XII. Orizzonti selvaggi

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Fu durante il sedicesimo inverno del principe sulla Terra che le cose iniziarono a cambiare.

Non era più un bambino e nemmeno Taehyung.

Ma si comportava comunque come un bambino ogni volta che il Maestro Young confermava che il solstizio era dietro l'angolo. I preparativi iniziavano con settimane di anticipo, con gli anni aveva compreso tutte le preferenze del più grande e aveva bisogno di tempo per raccogliere tutto; dal tè al bergamotto e al gelsomino, ai vestiti caldi per il momento in cui avrebbe attraversato lo stagno, tremando per il freddo, finendo con tutti gli spuntini e le prelibatezze che l'altro adorava, tra le altre piccole cose che il maggiore era sempre felice di rivedere.

"Buongiorno." Sorrise alla Signora Go.

"Vostra Grazia si sente di buon umore oggi." Osservò, mentre serviva la colazione.

La Signora Go non era cambiata molto negli ultimi cinque anni; era rimasta la stessa signora gentile che si prendeva amorevolmente cura del principe e del suo amico. Solo pochi capelli bianchi erano visibili tra la sua capigliatura scura, ma il suo sorriso era giovanile come quando aveva l'età del principe. Il principe adesso era quasi più alto di lei, contando ogni centimetro che guadagnava cercando di crescere più velocemente.

"Lo sono. Taehyung sarà qui presto."

"Dove si trova il resto dell'anno? Non riesco mai a capire come fate a sapere esattamente quando tornerà."

"Te l'ho già detto, vive in un deserto da qualche parte oltre lo stagno, ma può attraversarlo solo il primo giorno d'inverno."

"Un principe non dovrebbe dire bugie, vostra altezza." Lo rimproverò lei.

Lui si limitò a sbuffare.

"Quando finite la colazione, andate nella sala del trono. Il re vuole vedervi."

"Ha espresso il motivo?"

Il principe non era preoccupato, ma incuriosito, perché suo padre lo incontrava solitamente nei giardini dove entrambi passeggiavano sotto la luce del sole o lo mandava a prendere il tè in una delle eleganti sale del palazzo. La sala del trono era in qualche modo intimidatoria, attaccata ad altri significati e più che alle relazioni padre-figlio, era più una dinamica monarca-erede.

"No. Sembra che dovrete scoprirlo da solo."

Il principe terminò il suo pasto a tempo record camminando, quasi correndo per i corridoi per incontrare suo padre.

"Vostra Maestà, il terzo principe è venuto come avete richiesto." Annunciò una delle guardie.

"Entra, figliolo."

Suo padre era invecchiato in fretta. Il peso di un regno sulle sue spalle e le responsabilità che ne derivavano erano sufficienti a limitare le sue ore di sonno. Il regno era ancora in un periodo di abbondanza e relativa pace con le nazioni vicine, ma le minacce erano sempre là fuori e un re non poteva permettersi di sentirsi a proprio agio nemmeno nei giorni più tranquilli.

"Vostra grazia." Il principe si inchinò. "Sono felice di vedere che vi sentite meglio."

Poche settimane fa, era stato riferito che il re non si sentisse bene. Niente di cui preoccuparsi, aveva assicurato il dottore, niente che il riposo non potesse risolvere. Aveva spaventato tutti, ma il monarca stava davvero molto meglio, il suo viso aveva ripreso colorito e le sue borse sotto gli occhi erano quasi sparite.

"Anche io sono esultante. Ti porgo le mie scuse per averti chiamato nella sala del trono invece del solito incontro del té. Ma dopo una breve assenza, la mia presenza qui è più necessaria di quanto pensassi quindi sarò breve. Dal vicino regno oltre il fiume, è arrivata una carovana di regali per celebrare un altro anno di pace tra le nostre nazioni, gioielli squisiti che Hwayoung ha rivendicato come suoi più velocemente di chiunque altro, anche se ritengo che questo soddisferebbe i tuoi gusti meglio dei suoi."

𝑪𝑨𝑵𝑫𝑬𝑵𝑻 𝑺𝑲𝑰𝑵 | Taekook (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora