Nineteenth

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Jason

«Per far ingelosire Sharon.»-ringhio con un tono indifferente quando la vedo prendere posto dietro la sua scrivania, voltandomi le spalle come se la mia presenza non le facesse né caldo né freddo.

Socchiudo gli occhi quando la vedo alzare la testa di scatto in alto, guardandomi con la coda dell'occhio mentre le sue guance si gonfiano per farle assumere una smorfia infastidita.

Al suo atteggiamento corrugo la fronte, per poi passare la lingua tra le labbra secche per il freddo, continuando a guardarla dall'alto mentre mi avvicino lentamente alle sue spalle, trattenendomi dall'assumere un'espressione divertita e limitandomi ad alzare l'angolo della bocca in alto quando la sento deglutire rumorosamente e continuare a fissare lo schermo del computer di fronte a lei, come se stesse veramente guardando la lista di cifre di fronte a lei.

Senza pensarci due volte e senza badare alla presenza di Sharon che davvero ci guarda dalla parte opposta del corridoio, mi piego alle spalle di Channelle, abbassando il petto all'altezza della sua sedia, per poi allungare entrambe le braccia ai lati del suo corpo e poggiare il palmo delle mani sul legno della sua scrivania.

Non è mai stata con Mikael.

Non si è mai lasciata toccare da quel rincoglionito in tutti questi mesi. E da nessun altro.

Non si è fatta sfiorare la sua pelle delicata da nessun altro che non fossi io, anche dopo aver saputo che mi sarei fidanzato con un'altra... e anche se viveva a chilometri di distanza da me.

Al solo pensiero non ci penso due volte prima di allargare le labbra in un sorriso sincero e abbassare la testa all'incavo del suo collo, lasciando le sue ciocche morbide e profumanti solleticare la mia guancia e incastrarsi nella mia barba appena accennata.

Approfitto del fatto che è completamente paralizzata per trascinare sulla scrivania la mia mano destra, portandola vicino alla sua, che in questo momento stringe il mouse tra le piccole dita.

«È bello vederla incazzare, vero?.»-sussurro sulla sua spalla coperta da una ridicola pelliccia che vorrei strapparle di dosso e buttarla fuori dalla finestra in questo momento, mentre la vedo perdere la sua smorfia incazzata lentamente e assumere un'espressione spaventata, per poi riprendere a guardarmi di sottecchi quando la mia mano è talmente vicina alla sua da permettermi di allungare il pollice sul suo polso e inzire ad accarezzarla lentamente.

Dovevo capirlo dal momento in cui ha detto che Mikael era il suo fidanzato che stava mentendo, dato che quel bastardo non aveva nemmeno il coraggio di guardarla negli occhi davanti a me.

Ha detto di stare con lui per farmi fottere il cervello e uscire fuori di testa.

Voleva giocare con me per farmi ingelosire, la ragazzina...
Ma non sa in che cazzo di guai si è messa.

«Forse sta funzionando.»-insisto, questa volta sospirando aria calda alla base del suo orecchio e inspirando l'odore di vaniglia della sua pelle, per la prima volta non nascosto da quei cazzo di profumi costosi.
Approfitto di nuovo del fatto che è ancora pietrificata per riempire le narici della sua essenza, ma appena affondo la punta del naso sotto l'angolo della sua mandibola si affretta a girare la testa di lato e ritornare alla realtà.

Al suo gesto improvviso porto il labbro inferiore tra i denti, alzando entrambe le sopracciglia con fare arrogante appena incrocio i suoi fottuti occhi, circondati da una linea nera che la rende più aggressiva, anche se la sua espressione incazzata in questo momento la fa sembrare una bambina offesa, con le guance gonfie e rosse per la rabbia e l'imbarazzo contemporaneamente.

«Jason... »-inizia a balbettare con un finto tono severo, come se non le piacesse che il mio petto ora è completamente adeso al suo e che i miei pettorali spingono contro le sue piccole scapole.
Il suo sguardo freddo sorregge i miei occhi divertiti, facendomi notare che non le piace affatto l'idea di essere usata per far ingelosire Sharon, quindi mi preparo a vederla uscire fuori di testa e tirarmi un pugno come ha fatto con la sorella di Mikael, pronto a scoppiarle a ridere in faccia per farle capire che ci sono solo io nella fottuta testa di questa bambina.

Solo io.

Ma gli angoli della mia bocca si piegano verso il basso e assumo un'espressione seria quando in un millesimo di secondo quando la vedo avvicinarsi all'istante al mio viso, alzando il mento in alto senza muoversi dalla sua sedia e mantenendo la stessa smorfia incazzata in volto, ma capisco le sue intenzioni solo quando in un gesto rapido spinge la sua piccola bocca contro la mia, incollando le sue labbra caldissime alla mia bocca gelida, con così tanta forza che un gemito strozzato scappa dalla mia gola all'improvviso, mentre mi affretto a riaprire gli occhi per guardare da vicino le sue palpebre chiuse.

I muscoli del mio petto si contraggono all'istante contro le sue spalle minute, mentre mi affretto a stringere tra le dita il suo piccolo polso, che fino a poco fa accarezzavo delicatamente con il pollice.

La sua bocca è così bollente che stringo le dita dell'altra mano in un pugno per raccogliere tutte le forze in me e staccarmi dalle labbra morbide di questa bambina prima che sia troppo tardi e non riesca a fermarmi

Il cuore continua a tremare così forte nel mio petto che mi sembra di essere sul punto di andare in iperventilazione, quindi aumento la stretta intorno al suo polso con rabbia, pur continuando a fissare la sua fronte corrugata e i suoi occhi chiusi, minacciandola di allontanarsi dalle mie labbra, dato che tutto quello che riesco a fare in questo momento è succhiare la sua bocca calda per tenerla stretta tra le mie labbra e riscaldare la mia bocca con il calore che emana la sua.

Il mio respiro accelera al punto che il mio petto inizia a muoversi su e giù appena sento che le sue labbra smettono di esercitare troppa pressione contro le mie, ma appena sento che sta per fare indietro con il viso, mi afretto a spingere in avanti il mento per continuare a rischiare le sue labbra.

Cazzo, Channelle!

Mi sta facendo uscire fuori di testa per un fottuto bacio a stampo!

Sospiro pesantemente sulla sua guancia ancora gonfia per la rabbia, per poi chiudere gli occhi con forza e stringere di nuovo il suo pugno in una  presa ferrea, per poi staccarmi dalla sua bocca all'istante e raddrizzare la schiena per fare un passo indietro e allontanarmi dal suo corpo minuto, imprecando tra me e me e passando la mano tra i capelli per la frustrazione.

«Ora ha funzionato.»-la sento sussurrare con lo stesso tono freddo di poco fa, mentre porta una mano all'altezza delle labbra, passandovi  il dorso della mano sopra come se così potesse eliminare ogni singola traccia delle mie labbra sulla sua bocca, mentre con una rapida occhiata verso l'ufficio di Sharon noto che ha ragione, dato che la stanza è vuota, ma il gesto della sua mano cambia la mia espressione da frustrata a minacciosa in un millesimo di secondo, tanto che serro la mascella e indurisco lo sguardo, per poi avvicinarmi di nuovo alle sue spalle.

Il sangue inizia a ribollirmi nelle vene per la rabbia e smetto di collegare il cervello alle mie azioni quando la vedo alzare di nuovo la testa in alto, questa volta leggermente perplessa, ma non le do il tempo di replicare che mi abbasso di nuovo alla sua altezza, afferrandole il mento tra il pollice e l'indice per poi incollare di nuovo le sue labbra alle mie, ma questa volta passandovi la punta della lingua sopra per lasciarvi una scia fredda bagnata, per poi risucchiare di nuovo la sua bocca tra le labbra in un semplice bacio a stampo, per farle capire che non si libererà mai del mio sapore. Non si libererà mai di me.

Appena si accorge del mio gesto si affretta a serrare le labbra in una linea dura con rabbia, pronta a insultarmi nel peggiore dei modi, ma la anticipo di nuovo, aumentando la presa al suo mento per sussurrare contro la sua bocca con un tono gelido:

«Non firmerò quel contratto, Channelle.»




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