XV. La volontà del Sovrano

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Uno dei compiti più importanti di un re non era solamente quello di governare con benevolenza, garantire la sicurezza e il benessere del regno, ma anche assicurare la loro sicurezza sollevando il monarca che avrebbe preso il suo posto in futuro. Se le qualità dei migliori sovrani fossero state numerate in un unico manoscritto, Jeongsuk probabilmente le avrebbe avute tutte e anche di più. E se c'era una persona perfettamente in grado di assumersi quell'incarico senza esitazione, era il principe ereditario.

"Lunga vita al Re! Mansae! Mansae!"

Durante il giorno dell'incoronazione, un'insolita aura di malinconia inondò il palazzo. Il principe fu incoronato come nuovo re in un batter d'occhio dopo la morte di suo padre, non che avessero un'alternativa, la loro gente aveva bisogno di un sovrano sul dolore, e fu quello che ricevettero.

La regina Soo e altre concubine si riunirono in una zona non lontano dalle sorelle di Jeongguk e dal secondo principe, Jeongguk accanto a loro. Doveva tenere la testa alta, non importava cosa, essendo lì per il principe ereditario. Non poteva più piangere, doveva alzarsi in piedi e rimanere fermo mentre suo fratello maggiore veniva incoronato.

In momenti come quelli avrebbe voluto che Taehyung fosse accanto a lui a stringergli la mano. Sapendo esattamente cosa dire per confortarlo, offrendo la sua spalla imbottita per trattenere le sue lacrime come un ciondolo. Era lì quando Jeongguk era caduto dall'albero all'età di undici anni, non era un grande albero ma il più giovane aveva avuto più paura del suono del colpo che del colpo stesso. Il giovane principe pianse per tre minuti finché il maggiore non gli baciò la fronte e gli solleticò il mento; avrebbe voluto avere un po' di tutto quello adesso.

Il braccialetto bianco e nero era caldo contro la sua pelle. A causa della natura dei suoi materiali – onice e giada
bianca – qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse l'opposto, ma ora con la perlina bianca appesa allo stesso filo, sembrava familiare, come se in qualche modo Taehyung gli stesse tenendo il polso.

Il principe pensava che il suo cuore sarebbe diventato ogni giorno più grande e più lontano dalla logica. Il rifiuto del maggiore lo aveva spezzato in più pezzi che poteva raccogliere, ma si sentiva ancora la mancanza di lui. Amava Taehyung e non c'era più modo di negarlo, e una parte dell'amare qualcuno era anche accettare il modo in cui aveva scelto di amarlo.

"Lunga vita al Re! Mansae! Mansae!"

Il pomeriggio irradiava colori gialli e arancioni persi tra alberi e uccelli.

"Padre." Si era schiarito la gola una volta rimasti soli, persi in mezzo al bosco, guardie ad ogni angolo ma a rispettabile distanza. I loro cavalli stavano ispezionando il terreno con i loro nasi curiosi.

"Ti stai divertendo a cacciare, Jeongguk?" Chiese, mentre accarezzava la criniera della sua amata giumenta bruna. "Gli ultimi fagiani che hai ucciso erano appena danneggiati. Sembri padroneggiare arco e frecce da molto prima rispetto a me quando avevo la tua età."

"Davvero?" Il giovane principe non seppe nemmeno come reagire ai complimenti del re. "Penso di aver ancora bisogno di pratica mentre cavalco e tiro."

"Niente che il tempo non possa risolvere." Il re si toccò il petto mentre cercava qualcosa e sbatté le palpebre alcune volte prima di parlare di nuovo. "C'era qualcosa che volevi dire?"

"Oh...beh sì. Padre..." Il principe fece un respiro profondo. "Posso... posso farvi una domanda?"

"Certo." La figura del re si ergeva sulla giumenta anche con tutto il peso del regno sulle spalle.

"A una certa età...principi e principesse iniziano ad avere più responsabilità e...devono-noi dobbiamo...impegnarci a nozze con eredità di uomini importanti per far prosperare il regno." Jeongguk sentiva che tutti i suoi vestiti erano pruriginosi e pesanti. "Credo di aver raggiunto una certa età in cui possiamo discutere questo tipo di... questioni."

"Stavi pensando al matrimonio? Da quando?" Il re mostrò un piccolo sorriso.

Il giovane principe arrossì. "Da alcuni mesi, so che Jeongsuk è fidanzato da quando aveva la mia età e che Haewon potrebbe sposarsi entro la fine dell'estate." Jeongguk deglutì. "Non voglio sposarmi adesso, padre. Tuttavia mi sono... mi sono sentito...diverso nei confronti di qualcuno." Jeongguk si morse le unghie incapace di nascondere questa abitudine al re.

Suo padre scosse la testa. "Devi stare attento, figliolo. Molti potrebbero cercare di raggiungerti per la tua posizione."

"No. Non è così...Conosco questa persona da molto tempo e...anche se sono stato ferito di recente..."

"Ti sei innamorato di una delle giovani dame? È probabile che succeda alla tua età." Il re cercò di informarsi.

"Non esattamente." Jeongguk poteva sentire il suo stesso battito pulsare nelle orecchie. "Padre..."

Il re sembrava provare un po' di fastidio al braccio sinistro poiché mostrava una certa difficoltà a muoverlo, ma continuò ad ascoltare il figlio più giovane.

"Padre, non ho intenzione di sposarmi presto, tuttavia mi sono innamorato." Si assicurò di guardarlo negli occhi quando recitò le parole successive. "Sono innamorato di Taehyung." Poté finalmente aprire il suo petto chiuso per lasciare che le farfalle volassero libere. "Lo amo."

Ci fu un bagliore di disagio sul volto del re, qualcosa che rasentava l'ira e la mancanza di comprensione. Il suo viso diventò rosso all'improvviso e una delle vene della sua fronte sporse dandogli un aspetto scontento che Jeongguk non aveva mai visto in vita sua.

"Padre, dite qualcosa. Vi imploro...per favore..."

Proprio davanti ai suoi occhi, il re cadde da cavallo con una frase intrappolata sul petto, quelle parole che non avrebbe mai detto al terzo principe.

Il principe rimase inorridito. Smontò da cavallo il più velocemente possibile solo per trovare suo padre che lottava per sopravvivere mentre i suoi occhi erano rossi e il suo viso era gonfio. Jeongguk gridò aiuto, e alcune guardie si stavano già dirigendo sulla scena non molto lontano da loro.

Il re fu riportato a palazzo dove morì ore dopo che Jeongguk salutò il ragazzo dalla pelle candida.

Ci pensava troppo ogni giorno. Forse se non avesse detto una parola al riguardo...forse se avesse tenuto la bocca chiusa non sarebbe successo niente. Non pensava ai normali dolori del re e ai suoi precedenti stati di salute, pensava solo allo sguardo sul suo viso mentre gli confessava quanto amava il suo migliore amico e non poteva fare a meno di sentirsi in colpa e responsabile in qualche modo.

Jeongguk non voleva, ma promise che sarebbe stato più attento con i suoi sentimenti da quel momento in poi. Non solo si era ferito nel processo, ma aveva ferito anche qualcun altro, incolpava se stesso e se Taehyung non lo amava nello stesso modo in cui lo amava lui, non aveva più senso mostrare i suoi sentimenti.

Aveva deciso di richiudersi il petto, dentro c'erano solo bozzoli vuoti e ali secche, sarebbe arrivato polveroso e senza vita come lo era tutto intorno a lui in quel momento. Agganciò la chiave sul braccialetto al polso mentre chiudeva a tempo indeterminato le costole della gabbia del suo petto.

"Lunga vita al Re! Mansae! Mansae!" Proclamarono tutti.

E quella volta, alzò la voce insieme alla folla.

𝑪𝑨𝑵𝑫𝑬𝑵𝑻 𝑺𝑲𝑰𝑵 | Taekook (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora