Tiro un profondo respiro mentre sento la porta della camera chiudersi alle mie spalle. Rimango fermo, brandendo il pugnale all'altezza del petto, finchè non sento la chiave ruotare nella serratura, poi inizio, lentamente, ad allontanarmi. Cercando di essere il più cauto e silenzioso possibile, mi dirigo verso la scala a chiocciola che conduce al piano di sotto, attraversando il corridoio illuminato dalla fredda luce grigiastra che entra dalla finestra che si apre sul soffitto, proprio sopra la scalinata in legno: il sole è sorto da un po', ma i suoi raggi, dovendo attraversare una spessa coltre di nuvole, risultano piuttosto tenui, dando un'aria vagamente inquietante alla casa.
Mentre avanzo, i passi che avevo già sentito prima di uscire dalla camera continuano a risuonare al piano di sotto, lenti ma decisi: a chiunque sia in casa non interessa passare inosservato, questo è poco ma sicuro. Tuttavia, ora che ascolto con più attenzione, nella mia testa si insinua un'ipotesi che spero sia esatta: sembra che sia una persona sola, anche se non posso esserne sicuro. Quantomeno, però, ho la certezza che non si tratti di un gruppo numeroso: i passi sono troppo poco frequenti e troppo regolari; penso che, nel peggiore dei casi, possano essere due persone. Meglio così, sarà più facile affrontarli.
Ho quasi raggiunto le scale, quando quello che sento mi costringe a bloccarmi: i passi si sono fatti molto più vicini, e ora sembrano provenire dalla scalinata. Stanno salendo. Mi guardo rapidamente intorno e, senza pensarci due volte, mi precipito verso una delle due porte più vicine alle scale, poste una di fronte all'altra: sforzandomi di essere il più silenzioso possibile, ne apro una e mi infilo all'interno di una camera completamente immersa nel buio a causa della serranda abbassata. Dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi inginocchio sul pavimento e inizio ad osservare il corridoio attraverso il foro della serratura, mentre i passi continuano ad avvicinarsi. Sento il cuore martellarmi violentemente nel petto quando mi accorgo che hanno finito di salire le scale, ma mi impongo di mantenere la calma: se mi faccio prendere dal nervosismo, quello che ho in mente potrebbe non funzionare. Inizio a tirare dei respiri lunghi e lenti, cercando al contempo di essere silenzioso, quando il mio campo visivo viene ostruito: la porta della stanza di fronte, che stavo guardando fino a un attimo fa, è ora coperta dalla sagoma di una persona che mi dà le spalle. Riesco a vedere solo la parte bassa del busto, ma è sufficiente; quella giubba grigia vuol dire una cosa sola: Occultatori. Già, come se prima avessi dei dubbi...
Ad ogni modo, nell'istante esatto in cui l'Occultatore si è fermato, il suono dei passi si è interrotto, e dal piano di sotto non sembra provenire assolutamente nessun rumore, il che conferma la mia ipotesi che si trattasse di una sola persona. Una persona che, tra l'altro, proprio ora sembra accorgersi che la porta della camera in cui mi trovo è l'unica socchiusa: proprio come volevo. Mi sposto con un movimento rapido e silenzioso, accovacciandomi accanto alla porta dal lato dei cardini un attimo prima che questa inizi ad aprirsi: un sottile fascio della fredda luce presente nel corridoio penetra nella stanza, allargandosi sempre di più man mano che la porta, aprendosi alla mia sinistra, mi nasconde in un angolo della camera. Stringendo saldamente il pugnale, mi preparo a scattare. Non devo attendere molto perchè l'Occultatore si decida a fare il suo ingresso, ma quello che vedo quando entra nella stanza mi lascia spiazzato per un momento: la persona in piedi di fronte a me indossa gli abiti degli Occultatori, è chiaramente uno di loro, ma è anche...uno Spettro? No, non è possibile, non ha nessun senso! Gli Spettri sono persone che dal mondo reale raggiungono Ardarion, questo non può essere uno Spettro! Eppure ne ha tutto l'aspetto: il suo corpo, così come i suoi vestiti e la sciabola che impugna nella mano destra, emette una leggera luminescenza, identica a quella che ho visto addosso a me stesso ogni notte da quattro mesi a questa parte. Beh, in realtà non è proprio identica, c'è una differenza: il colore. È grigia.
Già, grigia...proprio come quel lampo, la notte in cui io e Ashley siamo stati attaccati. Che c'entri qualcosa? Avevo pensato che indicasse l'arrivo di un nuovo Spettro ad Ardarion, ma...se fosse l'opposto? È possibile che gli Occultatori abbiano trovato un modo per creare uno Spettro al contrario o qualcosa del genere, così da poter raggiungere il modo reale? Però avrebbero avuto bisogno di una pietra, o almeno credo...insomma, Blake, smettila! Avrai tempo per farti domande del genere più tardi, ora vedi di liberarti di questo Occultatore!
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Il Sogno di Ardarion
FantasyBlake è un ragazzo di diciassette anni, uno come tanti altri: frequenta la scuola, ha i suoi amici, e conduce una vita tutto sommato tranquilla nella piccola cittadina di Uxton. Questo fino all'ultimo giorno delle vacanze estive, quando in sogno gli...