C'era una volta, un principe al chiaro di luna che si innamorò della stella più luminosa nonostante non avesse mai paura di bruciarsi.Il principe aveva scoperto che quella nominata durante l'inverno più spietato che avesse mai visto nella sua breve vita, non era un'illusione. Non era annegato quando cadde nelle calde acque dello stagno il primo giorno d'estate; era tornato nel luogo da cui era venuto. Il deserto.
Per sei mesi passò di nuovo l'inverno e la primavera. E anche se il suo inverno non aveva paragoni e non nevicava dal cielo, non significava che non fosse meno perverso. Mentre il regno del giovane principe era sotto il calore della luce del sole, lui era sotto una fitta tempesta personale grigia. Qualcosa di simile successe dall'altra parte del portale.
Taehyung era a casa ma...perché era così triste? Vedere sua madre aveva portato una momentanea gioia nella sua vita. Certo, alcuni giorni gli mancava la familiarità del deserto e tutto ciò che lo riguardava, ma comunque...
Dopo un po' si ritrovò a circondare il lago, cercando di ritrovare la violacea nuvola di profumo che lo aveva guidato la prima volta, cercando una luce, un segno che fosse ancora lì, la magia del portale nascosto. Si tuffò nelle acque ogni notte che poteva sgattaiolare nell'oasi, raggiungendo il fondo, un luogo dove i suoi polmoni bruciavano in fiamme e la sua gola piangeva per l'aria. Nonostante i suoi sforzi, non andò oltre e spesso si ritrovava frustrato perché non poteva tornare indietro come invece desiderava.
Non voleva crederci ma la saggia nonna aveva ragione: accadeva solo durante il solstizio e non in una data diversa.
Il ragazzo dalla pelle candida avrebbe potuto provare a rivivere la sua vecchia vita, ma rifiutò.
Adesso era Taehyung. L'unico della tribù con un nome e non solo.
Era cambiato più di quanto fosse mai cambiato fisicamente e tutti lo avevano visto quando era apparso in mezzo al lago, indossando abiti esotici e piangendo per un nome che nessuno aveva sentito prima. Aveva imparato una lingua che nessun altro parlava lì, e si trasformava in animali atipici del loro bioma. Il ragazzo camminava e parlava nella sua lingua madre in modo diverso, quasi come fosse uno straniero.
Era diventato uno straniero a casa sua.
E le differenze che prima lo distinguevano erano ancora più accentuate. Non era più solo il mutaforma, ora era un viaggiatore che raccontava storie incredibili di un luogo mitico da qualche parte al di là del lago. I non credenti fecero una smorfia alla menzione dei suoi racconti; i bambini spalancarono gli occhi e cercarono di imparare le canzoni che cantava, tentando di comprendere come aveva fatto lui stesso non molto tempo fa. Sua madre fu colei che lo riempì di innumerevoli baci e abbracci abbastanza da coprire la Terra non appena riapparve, di gran lunga la persona più felice del suo ritorno.
Tuttavia, dopo pochi giorni, l'entusiasmo diminuì e le sue storie passarono da notizie fresche a vecchie leggende. Ci si aspettava che riprendesse il suo posto, ma mentre le storie fantastiche che raccontava erano solo questo per gli altri, per lui erano vere. Una verità che non poteva cancellare o dimenticare, una verità che sapeva fosse accaduta.
E quando la primavera li visitò, iniziò a contare i giorni con incessante impazienza. Passava la maggior parte del tempo trasformato, rendendo il suo corpo gonfio e stancandosi abbastanza da dormire fino a quando non sarebbe sorto un nuovo giorno. Doveva sapere se sarebbe stato in grado di tornare. Si era consultato con la vecchia signora e gli aveva detto che la magia funzionava in modi misteriosi e capricciosi che nemmeno lei capiva.
Quindi aspettò, aspettò che i giorni passassero, che la temperatura diventasse più calda fino a diventare quasi insopportabile, aspettò una festa che prima desiderava ardentemente, ma per una ragione completamente diversa.
Jeongguk.
Quel nome che sapeva di non poter dimenticare ma che non voleva nemmeno correre il rischio. La mancanza dell'amico lo aveva spinto al limite tra l'immaginazione e la realtà, promettendo a se stesso che tutto quello che avevano passato era successo solo pochi mesi prima. Ora la data del loro primo incontro stava arrivando di nuovo e l'unica cosa che poteva fare era guardare il tempo cadere come foglie.
"Figlio mio." Sua madre gli passò la mano tra i capelli in un gesto tenero. "Sembri stanco."
Un senso di colpa invase il suo corpo formando un nodo allo stomaco.
"Io..." Le parole rimasero impigliate nel suo petto.
"Ci andrai di nuovo, vero?" I suoi occhi erano malinconici ma il suo sorriso era sincero.
Lui annuì, incapace di incontrare i suoi occhi.
"E perché sei così triste? Mi hai detto che ti piaceva molto lì."
"Mamma...non sei triste che me ne vada di nuovo?"
"Bambino mio. Ti ho guardato crescere per quasi tredici anni e non ti ho mai visto più felice di quando parlavi di quel posto che chiamavi palazzo. Se è così, non posso impedirti di tornare lì, saresti addolorato qui e non voglio. Mi sei mancato con tutto il cuore, mio prezioso raggio di sole e mi mancherai tantissimo, ma hai dimostrato che puoi tornare da solo. Torna quando ne hai voglia."
Seppellì il viso e gli occhi acquosi sul grembo di sua madre. Singhiozzando, perché anche a lui sarebbe mancata, ma sorridendo perché sapeva che aveva ragione.
I tamburi annunciarono l'inizio della celebrazione.
"Devi sapere..." Gli disse la vecchia signora prima che si tuffasse nel lago quella notte. Proprio come un anno prima lei era lì, un'espressione rugosa senza età. "Ora che il portale è stato utilizzato, deve continuare a funzionare per esistere. In caso contrario, verrà chiuso di nuovo."
Il suo viso divenne pallido, splendente al chiaro di luna. "Ciò significa che devo andare e tornare ogni volta se voglio che entrambe le parti coesistano?"
Lei annuì. "Sarà aperto ogni solstizio d'estate e d'inverno, fai attenzione. Taehyung."
Scomparve nell'oscurità, lasciandolo, e con mezzo corpo immerso nelle acque.
Taehyung non aveva detto a nessuno il suo nome.
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𝑪𝑨𝑵𝑫𝑬𝑵𝑻 𝑺𝑲𝑰𝑵 | Taekook (Traduzione Italiana)
Fanfiction[COMPLETATA] Questa è la storia di uno spirito innamorato della libertà e di un principe che non era mai andato oltre le mura del suo palazzo. La storia di un ragazzo la cui pelle risplendeva come mille soli e di un giovane erede con il peso di una...