Eighth

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Jason

«Non mi dici niente?»

La mia smorfia passa da aseria a infastidita all'istante quando Sharon riprende a insistere per l'ennesima volta, facendo un giro lentamente davanti ai miei occhi, mettendo 9 in evidenza il fondoschiena per farsi notare appena si trova girata di spalle.

Ma il suo atteggiamento non fa altro che darmi sui nervi, tanto che stringo ancor di più il bicchiere tra le dita, iniziando a bere prima ancora che la cena sia servita.
Persino mio fratello se n'è accorto, tanto che mi lancia ogni tanto delle occhiatacce da lontano, ma invece di dargli importanza, lancio uno sguardo omicida a Sharon per farle capire di chiudere la bocca, limitandomi a risponderle con un tono freddo e rauco:

«No.»

Il sorriso le muore sulle labbra quando le volto all'improvviso le spalle, avvicinandomi al mio tavolo prenotato a un paio di passi di distanza e lasciandola alle spalle senza pensarci due volte.

Sharon è la stessa donna sexy e pronta a farsi scopare quando e dove voglio, da sobrio o ubriaco, ma odio quando inizia a fare l'appiccicosa del cazzo, come se tutto quello che c'è tra me e lei non fosse solo un patto per tenere le due aziende insieme.

«È una festa per tuo nipote.» -mio fratello mi riprende appena prendo posto al suo fianco, costringendomi a lanciargli un'occhiataccia.
Non ho mai trovato John più odioso in vita mia che in questi mesi.

Non capisco come faccia a non incazzarsi con sua moglie per non avergli raccontato di aspettare un figlio fino a quando non se n'è accorto lui stesso.
Dice che la moglie voleva fargli una sorpresa e dirglielo il giorno del suo compleanno, ma non mi fido di quella donna e sono certo che stesse tramando qualcosa alle spalle di mio fratello, anche se John è troppo ingenuo per credere che Maddie possa essere capace di tramare alle sue spalle.

«Non una discoteca per ubriacarti...» - aggiunge dopo un paio di secondi, mentre poggio le spalle allo schienale della sedia e do una rapida al neonato che porta ancora tra le braccia, portandomi ad assumere una smorfia di fastidio, che mi affretto a nascondere quando il bambino spalanca gli occhi minuti per guardare nella mia direzione.
La mia espressione passa da incazzata a seria lentamente, mentre corrugo la fronte e alzo un angolo della bocca verso l'alto appena vedo il neonato mettere il broncio e gonfiare le guance pallide.

«... per dimenticarti di Channelle.»-sussurra con un tono ancor più severo, ma solo al sentir pronunciare il suo nome alzo gli occhi di scatto per incrociare il suo sguardo, sentendo le pupille iniziare a irrorarsi di sangue.

«Che cazzo dici?»-chiedo tra i denti con un tono rauco, stringendo il vetro del bicchiere tra le dita per la rabbia, continuando a costringere me stesso a disprezzare quella donna.

Convinco me stesso di odiarla come non ho mai odiato nessuna prima d'ora, trovando ogni tanto un motivo per farlo.

È una fottuta ragazzina!

Lo è sempre stata e sono sicuro che non sia cambiato nulla, anche se non l'ho nemmeno riconosciuta l'ultima volta che l'ho vista.

I muscoli del mio collo si contraggono così tanto che mi sembra di soffocare, mentre la sua immagine compare davanti ai miei occhi, ma non come mi aspettavo di rivederla.

Non indossava una di quelle odiose felpe, ma un cazzo di vestito che le lasciava le spalle scoperte, così minute che non ci ho messo molto a capire che è dimagrita.

I suoi capelli.

Aveva tagliato i suoi fottuto capelli, porca puttana!

Al solo pensiero ringhio per la frustrazione, attirando di nuovo l'attenzione di mio fratello, che questa volta mi guarda con uno strano sorriso sulle labbra, scuotendo la testa nell'esatto momento in cui faccio per portare il bicchiere colmo di vino alle labbra e buttarlo giù tutto d'un fiato, ma prima ancora che il liquido bagni la mia bocca, mi fermo all'istante quando Maddie si siede vicino a mio fratello e apre bocca all'istante:

«Channelle è qui.»-la sento sussurrare vicino all'orecchio di mio fratello, che si affretta a fare un cenno a mio padre, seduto in fondo al tavolo insieme a sua moglie.

