L'aria gelida del mattino mi investe in piena faccia quando esco nel cortile e mi dirigo con passo rapido verso il cancello. Farò meglio a darmi una mossa, se non voglio arrivare a scuola in ritardo: stamattina mi sono svegliato un po' affaticato, perciò sono stato piuttosto lento a prepararmi. Non che potessi aspettarmi niente di diverso, dopo aver passato tutta la notte ad allenarmi con la spada e con l'arco, ma d'altronde non avevo molto altro da fare: quando sono arrivato ad Ardarion, Erdex era appena uscito a caccia, e quando mi sono svegliato non era ancora rientrato; da quando sono tornato alla fattoria, una settimana fa, è la prima volta che ho passato un'intera notte senza vedere Erdex, così ho deciso di allenarmi.
In realtà ho anche provato a parlare con Astrid, come mi ha chiesto Erdex; non è stato il mio primo tentativo questa settimana, ma il risultato è sempre lo stesso: a parte qualche occhiataccia e un paio di risposte estremamente brevi e secche, sembra di avere a che fare con un muro. Continuerò a provare, ma non ho molta fiducia nel fatto che la situazione possa cambiare. Almeno c'è Quilt che mi fa un po' di compagnia quando Erdex è via.
«Ehi, Raggionero! Te la sei presa comoda!» mi saluta Matt con un sorriso, quando mi vede arrivare nel cortile della scuola. Liz e Chris, che fino ad ora mi davano le spalle, si voltano immediatamente e anche loro mi rivolgono un saluto.
«Ciao, ragazzi. Scusate, problemi con la sveglia» rispondo, rallentando il passo fino a raggiungerli e accorgendomi solo ora di avere il respiro piuttosto pesante. Devo aver camminato più in fretta di quanto mi sia reso conto: poco male, almeno non sono arrivato in ritardo.
«Accidenti, Blake! Se tu ed Elizabeth continuate ad arrivare per ultimi, va a finire che Matt diventa quello puntuale del gruppo» ridacchia Chris.
«Mai! Sarebbe un disonore troppo grande!» esclama subito Matt, strappando una risata a tutti e tre.
«Allora, che dite? Entriamo? Fa un freddo cane!» propone poi Liz, stringendosi nel cappotto nero che la copre fino alle ginocchia. Senza aggiungere una parola, tutti e quattro ci dirigiamo verso l'ingresso della scuola, e immediatamente getto uno sguardo verso la parete accanto al portone, aspettandomi di trovare Leah. Ormai è diventata una specie di routine: ogni mattina lei aspetta lì, io rimango un po' indietro per scambiare un saluto quando le passo accanto, poi raggiungo gli altri all'interno della scuola dove sento l'ennesimo commento infastidito di Liz.
Oggi, però, accanto al portone non c'è nessuno.
«Tutto ok, Blake?» chiede Liz. È solo quando sento la sua voce che mi accorgo di aver smesso di camminare.
«Eh? Sì, mi ero...distratto» faccio spallucce, affrettandomi ad assumere un'espressione neutra.
«Dai, muoviti! Fa freddo!» ridacchia lei, poi con un gesto velocissimo mi prende a braccetto e si incammina con me all'interno della scuola. Le rivolgo uno sguardo interrogativo, inarcando un sopracciglio, ma lei non sembra intenzionata ad aggiungere altro, così decido di gettare una veloce occhiata da una parte all'altra del corridoio: Leah non si vede. Probabilmente non è venuta a scuola. Subito dopo, però, raggiungiamo l'aula della prima ora, al cui interno ci sono già alcuni ragazzi, e la vedo seduta a un banco.
«Oh, fantastico!» sento Liz borbottare mentre, continuando a stringermi il braccio, si avvia insieme a me verso uno dei banchi in ultima fila. Per tutto il tragitto fino al fondo dell'aula, Leah resta china sul suo cellulare e non ci rivolge neanche uno sguardo, ma la cosa non mi stupisce: non è mai particolarmente loquace quando c'è Liz nei paraggi.
No, i dubbi che si affacciano nella mia testa sono altri: se è venuta a scuola, perchè non era là fuori? E soprattutto...perchè ora sono così sollevato di vederla?
STAI LEGGENDO
Il Sogno di Ardarion
FantasiBlake è un ragazzo di diciassette anni, uno come tanti altri: frequenta la scuola, ha i suoi amici, e conduce una vita tutto sommato tranquilla nella piccola cittadina di Uxton. Questo fino all'ultimo giorno delle vacanze estive, quando in sogno gli...