Capitolo 22 - Liliane

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«Pronto, Raggionero?» chiede Matt, venendomi incontro e sferrandomi una pacca sulla spalla. Dietro di lui, un ragazzo con una maglietta di un rosso sgargiante gesticola animatamente sul limitare del campo da football: Chris. Si rivolge ad alcune persone sedute sugli spalti che, però, sembrano quasi vuoti rispetto al solito: molta gente che assisteva alle gare tra me e Liz deve aver deciso di tornarsene a casa, stavolta.

«Sì» annuisco, rivolgendomi a Matt e incamminandomi insieme a lui verso il solito punto di partenza, dove Liz ci aspetta. Nel farlo, continuo ad avvertire il dolore sordo al ginocchio sinistro, che non mi ha ancora abbandonato: dopo l'attacco dei lupi, io e Mike abbiamo continuato a camminare per parecchio tempo, fortunatamente senza altri incidenti, e nel giro di qualche ora la situazione è migliorata parecchio, segno che probabilmente non era niente di grave. È per questo che, nonostante il dolore non se ne sia andato del tutto, ho deciso di non dire niente agli altri e fare comunque la gara: è fastidioso, ma decisamente sopportabile. Non voglio darla vinta a Liz per una stronzata del genere.

«Lo tieni tu?» chiedo a Matt, prendendo il cellulare dalla tasca e porgendoglielo. Prima, però, controllo il display nella speranza di trovare un messaggio da Lara, qualche segno che Mike si è svegliato: niente, non c'è traccia di notifiche. Sono stato il primo a lasciare Ardarion, e come lui mi aveva chiesto non ho raccontato niente a Lara, anche se pensavo che le sue preoccupazioni fossero eccessive: dopo così tante ore senza nessuna notizia, però, inizio a credere che potesse non avere tutti i torti.

«...e non azzardatevi a chiamarla Liz, se volete tornare a casa con tutte le ossa ancora al loro posto!» esclama Chris, scatenando le risate dei ragazzi seduti sugli spalti e distogliendomi dai miei pensieri.

«Ecco che arriva anche lo sfidante! Riuscirà a interrompere la sequenza di sconfitte, o anche oggi Elizabeth gli farà mangiare la polvere? Blake Ray!» aggiunge subito dopo, indicandomi.

«Sta' zitto, Chris!» gli urlo in risposta, mentre il pubblico applaude, poi raggiungo Liz.

«Ehi!» sorride lei, salutandomi con la mano, mentre noto i suoi infiniti bracciali poggiati a terra a qualche metro di distanza. Non faccio neanche in tempo a rispondere al saluto che Matt mi sferra un'altra pacca, poi si allontana esclamando: «Vedete di farci divertire!».

Liz, intanto, mi rivolge un sorrisetto sarcastico e chiede: «Allora, non ti sei ancora stancato di perdere?».

«Finiscila, oggi sarà diverso» rispondo, porgendole la mano. È vero, il mio ginocchio non è nelle migliori condizioni, ma stavolta penso davvero di farcela: negli ultimi mesi, essere uno Spettro mi ha dato una resistenza che non credevo possibile, ad Ardarion ho camminato per ore senza la minima traccia di fatica, cosa sarà mai attraversare il campo di football di corsa? Liz sarà anche più veloce di me, ma si stancherà anche più in fretta. Spero che questo basti.

«Niente palo, stavolta» ridacchio mentre mi stringe la mano.

«Come vuoi, non ne ho bisogno» ribatte lei mettendosi in posizione. Faccio lo stesso e resto in silenzio, aspettando il solito conto alla rovescia di Chris.

«Allora ci siamo. Tre, due, uno...VIA!».

Grazie ai miei riflessi, parto molto meglio di Liz, guadagnando subito alcuni metri. Non riesco a vederla neanche con la coda dell'occhio mentre corro al massimo della velocità che riesco a raggiungere, ignorando il dolore al ginocchio. Noto subito una differenza rispetto alle gare precedenti: nonostante il mio respiro acceleri man mano che vado avanti, inspirare non mi costa quasi nessuno sforzo; inoltre, il solito dolore alla milza non accenna a comparire, neanche quando raggiungo la linea di fine campo . Mi volto rapidamente per tornare indietro, incrociando Liz che è ancora staccata di un paio di metri e ha il viso contratto in un'espressione concentrata.

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