Alle parole della moglie di mio fratello alzo la testa di scatto verso il portone d'ingresso, fermando il bicchiere a mezz'aria e stringendolo con così tanta forza che le mie noche diventano bianchissime.

Le mie pupille si dilatano e il mio petto inizia a fare su e giù pesantemente quando i miei occhi finiscono sulla sua figura, nell'esatto momento in cui spalanca il portone e mette piede nel ristorante.

Ogni singolo muscolo del mio corpo si contrae quando la vedo togliersi il cappotto per darlo a un cameriere, mettendo in mostra le sue curve delicate, fasciate dal tessuto leggero di un abito bianco e stretto al suo corpo, in un modo tale da non lasciare nulla alla mia immaginazione.

Le sue spalle oggi sono coperte da sottili bretelle che poggiano sulle sue clavicole ben evidenti, portandomi a stringere le dita della mano libera in un pugno per convincere me stesso che non sia fottutamente bella stasera.

«Forse il vino non fa effetto.»

Serro la mascella quando il coglione al mio fianco riprende a parlare, ma i miei occhi risalgono sempre più in alto, passando dal suo mento delicato alle sue piccole labbra, nascoste dietro un rosso così invitante che mi trattengo con tutte le forze dall'immaginare di morderle con forza in questo momento.

«Fa schifo.»- dico con un tono abbastanza freddo, tanto da richiamare l'attenzione di mio fratello e far ridacchiare Sharon, che solo ora mi accorgo aver preso posto al mio fianco, mentre la sento poggiare una mano sulla mia spalla.

«Hai ragione.»-sussurra contro il mio deltoide, approfittando del fatto che ho insultato la mia ex per ridacchiare di nuovo.
«Sembra uno scheletro.»-aggiunge subito dopo, mentre i miei occhi continuano a rimanere fissi sulla figura della donna in piedi davanti all'ingresso.

Quando quel pedofilo ha detto che sarebbe ritornata ho immaginato di rivederla con addosso uno dei suoi banali cardigan e i capelli lunghissimi raccolti in un tubino così disordinato da sembrare che si è appena svegliata.
Invece... fa schifo.

Fa schifo. Perché è diventata una puttana come tutte le altre...

Con la stessa rabbia che fa ribollire il sangue nelle mie vene, sposto gli occhi dalla sua bocca ai suoi occhi chiari, messi ancor più in risalto dal nero che circonda le sue palpebre.

Ma non mi guarda.

Guarda chiunque tranne che nella mia direzione, come se non si fosse accorta della mia presenza o non le importasse di avermi a pochi metri di distanza, il che non fa altro che infastidirmi, tanto che assumo una smorfia scocciata all'istante e distolgo gli occhi dalla sua figura, girando la testa verso la donna al mio fianco quando la vedo disperatamente cercare di avere la mia attenzione, iniziando a sistemare la mia cravatta come se non fosse già perfettamente al suo posto.

Ma al suo gesto sospiro pesantemente, lasciandola avvicinarsi al mio viso e approffittare della vicinanza per lasciare un rapido bacio sulle mie labbra, al che mi affretto a girare di nuovo la testa verso il portone d'ingresso, come se non volessi perdere la sua reazione per essere stata baciata da Sharon, ma la rabbia si impossessa di nuovo di me quando vedo che continua a non guardarmi.

Il suo vestito stretto fa capire che è davvero diventata uno scheletro, ma al solo pensiero che il suo corpo non è più come l'ho memorizzato nella mia testa per tutte le volte in cui Channelle è stata nuda davanti ai miei occhi.

Conosco ogni singolo centimetro della sua pelle, ogni neo, ogni macchia, ogni imperfezione stampata sulla sua pelle pallida, ma il suo fisico ora è diverso.

Lei è diversa.

È così serena e menefreghista mentre si guarda intorno con nonchalance, che bestemmio mentalmente pur di non fare altro davanti ai presenti, ma la mia smorfia passa da incazzata a perplessa in un millesimo di secondo quando sposto lo sguardo alle sue spalle appena il portone viene di nuovo spalancato, nell'esatto momento in cui Sharon apre di nuovo bocca:

«Che ci fa mio fratello qui?»

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Ex 2 // In Love With My Ex (SECONDO LIBRO) //  Sequel Di 'Ex'- New Adult Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora