Ninth

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«Sono qui, davanti all'entrata.»-cerco di calmare mia sorella appena la sento urlare dall'altra parte della linea, mentre indico con l'indice a Mikael il grande edificio di fronte a me, con la grande scritta 'SpicyFrancy' sull'entrata principale.

«È da mezz'ora che ti aspettiamo.»-continua a lamentarsi come se non le avessi appena detto di essere già arrivata, quindi non ci penso molto prima di sospirare e allontanare il telefono dall'orecchio e chiudere la chiamato, approfittando del fatto che smette di parlare.

Conosco ogni angolo di Miami, ma non credo di essere mai entrata in questo posto, e nemmeno Mikael sembra esserci mai stato.
Alzo la testa rapidamente al mio fianco quando mi accorgo che il mio amico mi affianca.
I suoi ciuffi biondi cadono sulla sua fronte imperlata di sudore, così tanto che capisco di non essere l'unica con il cuore in gola in questo momento.

La sua smorfia passa da spaventata a rilassata quando si accorge che sto fissando il suo profilo per capire se è sicuro della decisione che abbiamo preso, ma premo le labbra e cerci di convincere me stessa che non si è pentito di nulla quando un sorriso a trentadue denti compare sul suo viso, mentre i suoi occhi azzurri guardano dritto nei miei per rassicurarmi a riprendere a camminare.

Non so per quale motivo stia facendo tutto questo.
Forse è davvero un grande amico, ma fingere davanti a tutti di essere il mio ex e supportarmi a togliere un bambino dal grembo mi portano a chiedere se provi ancora qualcosa per me.
Ho cercato di tenerlo lontano all'inizio, ricordando il bacio che mi ha dato davanti a tutti, ma Mikael mi ha rassicurato che non pensa a me come una donna con cui flirtare, ma solo un'amica... e una dipendente di cui la sua azienda non può fare a meno, quindi non ci ha pensato due volte prima di accompagnarmi a Miami e prendere quella maledetta firma da suo padre e da quel bastardo del mio ex.

Non so quanto rimarrò a Miami, ma mostrerò così tanto odio a quello stronzo che non ci metterà molto prima di mandarmi di nuovo a New York, anche se sono sicura che già voglia farlo.

Deglutisco rumorosamente quando faccio un passo in avanti e lascio Mikael alle spalle, riprendendo a guardare di fronte a me quando poggio la mano sulla maniglia della porta per spingerla rapidamente, prima che possa cambiare idea e tornare indietro nella macchina del mio amico.

Socchiudo gli occhi quando le luci abbaglianti del ristorante illuminano le mie pozzanghere, mentre un cameriere vestito tutto in nero mi affianca e allunga una mano nella mia direzione, costringendomi a togliere lentamente il cappotto pesante, anche se non perdo occasione di girare gli occhi nella gigantesca sala del ristorante, che immagino Bartol abbia prenotato solo per mia sorella e suo figlio, ma tra tutte le facce che riesco a riconoscere tra quelli che mi stanno fissando in questo momento, quella di Maddie è la prima che riesco a beccare, mentre alza una mano e muove le dita per richiamare la mia attenzione.

Se le mie mani stanno tremando per l'imbarazzo di essere al centro dell'attenzione, il mio respiro rallenta per la rabbia al ricordo di dover passare il resto della serata in compagnia delle persone che più odio,  persino il piccolo nipotino, che ogni volta che mi gaurda sembra volermi ricordare di essere incinta di quasi cinque mesi di quel bastardo.

Trattengo me stessa con tutte le forze dal guardare nella sua direzione, anche se è facile riconoscerlo tra mille, dato il suo fisico possente e i muscoli che saranno sul punto si strappare la sua camicia per quanto sono gonfi.

Infatti con la coda dell'occhio mi accorgo di come il suo petto sia fasciato da una stretta camicia bianca che gli dà l'aspetto di un proprietario miliardario, così come i suoi capelli, anche stasera portati all'indietro in modo ordinato, ma distolgo le pozzanghere all'istante quando mi accorgo che le sue labbra si incollano a quelle della sua fidanzata all'improvviso, facendo tremare ancor di più le mie mani, ma questa volta per la voglia di correre nella loro direzione e tirargli uno schiaffo in pieno viso per la sua stronzaggine, per poi strappare i capelli alla donna al suo fianco per aver appena baciato il mio ex spudoratamente davanti ai miei occhi.

Il mio petto inizia a fare su e giù rapidamente, mentre sposto gli occhi dappertutto, tranne che verso i due bastardi a pochi passi da me, ma appena sento il mio cuore iniziare a battere all'impazzata e inizio a pensare che sia meglio tornare indietro, una voce famigliare cerca di tranquillizzarmi alle spalle:

«A testa alta, Channelle.»

Mikael sembra avermi letto nel pensiero, facendomi rendere conto della sua presenza e delle parole che sussurra vicino al mio orecchio solo quando poggia una mano sulle onde di capelli che coprono le mie spalle, spingendomi con il palmo della mano per incoraggiarmi a fare un passo in avanti:

«Ci sono io con te.»-continua a sussurrare con un tono pieno di conforto, tanto che costringo me stessa a prendere un forte respiro e tranquillizzarmi, facendo di tutto pur di non guardare nella direzione del mio ex e della sua donna, o verso Bartol e sua moglie... O verso il bebè che John stringe tra le dita proprio di fronte a me.

Alzo il mento con un sorriso tirato verso la persona più innocente in questa sala, al che mio cognato allarga il suo sorriso accogliente, per poi fare per salutare anche mia sorella, ma alzo gli occhi al cielo quando vedo che mantiene lo sguardo fisso su Mikael mentre prendiamo posto di fronte a lei e suo marito.

Non è l'unica sorpresa dalla presenza di Mikael, dato che gli occhi di tutti i presenti intorno al tavolo è rivolto verso di lui e sembrano essersi completamente dimenticati della mia presenza.
Di sottecchi mi accorgo che persino Sharon guarda il fratello con una smorfia interrogatoria, ma il cuore mi sale in gola quando vedo di nascosto Jason fissare Mikael al mio fianco con uno sguardo talmente minaccioso da farmi pentire all'istante dello stupido piano che Mikael mi ha proposto.
I suoi occhi neri diventano talmente scuri che mi viene la pele d'oca al solo pensiero che possa fare del male al mio amico in questo momento, dato che la sua mano stringe con così tanta forza un bicchiere di vetro che non mi sorprenderei se da un momento all'altro si rompesse nel suo palmo gigantesco.

«Non sapevo che portavi con te un amico, tesoro.»-Maddie inizia a ridacchiare dopo un paio di secondi, senza riuscire a tenere la bocca chiusa come mi sarei aspettata, ma metto insieme tutte le forze e riporto lo sguardo in avanti per mentire spudoratamente davanti a tutti:

«Non è un amico.»-riesco a dire con un filo di voce, anche se sembra che tutti abbiano sentito, dato che il silenzio inizia a regnare intorno al tavolo.

Alle mie parole mia sorella spalanca leggermente le pupille, spostando gli occhi da me all'uomo al mio fianco più volte, ma senza interrompermi prima che concluda con una voce più sicura e col mento alto come Mikael mi ha insegnato, questa volta trovando il coraggio di spostare gli occhi da quelli di Maddie alle pozzanghere scure del mio ex, trattenendomi dal muovere un ciglio e distogliere lo sguardo quando noto che mi sta fissando dritto negli occhi, come se volesse trapassarmi l'anima per la rabbia, con la stessa espressione omicida e spaventosa con cui guardava Mikael poco fa, ma la sua smorfia minacciosa svanisce all'istante quando apro finalmente bocca con le sue pozzanghere fisse nelle mie:

«È il mio fidanzato.»

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Ex 2 // In Love With My Ex (SECONDO LIBRO) //  Sequel Di 'Ex'- New Adult Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora