XXIII. Inni pallidi

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I due amanti si erano divertiti moltissimo in quel lasso di tempo trascorso insieme. Durante le calde giornate estive, Taehyung aveva mostrato la sua abilità speciale nel trovare piccole oasi perse nei boschi dove poter placare il caldo con l'aiuto dell'ombra e della natura osservante. Jeongguk si era ripreso dalle sue condizioni e aveva riacquisito la sua posizione di capitano quando il re glielo aveva chiesto, spesso portava con sé anche il mutaforma. Taehyung era creativamente utile, a volte trascorreva ore fuori e tornava con preziose informazioni sui nemici attraverso i fiumi, altre volte invece individuava luoghi in cui passare la notte o fonti di acqua dolce che avrebbero salvato la vita di molti uomini.

Formavano un duo invincibile. Il maggiore era l'unico confidente di cui il giovane principe si fidava, i loro discorsi notturni comprendevano anche questioni politiche che si aggiungevano all'ambiente accogliente creato da entrambi. Taehyung si dimenticò persino di tutta la faccenda dell'oasi in procinto di prosciugarsi nel deserto, se ne era dimenticato inconsapevolmente durante il primo mese, ma in quei giorni l'idea del ritorno cominciava a far evaporare anche l'acqua del lago.

Finché una notte, il mutaforma ebbe un orribile incubo che riportò indietro i ricordi mascherati. Era nel deserto ma non era più se stesso, aveva scoperto il segreto per restare trasformato per sempre, cambiando da una bestia all'altra senza poter ritornare ragazzo, perso in una spirale di propria invenzione in cui non era più Taehyung. I suoi istinti animaleschi sbiadirono tutto ciò che restava della sua umanità. Non aveva intenzione di tornare mai più al suo vero io, era tutt'uno con il deserto, con la natura.

Ciò che lo aveva spinto a una misura così drastica, era stato il fatto di essere stato costretto a tornare nella sua terra natale dopo aver perso l'amore della sua vita in una tragica serata. Riusciva ancora a vedere il principe frantumato dalla lama della spada in una battaglia che non poteva vincere. L'immagine era così palpabile mentre recuperava i suoi ricordi della scena di una guerra in cui il suo spietato nemico era stato avvantaggiato in un momento di debolezza. Taehyung stava sorvolando sulla scena, pronto a salvare il più giovane da lì, ma era arrivato troppo tardi.

Vide gli occhi del suo amante mentre l'acciaio gli perforava la cassa toracica e poi si condannò a una vita di eterna trasformazione, incapace di guarire il suo dolore umano e di dimenticare quegli occhi scuri e vuoti proprio nel momento in cui ne aveva più bisogno.

Taehyung si svegliò con la fronte ricoperta di sudore quando si rese conto che era ancora buio e quello era uno solo uno dei tanti incubi. Fece così tanto chiasso da svegliare anche il principe che dormiva accanto a lui in uno stato così pacifico, in confronto a lui.

"Tae...Tae. Cosa c'è che non va? Stai tremando." L'erede si preoccupò quando sentì il respiro irregolare del ragazzo sdraiato accanto a lui.

Il mutaforma, ancora con il pesante peso sul petto e l'acqua accumulata sulle ciocche ricadenti, strinse forte al petto il principe e ringraziò tutte le divinità esistenti per essere state accanto a lui in quel preciso momento.

"Ti...ti amo. Ti amo..." Pronunciò, mentre continuava a posare baci sciatti su tutta la sua testa.

"Anch'io ti amo." Jeongguk lo tenne stretto e il maggiore seppellì la faccia sul suo petto.

"Ho fatto un brutto sogno. Ero un animale...sempre un animale."

"Va tutto bene... era solo un sogno. Sono qui con te."

"Lo so."

Taehyung capì che il suo posto sulla Terra non era fisico, era da qualche parte situato tra le vaste stelle degli occhi dell'universo e lo spazio ristretto vicino al suo ampio petto.

𝑪𝑨𝑵𝑫𝑬𝑵𝑻 𝑺𝑲𝑰𝑵 | Taekook (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora