Capitolo 33 - Lungo la riva

15 2 0
                                    

«Ehi!» mi saluta una voce alle mie spalle, in mezzo al vociare del corridoio. Dopo aver chiuso l'armadietto mi volto, trovandomi davanti una Leah piuttosto sorridente.

«Ehi» ripeto, ricambiando il sorriso. Poi, prima che possa aggiungere altro, è di nuovo lei a parlare.

«Come mai da solo?» chiede, indicando il corridoio con un gesto che immagino voglia sottolineare l'assenza di Liz, Matt e Chris.

«Sono venuto a recuperare questo» spiego brevemente, sollevando il libro che, una volta arrivato in aula, mi sono accorto di aver dimenticato nell'armadietto.

«Beh» aggiungo poi, «come stai? Che hai fatto in questi giorni? Alla fine hai davvero dormito per una settimana?».

«Più o meno» fa spallucce lei, con aria divertita.

«Beata te!» scoppio a ridere in risposta. L'ultima settimana è stata...faticosa, per essere una vacanza. Ci siamo spostati spesso dalla casa di Chris, e questo mi ha costretto a svegliarmi presto quasi tutti i giorni, salvo poi restare sveglio fino a tardi la notte, che fosse per fare casino insieme agli altri o per cercare di ritagliarmi qualche momento da solo con Liz. Tutta questa mancanza di sonno, oltre a rallentare le mie ricerche ad Ardarion, che ancora non hanno portato a niente di concreto, mi ha stancato parecchio.

«Non è che non mi sia divertito» spiego poi, «è solo che...sono a pezzi».

«Già, immagino» ridacchia Leah in risposta, prima di chiedere: «Troppo a pezzi per uscire, stasera?».

«Beh, io...» balbetto, colto di sorpresa. Stasera...non ho impegni, mi pare. Sì, a cena da Liz vado domani, perciò dovrebbe andare bene. Anche se...

«No, per quello non sono troppo a pezzi» faccio spallucce, «ma dopo scuola avrei una cosa da sbrigare in biblioteca. Possiamo vederci lì...non so, un'ora dopo la fine delle lezioni?».

«In biblioteca» ripete Leah, perplessa. Per un attimo sembra che voglia chiedermi qualcosa, ma a quanto pare cambia idea, dato che si limita ad annuire: «Va bene».

Un istante dopo la campanella risuona sopra le nostre teste, interrompendo la conversazione e facendomi sobbalzare per la sorpresa.

«Meglio andare in aula» osserva Leah, poi entrambi ci incamminiamo lungo il corridoio.


«Bene» sospiro, gettandomi su una sedia e rivolgendo un veloce sguardo alla pila di annuari scolastici sulla scrivania di fronte a me, prima di aprirne uno e iniziare a sfogliarlo. Scorro rapidamente con lo sguardo le prime pagine, alla ricerca di un nome: Alison Shields. Il vecchio Spettro Verde.

Non ho molte informazioni su cui basarmi, l'unica cosa che so è che andava a scuola con Lucas quando entrambi erano Spettri: lui ha detto che è stato più o meno quindici anni fa, perciò ho chiesto alla bibliotecaria gli annuari tra la metà degli anni Novanta e i primi Duemila. In realtà non so neanche se Alison frequentasse questa scuola, ma dato che a Uxton ce ne sono solo cinque non è da escludere: se frequentava la Western, il suo nome salterà fuori tra queste pagine, prima o poi.

Già, prima o poi...non ho tantissimo tempo. Dopo la fine delle lezioni ho salutato Liz, Matt e Chris, ho raggiunto la biblioteca della scuola, ho spiegato alla bibliotecaria di cosa avevo bisogno e ho aspettato che recuperasse gli annuari; tutto questo ha portato via almeno una decina di minuti, forse di più, il che significa che Leah sarà qui tra meno di un'ora. Meglio darsi una mossa.

Per un bel po' non trovo niente di interessante, ma dopo non so quanto tempo passato a guardare facce e nomi mi imbatto in un certo Lucas Mason. È il quarto Lucas che trovo, ma a differenza degli altri tre questo ha qualcosa di familiare; anche se in questa foto è molto più giovane, ha i capelli e non ha la barba...non lo so, potrebbe essere il Lucas di Santa Monica. Più lo guardo e più mi sembra lui. E se davvero è lui, questo significa che troverò anche Alison!

Il Sogno di ArdarionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora