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La proprietà è enorme e il prato in gran parte inselvatichito. La casa è una villetta coloniale bianca di due piani. Nonostante sul fianco opposto della collina ci sia l'autostrada, sembra sorgere nel bel mezzo del nulla. Dalla finestra della cucina si scorge il bagliore di una luce. Una vecchia altalena arrugginita è immobile sotto un melo

Barcollo per qualche istante e rischio la caduta ma Nico mi acchiappa in tempo, mi accascio a terra sentendo le forze mancare quasi completamente. Intanto signora O'Leary barcolla a sua volta

Io: grazie -mormoro mentre la signora O'Leary spalanca la bocca irta di denti aguzzi in uno sbadiglio che potrebbe spaventare un T-Rex, quindi gira su se stessa e si accascia di peso, facendo tremare il terreno

Percy: come avete fatto?

Nico: questione di pratica. Un paio di volte ho sbattuto contro un muro. E qualche altra sono finito in Cina per sbaglio

Io: io sono finita in Italia

La signora O'Leary comincia a russare e se non fosse per il chiasso del traffico alle nostre spalle, sono sicura che potrebbe svegliare tutto il vicinato

Percy: hai bisogno di riposarti? -chiede a Nico

Nico: la prima volta che ho viaggiato nell'ombra, sono rimasto svenuto per una settimana. Ora mi stordisce lievemente, ma riesco a farlo anche più di un paio di volte a notte. La signora O'Leary invece per un po' non andrà da nessuna parte

Io: non parlarmene, io sono rimasta svenuta solo per un paio d'ore ma sarebbe stato di più se non fossi stata immersa in acqua. Io però non uso molto spesso questo mezzo e mi ha svuotata delle mie energie. Voi andate, io rimango qui con la signora O'Leary

Nico: sicura...?

Annuisco e i due, riluttanti se ne vanno

Io: psychí -mormoro appoggiandomi poi alla signora O'Leary e cado in un sonno senza sogni

Vengo risvegliata da una mano fredda che mi scuote gentilmente, sbatto le palpebre un paio di volte per poi rendermi conto che si tratta di Nico

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Vengo risvegliata da una mano fredda che mi scuote gentilmente, sbatto le palpebre un paio di volte per poi rendermi conto che si tratta di Nico. Mi ci vuole qualche attimo per rendermi conto che ad un metro da me si trova un falò accogliente che crepita all'interno di un cerchio di pietre, che una bambina di circa otto anni è seduta a gambe incrociate accanto alla signora O'Leary e le gratta le orecchie e che mio fratello e Nico sono circondati da cibo: ci sono vassoi di roast beef, patate al forno, carote al burro, pane caldo e un sacco di altre cose buone che non mangio da un bel po'

La bambina ha i capelli castano chiaro e un semplice vestito marrone. Porta un foulard sulla testa, che la fa assomigliare un po' a una bambina dell'epoca dei pionieri, tipo un fantasma della Casa nella prateria. Attizza il fuoco con un bastone, e le fiamme sembrano mandare un bagliore più caldo del normale

Io: oh, Estia.. -mormoro e lei mi sorride

Estia: ti senti meglio, Lenn?

Io: decisamente, posso affrontare di nuovo Campe! -esclamo svegliandomi del tutto e sorridendole per poi darle un breve abbraccio

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora