Thirteenth

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Lancio un'occhiata di sottecchi a Kristen appena metto piede nella grossa sala piena di modelle, cercando di capire se sa già qualcosa su quello che ho fatto poco fa a sua nipote, ma quando un grosso sorriso si forma sulle sue labbra e mi fa segno di avvicinarmi con una mano, tiro un sospiro di sollievo.

So che non ha una grande simpatia per Sharon, a differenza del legame che la unisce a Mikael, ma è pur sempre sua zia, e non le piacerebbe sapere che una pazza ha preso a pugni la figlia di suo fratello.

Per quanto cerchi di fingere un sorriso, un misto di rabbia e delusione continuano a tormentarmi dentro, mentre la scena di poco fa si ripresenta davanti ai miei occhi:

«Volevo tirarle uno schiaffo da tanto.»-la sento ridacchiare appena mi avvicino al suo fianco, ma questa volta continuando a guardare le sue modelle muoversi sulla passerella di marmo scuri luccicante, probabilmente facendo una delle prove che Kristen richiede prima della sfilata vera e propria.

Alle sue parole sospiro pesantemente, capendo che in questo posto le informazioni arrivano dall'ultimo al primo piano del grattacielo molto in fretta.

«Ma la tua idea è stata migliore.»-aggiunge subito dopo, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Per quanto mi stia difendendo in questo momento, le sue parole non mi fanno sentire meglio, e nemmeno il modo in cui Alison mi sorride da lontano, appena incrocia i miei occhi.

La maledico mentalmente quando esce dalla fila di modelle che camminano in armonia una dietro l'altra, mentre scende dalla passerella in modo così goffo da rischiare di inciampare sui suoi stessi tacchi, mentre corre nella mia direzione a passo felpato, al che mi affretto ad allungare il braccio verso la mano della stilista al mio fianco, rubandole per la seconda volta il gigantesco bicchiere di plastica colmo di liquido caldo e marrone, per poi gettare la testa indietro con la speranza che possa aiutarmi a sentire meglio:

«Da quando ti piace il caffè?»-chiede con un tono dubbioso, spostando lo sguardo dai suoi abiti addosso alle modelle ai miei, con un'espressione così confusa che per un attimo mi dimentico di quello che è appena successo nel mio ufficio e il cuore mi sale in gola al tentativo di trovare una valida giustificazione, ma appena faccio per aprire bocca Alison si piazza tra me e Kristen, afferrando le mie spalle con le sue mani con così tanta forza da portarmi a spalancare gli occhi:

«Non so cosa cazzo hai fatto alla mia vecchia amica...» - sussurra guardandomi con un'espressione elettrizzata e sbalordita allo stesso tempo, per poi concludere con una voce piena di orgoglio:

«Ma adoro la nuova Channelle!» - esulta, per poi stringermi tra le braccia in un abbraccio talmente forte da aumentare il mio stimolo di vomitare.

Deglutisco rumorosamente e la lascio togliermi il respiro, ma quando l'odore troppo forte del suo profumo arriva dritto alle mie narici e sento il mio stomaco iniziare a tremare, mi affretto ad allontanarmi in un gesto rapido, portando una mano davanti alla bocca quando mi sembra di essere sul punto di buttare fuori il caffè che ho appena ingerito, al che Kristen si affretta a prendere la parola:

«Channelle?»- il suo tono preoccupato mi porta a voltare le spalle a entrambe, mentre Alison aggiunge subito dopo:

«Stai bene?»- chiede, facendo un passo alle mie spalle per poggiare una mano sulla mia schiena, al che di nuovo faccio un passo in avanti:

«No.»-ammetto quando capisco che non posso nascondere la mia nausea alle due alle mie spalle, quindi mi affretto a trovare una giustificazione credibile... per ora:

«Non ho fatto colazione.»- riesco a dire quando finalmente i coniati di vomito cessano di tormentarmi e trovo le forze di riaprire gli occhi, mentre immagino le due alle mie spalle scambiare strane occhiate, ma prima di sentirmi male davanti a loro mi affretto a stringere il bicchiere di plastica tra le dita e concludere con un tono basso, senza voltarmi di nuovo verso di loro:

«Ritorno a casa.»

Prima che una delle due apra bocca per salutarmi mi affretto a riprendere a camminare, sbattendo la punta dei tacchi per terra mentre mi incammino verso l'uscita, ma appena l'aria fredda entra a contatto con la mia pelle, riesco a beccare con gli occhi al macchina di Mark da lontano nello stesso posto in cui mia sorella si è fermata stamattina, ringraziando mentalmente quell'uomo per aver letto i miei messaggi.

La pioggia che continua a bagnare le strade di Miami mi costringe a stringermi nel cappotto, mentre mi dirigo verso la vecchia Jeep Renegade, lasciando i miei capelli bagnarsi dalle gocce fredde, come se potesse aiutarmi a mettere ordine tra i miei pensieri e fingere che la mia vita non sia un casino irreparabile, ma nell'esatto momento in cui prendo posto affianco a Mark e sforzo un sorriso per salutarlo, il telefono inizia a vibrare nella tasca della mia piccola borsa, facendomi venire un'improvvisa voglia di lanciarlo fuori dal finestrino appena Mark accende il motore.

Tiro un sospiro di sollievo quando mi accorgo che è solo un messaggio, facendo di nuovo una smorfia di fastidio quando noto che è da parte di Maddy:

'Mi serve il tuo aiuto! Stasera devi venire da me a fare compagnia a tuo nipote, John vuole portarmi fuori... Ti prego!'

Spalanco gli occhi appena finisco di leggere, ma il mio respiro torna ad essere normale quando leggo il continuo del suo messaggio.

'Non spaventarti, John sta contattando anche una babysitter... Ma con te qui mi sento più sicura.'

«Qualcosa non va?»- la voce di Mark mi fa ritornare alla realtà, costringendomi a gettare la testa indietro per la frustrazione:

«Mia sorella.»-gli faccio capire con un tono stanco, al che lo sento raddrizzare la schiena di scatto, per poi schiarirsi la voce:

«Va.. Va tutto bene con tua sorella?» - chiede con una voce bassa e quasi preoccupata, al che sorrido per la tenerezza che mi fa quest'uomo, girando lentamente la testa dalla sua parte.
Sa che tra mia sorella non scorre buon sangue. Sa anche che non mi piace parlare di lei, ma continua a farlo pur sapendo quanto mi infastidisce.

«Possiamo cambiare discorso?» - non riesco a trattenermi dal ridacchiare, ma il sorriso mi muore sulle labbra quando lo vedo alzare le spalle e cambiare argomento per accontentarmi:

«Com'è andato il tuo primo giorno di lavoro?»- chiede, ma non lo lascio finire che mi affretto a rispondere con una voce fredda e monotona alla domanda di prima:

«Mia sorella è la stronza di sempre.»

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Ex 2 // In Love With My Ex (SECONDO LIBRO) //  Sequel Di 'Ex'- New Adult Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora