«Diamoci una mossa» esorto Matt, che si muove con una lentezza esasperante.
«Calmo, Raggionero! Cosa è tutta questa fretta?» chiede lui rivolgendomi un sorriso.
«Devo tornare a casa, ho...delle cose da sbrigare. Ce la fai a non camminare come se ti avessero riempito le scarpe di piombo?» ribatto, alzando gli occhi al cielo.
«Delle cose da sbrigare? Cosa devi fare?» domanda mentre la sua espressione cambia, arrivando a somigliare in maniera inquietante al sorrisetto di Liz.
«Sai, a differenza tua io studio» rispondo, sorridendo soddisfatto quando vedo che apre la bocca un paio di volte senza riuscire a rispondere. Gli ho detto una bugia, in realtà: ho solo voglia di stare un po' da solo prima di stanotte, prima di uscire a caccia con Erdex; se Matt si decidesse a camminare più velocemente saremmo a casa sua in poco tempo, recupererei la chitarra e potrei tornare a casa. Tuttavia non sembra intenzionato a farlo, così mi tocca quasi trascinarlo: non è esattamente la cosa più semplice del mondo, dato che in quanto a stazza è il doppio di me.
Dopo una decina di minuti arriviamo a casa sua: per fortuna non c'è nessuno. Non che i suoi genitori non mi piacciano, anzi, è solo che non ho nessuna voglia di trattenermi. Scendiamo nel seminterrato e, con una certa fretta, prendo la chitarra e vado via, rivolgendo un rapido saluto a Matt, che fa appena in tempo a ricambiarlo.
Dopo essermi allontanato un po' dalla casa inizio a rallentare il passo, fino a fermarmi. Abbasso lo sguardo mentre tiro un profondo sospiro, cercando di placare l'agitazione che mi ha preso da quando mi sono svegliato: provo una certa eccitazione al pensiero di uscire finalmente a caccia con Erdex, ma allo stesso tempo l'idea mi spaventa.
Forse avrei dovuto rimanere un po' da Matt, magari stare in compagnia mi avrebbe aiutato a distrarmi. No, no, no, è meglio che stia da solo: ora torno a casa, metto su un po' di musica e mi attacco al PC; con un po' di fortuna non mi accorgerò neanche del passare del tempo.
Tiro fuori gli auricolari da una tasca dei jeans e li infilo nelle orecchie, per poi accendere il cellulare e far partire la musica: devo smetterla di pensare, e questo mi aiuterà. Alzo lo sguardo con uno scatto deciso e mi rimetto in marcia verso casa.
Cammino soltanto da un paio di minuti quando, dopo aver girato un angolo, nonostante la musica a tutto volume mi estranei completamente da quello che mi circonda, qualcosa attira la mia attenzione: una ragazza, poggiata contro il muro di un palazzo, e un uomo discutono animatamente; dal modo in cui lei gesticola e cerca di allontanarsi non sembra per niente contenta di stare in compagnia dell'uomo, che continua a tagliarle la strada, impedendole di andarsene. Non c'è un vero motivo per cui hanno catturato la mia attenzione, ma adesso che li guardo...c'è qualcosa di familiare nella ragazza. Sono entrambi piuttosto lontani da me e la luce del sole, che pure non è altissimo, mi impedisce di vederli bene: ma allora perchè ho questa sensazione? Non posso aver riconosciuto la sua faccia, dato che da qui non riesco a distinguerla, né il colore dei capelli o i vestiti che indossa: il sole non me lo permette. No, è qualcos'altro. Forse il modo in cui si muove.
All'improvviso, la ragazza riesce ad allontanarsi con uno scatto, ma l'uomo le afferra un polso, bloccandola. Accelero il passo mentre lei strattona inutilmente il braccio, finchè non mi trovo abbastanza vicino da poter vedere meglio entrambi. Aspetta un momento! Possibile che sia...?
«Ashley!» chiamo a voce alta.
Si è girata. Si è girata e mi ha salutato con la mano libera: è lei. Mi tolgo le cuffie e affretto ulteriormente il passo, mentre anche l'uomo si volta: non riesco subito a distinguere la sua espressione, ma mi basta avvicinarmi ancora un po' per scoprire che mi fissa con uno sguardo minaccioso. Questo, unito al suo aspetto imponente (corporatura massiccia, capelli castani corti e una barba ispida), per un momento mi fa pensare di andarmene, ma scarto subito l'idea: sta ancora stringendo il polso di Ashley. La lascia andare solo quando sono a pochi passi da loro, e lei si precipita verso di me.
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Il Sogno di Ardarion
FantasíaBlake è un ragazzo di diciassette anni, uno come tanti altri: frequenta la scuola, ha i suoi amici, e conduce una vita tutto sommato tranquilla nella piccola cittadina di Uxton. Questo fino all'ultimo giorno delle vacanze estive, quando in sogno gli...