le crolla addosso in picchiata, stringendola tra le zampe ed il suolo, urla più forte, come non aveva mai fatto prima, stringe quelle unghie con forza, ignorando l'ex moglie che si dimenava cercando di liberarsi, dicendo cose che nemmeno arrivavano alle orecchie del corvo. torna poi in forma di gufo. Tenendo saldamente tra le mani la lancia, lo sguardo fisso nei suoi occhi. La punta della lancia verso il centro della sua fronte, il punto migliore per uccidere un demone.

-Tu potevi uccidere me. ferirmi, massacrami, fare tutto quello che volevi, ma non avresti mai dovuto toccare il mio Blitzy. -

Si concede un urlo tremendo, stridulo, di rabbia, furia, lei in qualche modo sembrava cercare di difendersi, tentativi totalmente inutili.

-Troppo tardi Stella. Troppo tardi -

Senza dire altro la accoltella, piantando quella lancia prima in mezzo agli occhi, estraendola e poi colpendola ripetutamente al cuore, volavano piume, schizzi di sangue, lei non aveva avuto nemmeno il tempo di urlare. Stolas aveva dato la terza coltellata. vede sotto di sé il corpo ridursi in polvere. L'aveva uccisa, con le sue stesse mani, senza pensarci due volte.


**


Lucifero era sceso vicino al corpo inerme dell'Imp, guarda le ragazze

-Salve, voi dovreste essere le sue figlie. -

Le due annuiscono, il Re si avvicina al corpo dell'Imp

-è ridotto molto male. -

Loona è la prima che si sblocca e gli parla, voleva sapere.

-Cosa hai intenzione di fare? Farlo diventare polvere?! -

Era parecchio spaventata a parlare in quel modo a Lucifero, ma il non sapere la terrorizzava di più

-Oh, no no, affatto. -

Aveva risposto paziente il demone, facendo avvolgere il corpo di Blitz da una luce bianca. Si fa spuntare le ali, a partire da due, arrivando fino a farle comparire tutte e sei. Loona stava per andargli in contro e fermarlo, ma Octavia la tiene per un braccio, le chiede di aspettare e guardare, il sorriso di Lucifero resta tranquillo, muove le ali leggermente, abbastanza da creare un vortice di vento, lascia che diverse piume si stacchino dalle sue ali e scendano sul corpo dell'Imp, che lentamente viene ricoperto di piume bianche e dorate che gli si attaccano saldamente al corpo.

Dopo qualche minuto ritira le ali, lo lascia avvolto dalle piume, guarda le due e si alza

-Per quando Stolas tornerà non saranno ancora andate via, non vi preoccupate, lasciate che lo prenda in braccio e lo accarezzi, lo aiuterà a riprendersi. Ora addio, devo andare. -

Conclusa la frase scompare, senza lasciare traccia.

**

Stolas torna indietro, cambiando aspetto da corvo a normale, si ferma poco prima di vedere Blitz in quel modo. Aveva appena visto una cosa molto simile succedere a Stella, corre da lui, lasciandosi cadere a terra in ginocchio, strisciando un po' sull'erba, lo prende tra le braccia, lo stringe a sé, adesso era lui a sporcare di sangue le piume che ricoprivano l'Imp, tra il sangue di Stella, che lentamente si stava trasformando in polvere e il suo, versato poco prima, guarda le ragazze, lasciandosi andare nuovamente ad un pianto, meno disperato ma più addolorato, lasciando che il sangue e la polvere sulle sue guance si mischiasse alle lacrime, cerca di chiedere cosa avesse fatto Lucifero, le due non sapevano che rispondere. Stolas stringe a sé il corpo di Blitz, stava iniziando a sentire qualcosa però. Sentiva degli spasmi, dei movimenti. Le mani quasi gli tremano, allontana appena le braccia, l'Imp si stava dimenando, dopo qualche secondo le piume messe prima da Lucifero lasciano il suo corpo, dissolvendosi, ora ogni foto causato dai proiettili era visibile solo sui vestiti, la pelle era rimarginata, era tornata di quel bel colore rosso intenso e bianco, Stolas lo teneva ancora tra le braccia, lo vede aprire gli occhi, a fatica, non si trattiene, scoppia in lacrime di gioia questa volta, stringendolo a se, gli dice qualcosa, parla, ma sono parole al vento. Blitz infatti gli appoggia la mano sulla guancia, accarezzandogli il becco con il pollice, sorride, lo guarda intensamente, aspettando che si calmi, una volta sentito il silenzio si limita a due semplici parole, ma che dette da lui hanno un peso molto diverso, soprattutto dette da lui in quel momento, dette da lui a Stolas.

-Ti amo. -



S.A.

(ED ECCO A VOI IL FINALE!

non temete, tra poco arriverà il seguito di questa storia, domani ci sarà la nuova raccolta e sarà tutto molto più shallo, un po' più leggero e divertente!)

S.A. StolasxBlitz: Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora