Capitolo 16 - Origliare

36 4 1
                                    

Il rumore dei miei passi sullo stretto sentiero di ghiaia rimbomba nel silenzio mentre piccole nuvolette di condensa si sprigionano dalla mia bocca, scomparendo subito nella fredda aria del pomeriggio. Il mio sguardo si sposta lentamente da una parte all'altra mentre cammino, soffermandosi sul cielo, scuro a causa della fitta coltre di nuvole che lascia passare a fatica i raggi del sole ormai prossimo al tramonto, sui prati che si estendono ai lati del sentiero che sto percorrendo, punteggiati da un gran numero di sagome chiare poste a intervalli regolari, sui grandi alberi che, in lontananza, delimitano i confini della distesa di erba, e su Chris, che cammina davanti a me, facendomi strada. A parte le sagome lontane di alcune persone, nei prati, io e Chris siamo gli unici presenti: stamattina, quando ho deciso che dopo scuola sarei venuto al cimitero a visitare la tomba di Ashley, ho chiesto anche a Liz e Matt di accompagnarmi, dato che, non essendo presente al suo funerale, non so dove l'abbiano seppellita, ma nessuno dei due è potuto venire. Matt è parecchio indietro con lo studio, così non ho insistito quando ha detto di dover tornare a casa, mentre Liz...beh, lei decisamente non era in grado di accompagnarmi. Già stamattina, a casa sua, dopo esserci svegliati, avevo notato che qualcosa non andava: camminava in modo strano, e quando le ho chiesto cosa avesse ha parlato di un dolore a una gamba ma mi ha assicurato che non era niente di grave, dicendo che probabilmente aveva dormito in qualche posizione strana e quindi le faceva male per quello; il problema è stato quando, a scuola, a causa di quel dolore ha poggiato male il piede e ha preso una storta, cadendo dalle scale. Da quel momento non è più riuscita a poggiare il peso su quella gamba, e poco dopo l'hanno portata via. Devo assolutamente andare a trovarla, quando avrò finito qui: sono in pensiero per lei, anche se mi rendo conto che probabilmente mi sto preoccupando troppo. Voglio dire, dopotutto è solo una storta! Capita continuamente che la gente si sloghi una caviglia, non è mai morto nessuno per questo, però...non lo so, da quando Liz ha avuto quell'incidente d'auto tendo a preoccuparmi tantissimo ogni volta che succede qualcosa di simile. Sì, è vero, è passato tanto tempo dall'incidente e ormai lei sta bene, ma vederla in quelle condizioni, oggi, vedere che non riusciva a camminare per il dolore...mi ha messo paura.

Oh, insomma, basta! Le hai parlato al telefono pochi minuti fa, Blake! È tutto ok, ti ha detto che sta bene e che non è nulla di grave. Dovrà restare ferma a casa per un po', ma non le succederà niente, quindi calmati, santo cielo!

«Ci siamo quasi» dice Chris a un certo punto, spezzando bruscamente il flusso dei miei pensieri e riportandomi alla realtà. Muoviamo ancora qualche passo prima che si fermi di colpo, in maniera talmente improvvisa che quasi gli vado addosso.

«Che c'è?» gli chiedo, perplesso, dopo averlo schivato ed essermi fermato accanto a lui.

«Siamo arrivati, la tomba è lì, ma...quella non è Leah Williams?» domanda a sua volta, sistemandosi gli occhiali e strizzando gli occhi in direzione di uno dei due prati. Mi affretto a seguire il suo sguardo, rivolto verso una sagoma scura seduta sull'erba di fronte a una lapide piuttosto lontana. La distanza e la poca luce mi impediscono di esserne sicuro, ma quei capelli...

«Sì, penso di sì» annuisco, tornando a guardare Chris.

«Ah. Accidenti...ti dispiace se ti aspetto qui?» chiede lui, con un tono che lascia trasparire una certa repulsione. La cosa inizialmente mi sorprende, ma un attimo dopo mi rendo conto che è tutto regolare: si tratta pur sempre di Leah, che non ha mai fatto granchè per evitare di stare sulle palle alla gente; negli ultimi anni si è comportata in modo odioso con Chris esattamente come l'ha fatto con me, perciò non c'è da sorprendersi se lui non la sopporta. In realtà neanche io sono sicuro di sopportarla, nonostante la conversazione di due giorni fa.

«Tranquillo, non c'è problema» faccio spallucce prima di incamminarmi. Man mano che mi avvicino, sono sempre più sicuro che si tratti di Leah: non avevo pensato che avrei potuto incontrarla qui, ma ha perfettamente senso; è venuta a trovare Ashley, non è niente di strano.

Il Sogno di ArdarionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora