«Ciao, ragazzi» saluto con un cenno della mano.
«Ciao!» rispondono Liz, Matt e Chris incamminandosi nella direzione opposta rispetto alla mia. Prima di voltarmi e allontanarmi, rivolgo un breve sguardo a Matt e Chris: mi hanno chiesto scusa, stamattina; che ci siano rimasti male quando me ne sono andato dalle prove, che Liz li abbia strigliati per bene, o che fossero effettivamente dispiaciuti mi importa poco. Me le dovevano, delle scuse. E considerando quello che è successo stanotte ad Ardarion, sono contento di avere qualche soddisfazione almeno qui.
«Allora, andiamo?» chiede una voce, distogliendomi dai miei pensieri. O forse è stato il profumo di pesca a distrarmi?
«Sì, certo» rispondo con un sorriso, incamminandomi insieme ad Ashley.
«E così ti piace Tarantino?» chiede lei dopo un po'. Mi volto a guardarla, confuso: che c'entra Tarantino, adesso? L'unico suono che esce dalla mia bocca è un mugugno inarticolato mentre lei, vedendo la mia espressione, scoppia a ridere e chiede: «Perchè mi guardi così?».
«Sì, mi piace, ma...non capisco perchè questa domanda» sorrido in risposta.
«È una cosa che hai detto l'altra sera a casa mia, prima di andartene. Eri al telefono con Elizabeth e hai nominato Tarantino» spiega lei, continuando a sorridere.
«Ah, già! Sì, ero a cena da lei, quella sera, e dovevamo scegliere un film da guardare. Piace anche a te?» chiedo, stupito dal fatto che si ricordi un dettaglio così insignificante. Beh, in realtà ho poco di cui stupirmi: succede anche a me, e ho perso il conto di quante volte Liz, Matt e Chris mi hanno chiesto come faccio. Non è qualcosa che faccio, in realtà, succede e basta: probabilmente è così anche per Ashley.
Passiamo i minuti che seguono a parlare dei film di Tarantino, che a quanto pare piacciono anche a lei, e quasi non ci rendiamo conto di essere arrivati.
«Mia madre deve essere uscita» commenta Ashley dato che, dopo aver suonato il campanello, nessuno viene ad aprire. Fruga per un po'nello zaino prima di tirare fuori un mazzo di chiavi.
«Ah, oggi non le hai dimenticate!» la prendo in giro mentre lei, arrossendo leggermente, ne inserisce una nella serratura e apre la porta, richiudendola alle nostre spalle una volta che siamo dentro.
«Prendo qualcosa da bere e cominciamo, ok?» chiede Ashley, scomparendo in cucina mentre poggio lo zaino e mi siedo. Torna poco dopo, portando due bicchieri e una bottiglia di acqua gasata, che poggia sul tavolo. Dopodichè, prende il libro di biologia: prima di iniziare le faccio qualche domanda su quello che le ho spiegato l'altra volta, per essere sicuro che non abbia dimenticato niente di importante; sembra di no, così riprendo con la spiegazione, partendo da dove ci eravamo fermati.
Abbiamo iniziato da circa mezz'ora quando sentiamo la porta d'ingresso aprirsi e una voce che saluta: «Ciao, Ashley!». Ci voltiamo a guardare e vediamo Elaine che entra in casa trasportando due buste della spesa. Sembrano parecchio pesanti, così entrambi ci alziamo per andare ad aiutarla.
«Oh, ciao, Blake! Ashley non mi aveva detto che saresti venuto! No, no,non preoccuparti» cerca di protestare mentre mi saluta con un sorriso, ma vedendo che insisto mi lascia prendere una busta. Accidenti se pesa!
«Grazie, ragazzi. Lasciatele là, poi ci penso io» aggiunge, indicando la cucina.
Seguo Ashley oltre la porta a vetri e mi trovo in una stanza piuttosto piccola dalle pareti tappezzate di mattonelle bianche e coperte da mobili: un paio di credenze fissate in alto, un frigorifero, un forno e un lavandino; al centro della stanza, invece, si trova un piccolo tavolo di legno circondato da qualche sedia.
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Il Sogno di Ardarion
FantasyBlake è un ragazzo di diciassette anni, uno come tanti altri: frequenta la scuola, ha i suoi amici, e conduce una vita tutto sommato tranquilla nella piccola cittadina di Uxton. Questo fino all'ultimo giorno delle vacanze estive, quando in sogno gli...