Jason'È il mio fidanzato.'
La sua voce allegra si ripete nella mia testa anche se stringo i denti con forza e serro la mascella, afferrando le spalle di Sharon tra le dita lunge per aumentare la presa.«Ah! Fai piano!»
L'unico caso in cui mi piace la voce fastidiosa di Sharon è quando la sento urlare dal piacere, mentre spingo violentemente tra le sue chiappe senza badare alle sue parole, fino a quando non vengo dentro il profilattico e sento finalmente la mia intimità rilassarsi, svuotandosi del tutto mentre mi allontano dal suo corpo.
«Sei un animale.»-la sento lamentarsi alle mie spalle, mentre si aggrappa al bidè del bagno, prendendo dei forti respiri mentre vede le sue cosce sporcarsi di un liquido biancastro, ma invece di passare un secondo in più in sua compagnia, mi affretto a buttare il preservativo per terra e spalancare la porta del bagno.
«Ti aspetto qui all'ora di pranzo.»-la sento urlare a fatica dall'interno, facendomi assumere una smorfia di fastidio e lasciare il bagno alle spalle senza risponderle, per poi portare le mani all'altezza del mio collo per aprire il primo bottone e riempire i polmoni d'aria, continuando ad avere quella fottuta sensazione di soffocamento mentre mi avvio verso il mio ufficio prima che qualcuno si accorga della mia assenza.
Stringo le dita in due pugni e serro la mascella per la rabbia, minacciando con gli occhi chiunque dei miei dipendenti che prova a rivolgermi la parola stamattina, per far capire a tutti di non venire a rompermi il cazzo oggi.
'È il mio fidanzato.'
Ringhio a bassa voce quando il suono della sua fottuta voce si ripete nella mia testa, iniziando a echeggiare e mandare a puttane il mio cervello per l'ennesima volta da ieri sera, come se scopare Sharon per la seconda volta oggi non bastasse per togliere quelle cazzo di parole dalla testa!
Senza nemmeno accorgermene il mio petto inizia a fare sù e giù rapidamente, mentre cerco di trattenermi dal lasciare l'azienda per raggiungere quel coglione e spaccargli la faccia come ho iniziato a fare l'ultima volta che mi ha rivolto la parola, ma mi vermi ai miei passi e ogni singolo muscolo del mio petto si contrae quando alzo lo sguardo verso il mio ufficio.
Mi pietrifico sul posto appena i miei occhi finiscono sulla sua figura, perdendo all'istante la mia smorfia incazzata quando la vedo in piedi davanti alla mia scrivania, girata di lato per darmi modo di vedere il profilo delicato del suo volto, con le guance così gonfie da sembrare una bambina incazzata, con una coda alta e ordinata.
'È il mio fidanzato.'
Ritorno alla realtà all'improvviso e mi affretto a stringere di nuovo le dita in due pugni per la rabbia, per poi riprendere a camminare verso il mio ufficio a passo felpato.
«Porca puttana!»- sussurro tra i denti, passando una mano tra i capelli gettati indietro per la frustrazione, per poi spalancare la porta dell'ufficio in un gesto talmente rapido che si accorge della mia presenza solo quando apro bocca per urlare contro:
«Che cazzo ci fai nella mia azienda?!»-il tono della mia voce è così freddo che per un millesimo di secondo mi sembra di vederla assumere un'espressione spaventata, mentre si gira di scatto nella mia direzione con gli occhi dilatati, per poi affrettarsi a riprendere la sua smorfia incazzata e guardarmi con un misto di rabbia e menefreghismo da farmi ribollire il sangue nelle vene:
«A rispettare il mio contratto.»-dice con un tono talmente monotono e sereno che i muscoli del mio collo iniziano a gonfiarsi di nuovo per soffocarmi ancor di più, mentre mi anticipa di nuovo, continuando a guardarmi dritto negli occhi con il suo sguardo vuoto:
«Per poco.»-si sofferma su ogni singola sillaba per farmi capire che nemmeno a lei piace avermi davanti in questo momento, ma alle sue parole mi affretto a ribattere tra i denti, incamminandomi nella sua direzione lentamente e con un'espressione infuriata in volto, sospirando pesantemente appena mi ritrovo abbastanza vicino a lei da guardarla dall'alto e afferrare il suo gomito tra le dita in una presa forte.
Persino con i tacchi è bassa, ma faccio una smorfia di fastidio quando il profumo della sua pelle arriva dritto alle mie orecchie... ma non è il suo profumo.
«Ritorna da dove sei venuta, ragazzina.»- dico tra i denti, con un tono così rauco da farle assumere una smorfia seria, mentre alza lentamente la testa per guardarmi dal basso, trovando il coraggio di incrociare i miei occhi e resistere alla presa della mia mano, che diventa talmente forte che le mie noche diventano bianche intorno al suo gomito senza che riesca a controllarmi.
La mia smorfia passa da incazzata a perplessa lentamente, mentre la vedo avvicinarsi al mio viso senza pudore, così tanto che dopo un paio di secondi i sospiri caldi che escono dalle sue narici si mescolano alle mie e la sua fottuta bocca rossissima è sul punto di sfiorare le mie labbra.
«Non mi fai paura, Jason.»-dice con una voce così fredda da costringermi ad aumentare ancor di più la presa al suo gomito, ma quando per un millesimo di secondo mi sembra di vederla assumere un'espressione addolorata, mi affretto a lasciarle il braccio, nell'esatto momento in cui riprende a parlare con la stessa voce monotona:
«Mi fai solo schifo.»
Preme le labbra in una linea dura e mi fissa dritto negli occhi con due pozzanghere più vuote di prima, come se la mia vicinanza non le facesse alcun effetto, ma quando realizzo le sue parole il sangue smette di scorrere nelle mie vene e la mia smorfia seria diventa talmente perplessa da accorgermi del fatto che fa un passo indietro solo quando il suo profumo si allontana dalle mie narici, per poi vederla sorpassarmi e incamminarsi alle mie spalle, con il rumore degli odiosi tacchi che echeggiano nel mio ufficio, insieme alle sue parole che rimbombano nella mia testa.
'Mi fai solo schifo.'
Instagram: ema_8570
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Ex 2 // In Love With My Ex (SECONDO LIBRO) // Sequel Di 'Ex'- New Adult
ChickLit«Sei...» - inizia a balbettare con un tono basso, guardandomi dalla testa ai piedi con lo stesso cipiglio, per poi concludere con un tono pieno di sorpresa, come se se ne fosse accorta solo ora: «Cambiata.» «Già.»-riesco a sussurrare, abbassando l...