XVIII. Vestigia di fumo

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Mentre traducevo ascoltavo questa canzone (allegata in cima al capitolo) e niente, l'ho trovata molto adattata 🥲
Buona lettura 💜

Lunghe erano le notti in cui il giovane principe si rotolava nelle sue stanze incapace di nascondere il sonno, ma più lunghi erano i ricordi persistenti di alcuni giorni di primavera sotto gli alberi in fiore. Il segno bruciante di un paio di labbra era ancora caldo sulla guancia sinistra, sotto la pelle. Il letto sembrava più vuoto da quando Taehyung aveva smesso di visitarlo di notte, ma specialmente ora, tutti i presunti sentimenti erano mascherati da un'amicizia duratura che emergeva dalle ceneri del suo petto, bruciando dall'interno verso l'esterno.

Come poteva anche solo concepire l'idea di dimenticare i suoi sentimenti per Taehyung?

Era ben oltre le sue possibilità. E l'indelebile solletico sulla sua guancia ne era una prova sufficiente.

Si ritrovò quasi sonnambulo come un fantasma per i corridoi, alla ricerca di un po' di luce lunare che guidasse i suoi passi notturni. Era ancora estate e lo attendevano ancora cinque lunghi mesi prima del ritorno del maggiore, tuttavia i suoi piedi lo guidarono nel loro giardino.

Era loro. Il ciliegio e quella pianta che traboccava di frutti maturi, lo stagno circolare dove la mezza luna si rifletteva come un sorriso beffardo. Oh, aveva maledetto quella luna molte volte, prima di aver bisogno di trovare una causa della sua miseria sapendo di essere l'unico da incolpare. Un grosso pesce arancione fosforescente muoveva la coda salutando il principe e alcuni grilli prestavano i loro strumenti per l'occasione solitaria.

Il mattino arrivò dopo le ore più buie, tingendo i cieli con le sfumature più violacee e rosa del suo repertorio, dipingendo con un po' di colori la vita grigia di quel principe al chiaro di luna. Notò il primo raggio di sole giallo solo quando gli coprì il viso, e gli uccelli si unirono in una sola voce. Poi vide lo stagno ceruleo e l'erba fresca bagnata di rugiada. E proprio in quel momento, se ne andò.

Jeongguk si diresse verso la sala del trono, dove alcuni consiglieri erano già in riunione. Irruppe come un adolescente incolto piuttosto che un principe e chiese un'udienza con il re, dando la priorità al loro legame di sangue prima del grado.

"Vorrei che lo facessi più spesso, a volte non mi lasciano in pace." Si rilassò il re, dopo aver ordinato a tutti i suoi uomini di sgomberare la stanza per il loro incontro privato. "Ora deliziami. Cosa c'è di così urgente da non riuscire nemmeno a vestirsi adeguatamente?"

"Vostra Maestà, Jeongsuk. Chiedo un incontro privato perché vorrei dirvi una cosa..." Deglutì. "A proposito della morte del re..."

Il viso di Jeongsuk si fece cupo. Avevano evitato di parlarne per molto tempo, era già passato un anno e l'odore del sangue delle ferite della perdita di un genitore non era mai sparito del tutto. Si raddrizzò sul trono di legno e aspettò la spiegazione del fratello.

"Il giorno in cui è morto...Gli stavo dicendo qualcosa di importante e vorrei poterlo condividere con voi dato che non ci sono mai stati segreti tra noi, tuttavia temo che possa influenzare la vostra visione della mia persona come ha fatto con nostro padre. Ecco perché sono avido e chiedo due favori invece di uno, quelli che solo il re può garantirmi, quelli che avrei voluto chiedere a nostro padre."

"Non hai mai mascherato le tue parole con seconde intenzioni, fratello. Vai avanti e fai la tua richiesta." Jeongsuk lo incoraggiò.

"La mia prima richiesta è che...non contrarrò nozze e non accetterò alcun matrimonio combinato."

La stanza rimase silenziosa per un intero minuto mentre i loro sguardi si incrociavano. Il re stava cercando di leggere suo fratello, decifrare cosa c'era dietro quelle parole. Finalmente alzò di nuovo la voce.

𝑪𝑨𝑵𝑫𝑬𝑵𝑻 𝑺𝑲𝑰𝑵 | Taekook (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora